Da sempre ho considerato la stagione musicale che va dal 1750 alla fine circa del 1800, in Europa, come il punto di svolta della Musica. Anche se non posso non ricordare i grandi virtuosi barocchi (1600-1750), nel periodo successivo, in coincidenza con l’evoluzione degli strumenti, primo fra tutti il pianoforte, il musicista inizia sa fare ‘tutta un’altra musica’, una vera esplosione di note. Come questa:
Questo è un buongiorno!
La mattina mi piace ascoltare i miei Compositori di allora, che non amo definire classici perchè con Classico si intende un ‘modello’, al quale ispirarsi e dal quale iniziare un persorso musicale. Anche se questa definizione mi trova d’accordo per quanto riguarda ‘il fare musica’, il termine, però, viene anche associato genericamente al concetto di musica ‘colta’, tutta la musica colta… ma che significa, che tra cento anni anche Lucio Battisti sarà considerato un classico? e quindi inserito, per effetto dello schiacciamento del tempo, in un unico contenitore che raccoglie la memoria del passato. Come se il XVIII e XX secolo fossero la stessa cosa.
No, io preferisco immaginarli come i grandi pionieri delle nuove sonorità – e contraddistiguere le varie epoche per quello che hanno rappresentato con la loro musica. Quindi se Mozart è un classico viennese, Chopin è un romantico. Attraverso l’osservazione delle evidenti differenze tra i vari compositori, è possibile percorrere un viaggio ideale nel costume, nella letteratura e nell’arte dei diversi posti e tempi in cui si sono sviuppati, e comprendere che gli stili musicali sono ben distinti.
Insomma dire che Mozar e Chopin oppure Haydn e Brahms appartengono ad uno stile musicale è come dire lo stesso di Zappa e Marley.
Links:
>STORIA DEL PIANOFORTE< fonte Wikipedia
>Krystian Zimerman< fonte Wikipedia
Un pensiero su “CLASSICA. ZIMERMAN e CHOPIN”