Arrivano a Roma allo Stadio Olimpico il 6 Luglio p.v. Matthew, Chris e Dominic, al secolo THE MUSE. Il loro Live è un’esperienza di condivisione totale, un concerto che i tre vivono pienamente senza risparmiarsi mai e donando al pubblico uno tsunami di suoni, luci e grandi emozioni. Sono tra le band UK più seguite al mondo, maggiormente vendute e premiate. Se ancora non avete i biglietti per il concerto dei Muse a Roma non aspettate un minuto in più.
Elettronica, Rock e Lirismo. Componenti che rendono unici e inconfondibili i tre ragazzi del Devon, contea meridionale del Regno Unito, sulla penisola della Cornovaglia dove, ben lontani dai fumi di Londra, Matthew Bellamy, Dominic Howard e Chris Wolstenholme nel 1992 danno vita ai MUSE. Un progetto che continua a crescere nel tempo e a perfezionarsi musicalmente. Dotati di talento innato i tre ragazzi, si conoscono a scuola, il che mi ricorda un’altra bella Storia. Matthew, frontman anima e voce della band, grazie al padre chitarrista si avvicina sin da bambino alla musica attraverso lo studio del pianoforte. Ma sarà l’adolescenza a segnare la svolta, a fargli abbracciare la chitarra [nel 2009 MB è nominato chitarrista del decennio dalla rivista inglese Total Guitar] e seguire la sua inclinazione cantautorale. Darà vita a varie band fino all’incontro con Dominic e Chris, anche loro all’epoca parte di diverse formazioni. L’incontro è di quelli che cambia tutto. Oggi a 20 anni dalla loro nascita rappresentano una delle eccellenze musicali mondiali di nuova generazione.
Il loro LIVE è un must per noi appassionati del sottopalco ticketbis ti offre gli ultimi biglietti rimasti. I MUSE sono lo show nello show, famosi anche per movimentarlo parecchio quel palco con un atteggiamento molto classic Rock (spacca chitarre, rompi microfono) e perchè l’elettronica mista al rock progressive e alternativo si mostra in tutta la sua bellezza attraverso una visione qualsi apocalittica del tempo, quasi ‘extraterrestre’ con influenze che sembrano risentire delle porzioni più visionarie delle sinfonie classiche. Penso a Strauss a Così Parlò Zarathustra, o alla corale O’Fortuna (Carmina Burana) e Bach, alla sua Aria Sulla IV Corda. Una visione quella dei MUSE progressista, ma che sembra voler trasmettere, con l’allungamento estremo delle note che fanno da ponte tra passato e futuro, proprio quelle incertezze che premono su di noi ma che spesso non trovano risposta.
FORMAZIONE
AttualeMatthew Bellamy, voce, chitarra, pianoforte
Chris Wolstenholme, basso, cori, armonica
Dominic Howard, batteria, percussioni, cori