Il mese di Aprile al Platz inizia con un ‘botto’. Della grande famiglia del Jazz, e qui è due volte il caso di dirlo, un bellissimo esempio. Il 1° Aprile ascolterete la giovane figlia d’arte, Beatrice Gatto, voce magnetica in sinuose vibrazioni jazz e oltre. E, a seguire, arriva il genitore, perché il 2 e 3 Aprile sarà Roberto Gatto il protagonista con un nuovo progetto, straordinariamente maturo ed espressivo, in cui Gatto ritrova la dimensione prettamente acustica grazie all’ausilio di tre compagni di palco che rappresentano al meglio il panorama jazzistico italiano oggi
Ovviamente quando hai un papà così grande del jazz, il rischio di ‘puzza sotto al naso’ da parte del pubblico jazzofilo che verrà al tuo concerto è dietro l’angolo. Ma a Beatrice datele un microfono, la sua band e già dalla prima nota vi sarete scordati di tutto e capirete che, se da una parte il DNA ereditato è quello giusto, dall’altra la voglia di una propria personalità è l’elemento principale e il dettaglio ‘vincente’.
Bea ha trovato un suo linguaggio personale e di grandissima contemporaneità. Per capirsi, è molto in linea con quanto sta avvenendo oggi fra i giovanissimi jazzisti newyorkesi che praticano un mix tra vari generi che poco a poco, se ancora non ve ne siete accorti fatelo, sta generando una nuova corrente stilistica.
Ovviamente Bea è cresciuta a pastasciutta e Jazz – MA CHE JAZZ. Tipo, oggi a cena ci potrebbe essere da Chet Baker a Freddy Hubbard, domani Lester Bowie con Gato Barbieri e la prossima settimana da Kenny Wheeler a Randy Brecker a Enrico Rava. E moltissimi altri. Tutti quelli con i quali Roberto ha collaborato negli anni (.. nelle sue collaborazioni ci sono anche Ivan Lins, Vince Mendoza, Kurt Rosenwinkel, Joey Calderazzo, Bob Berg, Steve Lacy, Johnny Griffin, George Coleman, Dave Liebman, Phil Woods, James Moody, Steve Grossman, Lee Konitz, Barney Wilen, Ronnie Cuber, Sal Nastico, Michael Brecker, Jed Levy, George Garzone, Tony Scott, Paul Jeffrey, Bill Smith, Joe Lovano, Curtis Fuller, Kay Winding, Albert Mangeldorff, Cedar Walton, Tommy Flanagan, Kenny Kirkland, Stefano Bollani, Mal Waldron, Ben Sidran, Enrico Pieranunzi, Dave Kikosky, Franco D’Andrea, John Scofield, John Abercrombie, Billy Cobham, Bobby Hutcherson, Didier Lockwood, Richard Galliano, Christian Escoude, Joe Zawinul, Bireli Lagrene, Palle Danielsonn, Scott Colley, Eddie Gomez, Giovanni Tommaso, Paolo Damiani, Emmanuel Bex, Pat Metheny, Adam Rogers, Rita Marcotulli, Niels Henning Pedersen, Mark Turner, Lew Tabackin, Chris Potter, Mike Moreno, Dado Moroni. – solo per citarne alcuni)
Il suo progetto BeaT4et propone un repertorio di composizioni originali e qualche rivisitazione di brani senza tempo, ma soprattutto il mix Jazz-Soul-R&B-Pop è un qualcosa che alla Gatto Jr. sta a pennello.
I due giorni che seguiranno vedranno sul palco dello storico Alexanderplatz il progetto di Roberto Gatto vincitore del Jazzit Award 2016 come migliore formazione dell’anno. Con il grande batterista romano, icona del jazz mondiale, vedremo uno dei più bravi trombettisti Alessandro Presti e poi un giovane pianista talentuosissimo Alessandro Lanzoni e il Top Jazz Matteo Bortone al basso.
Roberto Gatto è uno dei pochi musicisti italiani che non ha bisogno di molte presentazioni: “batterista” di jazz per antonomasia, con un trascorso che lo ha visto ambasciatore del jazz italiano nel mondo sin dai suoi esordi. Vincitore anche quest’anno come miglior batterista italiano sul mensile Jazzit.
Il progetto che propone al platz per due sere il 2 e 3 Aprile offre un percorso variegato attraverso le cadenze di varie culture, ritmi e atmosfere, con un repertorio composto da brani originali e non. Grande lirismo ed impatto melodico che si aggiunge ad uno swing travolgente e ad un linguaggio improvvisativo e modernissimo. Ennesimo eccellente manifesto del jazz italiano più vivo che mai !
di C. Piraino
Nel 2017 è uscito per la Abeat ‘Roberto Gatto Quartet’ – NOW!