nella foto: Fabrizio Bosso e Raphael Gualazzi
E’ impossibile resistere al fascino della musica di questo giovanissimo pianista e vocalist italiano, cresciuto a jazz e blues, nel conservatorio di Urbino. Qualcuno ha già detto che nella sua musica si sentono echi di note del passato, semmai questo fosse un difetto, di sicuro non per la giovane generazione contemporana alla quale deve per forza risultare una novità e non può non suggerire una nuova strada, almeno da provare.
Ci ha riempito il cuore ieri sera dal palco dell’Ariston. Perchè dopo la sfilata di (pseudo) talenti sanremesi e canzoni mediocri, di colpo arriva lui, un po’ timido e impacciato, con l’atteggiamento di chi pensa di essere lì un po’ per sbaglio o forse per un colpo di fortuna. Poi mette le mani sul pianoforte e nel tempo di poche batture riesce a cancellare dalla nostra mente ogni pensiero negativo. Nonostante la comprensibile emozione della primissima volta, suona veramente bene e canta ricordandoci che esistono le signore Voci, gioca con l’orchestra che finalmente si diverte e lo sostiene con passione e soprattutto trova grande interplay con Fabrizio Bosso alla tromba, un altro importante jazzista italiano, in un emozianante serie di scambi che avremmo voluto veder continuare all’infinito. Il brano è piacevolmente divertente, ma non è questo il punto.
Il palco e tutto l’Ariston sono con loro. Fatica e suda Raphael, mentre le sue mani scorrono a pieno ritmo volando sulla tastiera, e regalano un momento toccante di improvvisazione. Forse potrà sembrare un marziano a chi non frequenta dal vivo musicisti di questo livello. Eppure è solo un Jazzista e per questo molti di noi ‘godono’ perchè finalmente la musica che amiamo di più occupa il posto che meriterebbe sempre di avere. Finisce il brano e Raphael sorride ora più disteso e, mentre il teatro esplode in una applauso fortissimo, anche gli orchestrali posano gli strumenti per battere le mani.
Video dalla serata del 16.2.2011
Video Rai.TV – Sanremo – Raphael Gualazzi – “Follia d’amore”.
Bella performance du un’artista finalmente preparato musicalmente, che sa anche concedersi un po di follia interpretativa molto attuale. Presente e passato convivono felicemente interpretando l’air du temps, che è quella della ricerca dei valori a supporto della contemporaneità e un bel volto giovanile che non ha bisogno di maschera per esprimere il suo fascino artistico.Mi ha entusiasmato. E d’altro canto non è jazz?
Grandissimo Raphael!!!
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