La pioggia comincia a scendere e diciamo arriverderci all’estate. Non è per lamentarsi, nè tantomeno si potrebbe. Pero’ il bel caldo romano e il tepore del sole che ci viziano per otto lunghi mesi poi si fanno desiderare durante i quattro lunghi mesi che stanno per cominciare fino a febraio. Metereopatici? si noi romani lo siamo! Ma non è un delitto, piuttosto un capriccio.
Pensando alla pioggia, però, mi sono ricordata di questo brano che mi trascina in un mood autunnale e decadente. Il suo ritmo è proprio pioggia. Loro sono Arrested Development, una band progressive hip hop nata negli Stati Uniti alla fine degli anni ’80 ma con radici fortemente afro. Parlano spesso in swahili e raccontano della condizione sociale degli homeless, delle donne e delle diversità culturali in genere. E’ stata una band, al culmine del successo verso la metà dei ’90, con un grande impatto sonoro, grande gioco di voci prima fra tutte quelle del band leader Speech e con un una ritmica trascinante, che riusciva descrivere anche la pioggia, come nel brano inserito nel post. Mr Wendal, il barbone e la sua storia sono indimenticabili “That’s the poem I wrote for the first time – I saw a man with no clothes, no money, no plate – Mr.Wendal, that’s his name” [da Mr. Wendal, 1993] un brano in cui sottolineano l’avversione verso gli homeless.
Gli Arrested Develpment sono stati a Roma in concerto al Palladium di Garbatella, quando ancora era un luogo per musica dal vivo, nei primi anni novanta con un live spettacolare e suonato molto bene, in cui il pubblico fu sopreso per la bravura dei rapper, una vera novità per l’epoca in Italia. Per conoscere meglio questa band è consigliato l’ascolto dei brani People Everyday, Mr.Wendal, Tennessee, Mama’s always on Stage, Revolution (voluto da Spike Lee per il film MalcomX).
Raining Revolution – strumentale live