Live In Europe 1967: IL BOOTLEG SERIES VOL. 1
Miles Davis Quintet
3 cd, 1 dvd, booklet di 28 pagine, disponibile in tutto il mondo a partire 20 settembre 2011.
Per gli amanti di Miles Davis e del jazz è in arrivo sul mercato una raccolta di contenuti inediti del trombettista afroamericano, riconosciuto ormai come uno dei geni musicali del XX secolo. Una Delux edition con musica e video da inserire (assolutamente) nelle nostre collezioni. “Miles Davis Quintet – Live In Europe 1967: IL BOOTLEG SERIES VOL. 1” sarà disponibile a partire da settembre 2011. Si tratta di materiale mai pubblicato, anche se noto, relativo alla stagione dei live europei di Miles con il suo storico quintetto nel periodo ottobre-novembre 1967.
Il quintetto di Miles dal 1964 al ’68 – detto anche il secondo grande quintetto con Wayne Shorter al sax tenore, Herbie Hancock al pianoforte, Ron Carter al basso e Tony Williams alla batteria – è riconosciuto come uno dei punti di riferimento del jazz e, nonostante l’inevitabile trascorrere del tempo, l’eredità concettuale continua a influenzare le formazioni di oggi. L’esibizione live del gruppo, dopo tre anni di intensa collaborazione, arriva a toccare il punto più elevato del pensiero di Miles circa l’improvvisazione ‘leaderless’ e mostrando un livello di interplay sublime entra a pieno titolo nell’olimpo delle massime esperienze musicali.
Il contenuto del package è stato selezionato da materiale di proprietá delle televisioni di stato di Belgio, Danimarca, Francia, Germania e Svezia e comprende una serie di cinque performance realizzate nell’arco di nove giorni in diversi festival europei, tra la fine di ottobre e la prima settimana di novembre ’67. In particolare contiene le registrazioni audio dei concerti di Anversa, Copenaghen e Parigi, oltre al video dei set di Karlsruhe in Germania e di Stoccolma. Il delux box va considerato un tassello chiave per comprendere ciò che fu il punto forza espressivo di questa formazione capace di reinventarsi sul palco ogni sera.
“Questo momento per Miles è fortemente segnato dalla presenza di Shorter e Williams” commenta il trombettista jazz Aldo Bassi. “E’ sicuramente un periodo di transizione dove forse Miles si e’ trovato disorientato. Inizia ciò che per lui rappresenterà l’allontanamento dal lirismo degli anni precedenti a favore di un sound stridente ottenuto attraverso percorsi impervi e difficili. Con il quintetto del periodo ’64-’68 trova il giusto sostegno per la musica in divenire. Il suono del gruppo mantiene una forte identità mentre le strutture dei brani sono in continuo movimento tanto che si ottiene un diverso risultato a ogni performance. I concerti di questo momento sono realizzati senza interruzioni tra i brani, come un unico pezzo mutante, segno evidente di un work in progress. E’ importante sottolineare inoltre, che questo periodo, o la sua fine, coincide con l’inizio di nuova fase di sperimentazione per Miles che scopre il mondo dell’elettronica. L’estremizzazione di questa fase, che si ottiene negli anni immediatamente successivi, con l’apporto di Chick Corea, Joe Zawinul (successivamente Keith Jarrett), Dave Holland,o lo stesso Wayne Shorter, rischia di produrre più caos che musica se non fosse per la grande creatività e personalità dei musicisti di cui Miles si è sempre circondato.”
Lo voglio!!!
Lo avrò.