NON ESISTE IL DIRITTO DI PROIBIRE GLI STESSI DIRITTI

Standard
30th March 1965: American civil rights campaigner Martin Luther King (1929 - 1968) and his wife Coretta Scott King lead a black voting rights march from Selma, Alabama, to the state capital in Montgomery. (Photo by William Lovelace/Express/Getty Images)

30th March 1965: American civil rights campaigner Martin Luther King (1929 – 1968) and his wife Coretta Scott King lead a black voting rights march from Selma, Alabama, to the state capital in Montgomery. (Photo by William Lovelace/Express/Getty Images)

Ieri sera ho visto Selma, il film che racconta la storica marcia di Martin Luther King per il diritto di voto degli afroamericani nel marzo 1965. Un film toccante, da Oscar (mancato), che aiuta a comprendere i nodi più intricati della battaglia per i diritti umani. Pensieri che molti di noi hanno, a volte in forma di nebulosa, ma che un film come Selma chiarisce definitivamente.

Per tutta la visione del film ho trovato similitudini con i fatti del giorno legati al Family Day e ai contorni di questa triste pagina di storia contemporanea, che proprio nulla ha saputo cogliere da quanto narrato in un preziosissimo film come Selma, documento privo di retorica, in grado di toccare profondamente i sentimenti e di aiutare anche gli indecisi ad assumere una posizione più chiara. Intendiamoci, non si è mica scemi. Nel caso delle unioni civili, è importante ricordare che si è un po’ tutti vittime di anni di marketing applicato alle nostre coscienze. Dai libri di scuola, alle religioni, ai mass media, abbiamo avuto un solo ed unico modello di famiglia, il che inevitabilmente ha generato un certo pensiero. E non ci dobbiamo vergognare di aver avuto dubbi. L’intelligenza sta proprio nella volontà di porsi delle domande e di avere quello spirito critico che porta al cambiamento. In questo caso, come in ogni situazione in cui ci sono di mezzo i diritti umani, è necessario dimostrare intelligenza e amore verso il prossimo.

Selma è proprio quel tipo di opera che suggerisce un forte senso di amore umano ed universale e ribadisce in modo assoluto quelli che devono essere i punti di riferimento, in particolare che nessun essere umano ha il diritto di vietare lo stesso diritto, di cui gode, ad un altro essere umano solo perché diverso, laddove il diritto richiesto non pregiudichi a sua volta altri diritti. Questo stesso spirito che animò allora il movimento guidato da Martin Luther King è valido ancora oggi e va tenuto in conto nel caso delle unioni civili. Chi non lo capisce ha perso in partenza, con conseguenze terribili soprattutto per i più giovani, oggi bambini di famiglie ‘giuste’ e domani adulti pieni di dubbi o peggio costretti a nascondersi dai loro stessi pregiudizi.

Immaginate se lo stesso Martin Luther King si fosse fermato davanti al ‘No’ iniziale della Casa Bianca o al rifiuto totale del governatore dell’Alabama, quando cercava di rivendicare il giusto diritto al voto dei neri d’America. Questo inevitabilmente mi riporta ai fatti del family day e dell’inutile opposizione di persone di cui un domani, quando tutto sarà stato regolarizzato e la legge approvata e messa in pratica, ne rimarrà solo un brutto ricordo. Passeranno alla storia come gente inutilmente dannosa, così come oggi il mondo ricorda George Wallace, il principale nemico dei fatti di Selma, governatore dell’Alabama, noto soprattutto per il suo sostegno populista alla segregazione razziale durante il periodo delle lotte per i diritti civili degli Afroamericani, convinzioni che avrebbe in seguito pubblicamente rinnegato. Wallace ebbe la possibilità di non opporsi a una battaglia del tutto giusta, generata dal naturale progresso morale umano.

MAGGIORI INFORMAZIONI

Una chicca per voi music-addicted. La versione di “Say It Like It Really Is” di Public Enemy nella special edition utilizzata nel Trailer ufficiale di Selma.

Infine vi segnalo la stupenda colonna sonora di Selma, nel farlo vi ricordo che il brano Glory ha vinto l’Oscar 2015 come miglior brano originale, musica e parole di John Stephens, in arte John Legend e Lonnie Lynn, il rapper noto come Common (ex Common Sense).

Trovate tutto ovviamente su iTunes

1 Glory – Common & John Legend 4:32
2 Ole Man Trouble – Otis Redding 2:37
3 I’ve Got the New World in My View – Sister Gertrude Morgan 4:32
4 Keep on Pushing – The Impressions 2:31
5 One Morning Soon – Joyce Collins & Johnita Collins 3:08
6 Alabama Blues – J.B. Lenoir 3:12
7 Walk With Me – Martha Bass 2:48
8 House of the Rising Sun – Duane Eddy 2:44
9 Take My Hand, Precious Lord – Ledisi 3:23
10 Yesterday Was Hard on All of Us – Fink 5:02
11 Cager Lee – Jason Moran 1:42
12 Final Speech – Jason Moran 3:46
13 Bloody Sunday Parts 1-3 – Jason Moran 4:10

 —

di C.Piraino

nigger go home

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...