Si è appena conclusa a Lokoo di Roma l’expo fotografica di Roberto Panucci, che per Romalive è prima di tutto un grande amico e per tutti un grandissimo artista. Romalive, o meglio la sottoscritta, ha lavorato alla produzione della expo in collaborazione con Lokoo e, a conclusione di questo riuscito evento, voglio ringraziare Roberto perché stare accanto a lui è sempre un’esperienza umana molto profonda. Ma non sono l’unica a voler bene a Panucci, e questa nota che lascio a seguire come traccia per i posteri, scritta amorevolmente dal giornalista musicale Stefano Cuzzocrea in occasione della mostra, ne è la prova.
È amore a prima vista. Roberto Panucci inizia ad avere i primi rapporti con la camera oscura a soli 13, nel 78. Un ragazzo precoce che decide poi di perfezionarsi all’IPSIA Panfilo Castaldi di Roma, dove si specializza in Fotoriproduzione e si diploma poi in Arti Grafiche. E se il primo amore non si scorda mai, il secondo non lo lascia indenne. Un’affermazione che ha un parallelismo particolare con la vita di questo talentuoso fotografo ma che qui è da intendersi come passione prima per la fotografia e poi per la musica.
Dopo numerosi scatti nell’ambito pubblicitario e qualche premio artistico, difatti, Panucci imbraccia la sua macchina fotografica sotto e sopra centinaia e centinaia di palchi. Immortala star del pop e dell’underground, da Madonna ai Mogway, dagli Alt-J a Lady Gaga, testimoniando preziosi attimi di performance irripetibili e illustrando copertine per etichette discografiche come Universal ed Emi. È il fotografo ufficiale per festival come la storica rassegna a Villa Celimontana, l’elettronico e visionario M.I.T. (Meet in town), il concertone del Primo Maggio e il raduno futuribile, ormai maggiorenne, chiamato Ypsigorck. Viene eletto tra i 10 migliori fotografi in ambito jazz dal magazine JazzIt e pubblicato in vari libri, tra i quali gli annuari della rivista OnStage. Ma le sue collaborazioni non si contano: vanno da Repubblica a Rolling Stone, dal portoghese Jaazz.Pt ad una testata di Dubai, Albayan, passando per tutta la stampa musicale italiana, come Suono, Blow Up, Rumore, Mucchio e non solo, dato che anche Il Corriere Della Sera, la Gazzetta Dello Sport, Radio2 Rai, il Tg5 e Radio DeeJay (tanto per citarne altre) si avvalgono dell’occhio di Roberto e dei punti di vista che immortala sui chilometri di pellicola che lo portano a fianco di Pino Daniele nei progetti “Tutta n’ata storia live in Napoli” e “Sinfonico”.
Tutto questo fervore, tutta questa passione e le immagini tratte da una vita spesa tra amore e musica diventano adesso una mostra capace di portare il vigore di mille e più live fra quattro mura elevate a potenza. Una potenza inarrestabile che impressiona la saga della cultura pop contemporanea e la tramuta in una carrellata d’immagini in viaggio verso un futuro sempre in movimento. Perché al cuor non si comanda e neppure al rock.
di Stefano Cuzzocrea
di C. Piraino