CORRISPONDENZA ROMA-MILANO

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Elena è una blogger milanese. Come me si intrufola nel underground jazzistico della sua città. Il Jazz è il genere da lei preferito fra tutti quelli di cui si nutre sin da bambina, dalla lirica al metal. Si autodefinisce ‘Criticona musicale’ e coerentemente lo è. Il fuoco incrociato del web, di post e di feed, ci ha fatto incontrare virtualmente e scoprire che Milano e Roma hanno due lady blogger del jazz (noi) che in qualche modo si assomigliano anche se, a gemellaggio avvento e senza ombra di dubbio, ci siamo definite la Gemella Buona (romalive) e la Gemella Cattiva (imnotagroupie).  Vai alla PAGINA GEMELLAGGIO.

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All’indomani dei grandi cambiamenti di Milano (nuovo sindaco eletto Pisapia) Elena mi scrive dell’euforia che ha riempito la sua città “Sono giorni memorabili qui a Milano, i cittadini paiono tutti più gentili e solari… Speriamo che sia un’onda benefica che riesca a contagiare il resto d’Italia. Un abbraccio arancione!” Io le rispondo con una lettera aperta in segno di stima in questo 2 giugno così importante.

Bene Sorella!! siamo felici anche a Roma, dove ti ricordo che si patisce la vicinanza con il sistema e spesso si percepisce la negatività. C’è chi lavora accanto al palazzo dove vive qualche ministro, circondato dai suoi bodygard, primo esempio che mi viene in mente, e penso che non mi sarebbe dispiaciuto levare da Roma qualche cucuzzaro. Posso solo immaginare questa euforia milanese di cui mi parli, come se avesse vinto l’Italia ai mondiali. Perchè ha vinto l’Italia.

Penso che siamo in un momento positivo. L’italiano negli ultimi 30 anni si è trasformato in un essere un po’ viziatello, in genere, ma per questo più emancipato delle popolazioni come quelle del nord africa nella comprensione dei diritti e doveri e,  sebbene ci sentiamo vicini nella sofferenza, in confronto alle dittature imposte e dichiarate di quei paesi, noi abbiamo volontariamente affidato allo stato ogni responsabilità, quasi in un gesto liberatorio. Per anni la politica dunque è stata libera di agire mentre il popolo, si godeva la vita, una volta assolto il proprio dovere di elettore (come in realtà dovrebbe essere in un sistema fatto di rispetto e di equilibrio tra le parti).  La mia impressione è che noi tutti, traditi nei fatti, sentiamo nuovamente di volere un ruolo guida, più che altro siamo costretti ad accorciare il guinzaglio a questo cane che si morde la coda.

Tuttavia siamo fortunati perchè in Italia possiamo esprimere il nostro pensiero con una semplice seppur appuntita matita su una banale scheda elettorale. Non dovremo combattere per strada come i vicini nordafricani e morire per affermare il nostro diritto a destituire un governo che sì, abbiamo eletto in passato, ma perchè convinti da parole che promettevano fatti concreti e importanti cambiamenti, dimostrando allo Stato un grande senso di fiducia. Questa fiducia è stata tradita.

Come ti dicevo è un momento positivo perchè sembra che qualcosa sia cambiato nelle nostre teste e che improvvisamente tutti sentano una grande voglia di affermare la propria aspirazione ad essere migliori. Non sappiamo del tutto cosa vogliamo o come immaginiamo la nuova classe politica. Sappiamo solo che non vogliamo più la vecchia. E una volta per tutte riperdiamoci lo slogan Forza ITALIA!

Roma 2.6.2011

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