Lun. 20.2.2012 h. 21:00
STORIA DELLA SERENATA ROMANA
Spettacolo-concerto di Stefano Reali
Sala Umberto
Via della Mercede, 50 T. 06.69925819
Platea: 20€ – 15€ Balconata: 15€ – 10€
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BOTTEGHINO T. 06.6794753
Serena D’Ercole, voce solista
Stefano Reali, pianoforte e voce narrante
Marco Guidolotti, clarinetto e sax
Stefano Nunzi, contrabbasso
Marco Rovinelli, batteria
Massimiliano Lazzaretti, fisarmonica
regia di Stefano Reali
… Non c’è canzone d’amore moderna che non debba qualcosa alla Serenata Romana, di cui si possono rivelare tanti segreti e tante curiosità. La canzone Romana dunque ha avuto una grande influenza sulla musica considerata ‘moderna’, la cui nascita si colloca nei primi anni del novecento, con esponenti tra i quali in primo luogo noi di Roma non dobbiamo dimenticare Romolo Balzani, autore di Barcarolo Romano e L’eco der Core, tanto per citarne due. Giustamente considerato il primo vero cantautore de Roma, dove nasce alla fine del ‘800 e muore al principio degli anni ’60, nella sua composizione possiamo ritrovare i tratti più significativi della tipica canzone romana. Parole e musica che raccontano della Roma piccola, seppure immersa nella grande città, ma quella delle piccole storie dei rioni dove si celebrava l’esaltazione della romanità e in cui Canzone e Serenata erano un mezzo di comunicazione, perché nell’Italia analfabeta di cento anni fa, oltre al passaparola che rimbalzava tra i vicoli, le canzoni erano un modo per ricevere l’informazione. Erano e sono lo specchio del tempo, nei racconti di vita e dei fatti di cronaca, di amore e gioia ma anche di guerra e dolore, offrendosi anche come voce del popolo, in pratica l’opinione pubblica di oggi. La Serenata ovviamente deriva da questo filone e rappresenta gli aspetti del costume romano più caratteristico e a volte pittoresco. Una Romanità che purtroppo oggi é andata perduta per colpa di una sorta di globalizzazione interna al nostro paese che tende ad uniformare lo stivale cancellandone spesso i tratti distintivi e dove da Trieste a Palermo si tende ad ascoltare sempre la stessa musica suggerita dai media più influenti. Non dimentichiamo però la musica della nostra area geografica perché è patrimonio culturale e scrigno delle nostre meravigliose radici. Da Romana non posso disconoscere tali radici e nell’ascolto di questa musica riscopro sempre qualcosa in più di me e della vita che mi circonda.
Stasera avrà spazio alla Sala Umberto la musica di Roma. CONSIGLIATO DE CORE!