In occasione dell’imminente concerto all’Auditorium We Want Michael di Enrico Rava & PMJL Parco della Musica Jazz Lab (20.5.11), il trombettista friulano con una nota pubblicata sul portale auditorium.com, racconta il suo incontro con la musica di Michael Jackson. Parole di grande apprezzamento per il genio musicale e per il sublime performer quale è stato Jackson. Concordo pienamente e pubblico a seguire per lasciarne traccia.
di ENRICO RAVA
[da una nota pubblicata sul portale auditorium.com]
Tutto è cominciato una sera di inizio estate dolce e tiepida come solo Roma sa regalare. Era il 25 giugno 2009, nella Cavea dell’Auditorium. Prima di noi uno stupendo concerto di Ornette Coleman. Quando siamo saliti sul palco ci è bastato abbandonarci alla magìa che Ornette aveva lasciato. E’ stato uno dei nostri concerti più belli. Più tardi, mentre esausti ma felici camminavamo verso i camerini e il pubblico continuava ad applaudire, qualcuno ci ha detto che poco prima era morto Michael Jackson.
Fino a quel momento avevo avuto rapporti molto marginali con la sua musica e del personaggio conoscevo solo le stranezze e le maldicenze da gossip. Nei giorni seguenti radio e televisione trasmettevano di continuo video e brani del King of Pop. Poi di colpo la sua musica ha cominciato ad attrarmi in modo irresistibile. Forse a darmi il colpo di grazia è stato il riff contagioso di Smooth Criminal, sta di fatto che da un certo momento in poi Michael Jackson ha invaso la mia vita. Lunghi viaggi in macchina che avrebbero potuto essere d’una noia mortale si sono trasformati in entusiasmanti sedute d’ascolto. Insieme a mia moglie Lidia ci siamo procurati tutti i suoi dischi e tutti i video che siamo riusciti a trovare. Mi sono reso conto di aver ignorato per anni uno dei grandi protagonisti della musica e della danza del 900. La visione del film This is it, che documenta le prove di quello straordinario spettacolo che la sua morte ha impedito di realizzare, mi ha colpito profondamente. Vedere questo Peter Pan cinquantenne, così fragile e vulnerabile, trasformarsi in palcoscenico in un dominatore benevolo ma assoluto, in controllo del più piccolo particolare, da una luce troppo debole a una nota di basso non abbastanza enfatizzata, dal passo imperfetto di un ballerino a una pausa musicale troppo breve. Un artista completo, assoluto, perfezionista. Un genio. Mi sono anche reso conto che i suoi dischi più recenti, da History a Invincible , se sono forse i meno gettonati, sono probabilmente tra i più interessanti. La meravigliosa call and response di Stranger in Moscow o l’emozionante melodia di Speachless. E il capolavoro assoluto: Little Susie. E per finire la versione appassionata della sua canzone preferita: Smile, di Charlie Chaplin.
A questo punto ho sentito la necessità di immergermi nella sua musica mettendoci qualcosa di mio. Ho trovato in Mauro Ottolini il complice ideale per lavorare sugli arrangiamenti. La Band non poteva che essere il PM Jazz Lab. Il luogo: l’Auditorium di Roma , dove tutto è nato.
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Grazie. Le canzoni che cita Lei sono anche quelle che più mi hanno colpita negli ultimi anni (proprio come Stranger in Moscow, che definirei un silenzioso grido di dolore e solitudine, quasi autobiografico) Le sue parole mi hanno commossa, anche perchè oltre al grande artista conosco il grande filantropo Michael Jackson, inserito nel Guinness World Record Book per essere stato la celebrità che più si è prodigata in opere benefiche ed umanitarie, candidato, nel 1998 e 2003 al Premio Nobel per la Pace. In rete non è difficile reperire l’infinito elenco del suo charity work. Il resto, proprio come Le ha definite Lei, sono solo maldicenze. La saluto cordialmente. Maria Grazia
Grande Mr Rava! Mi conforta molto leggere la testimonianza di coloro che hanno riscoperto – o scoperto – Michael Jackson a seguito della sua “incredibile” scomparsa. Soprattutto se sono persone di spessore, che hanno sempre vissuto la musica intensamente come Rava. Da quando Michael è scomparso, ho agito nello stesso modo (collezione di CD, video e libri): vedere ed ascoltare Michael, dall’epoca Motown con i Jackson 5, durante il periodo The Jacksons e poi da solista per tutta la sua vita, mi fa emozionare e sentire bene, mi fa riflettere e mi diverte. Per una conoscenza ancor più ampia, consiglio di prendere visione anche degli straordinari disegni fatti da Jackson e, se non avete mai visto gli episodi dei The Jacksons Variety Show (1976 e 1977 seasons), ve li consiglio ( sono su YT): scoprirete un Michael leader carismatico e dolce del gruppo di famiglia, splendido, divertente e sorridente, oltre che ballerino divino che interpreta qualsiasi passo di danza e cantante live straordinario con il soul, R&B, blues e funk (etc.) nelle vene e nella voce incomparabile. E aveva appena 18 anni!! Magnifico.
Grazie del commento. La penso esattamente come te. E’ molto importante la ri-scoperta musicale di un artista veramente straordinario anche nella composizione. Rava, con questa scelta, è come se offrisse una dimostrazione del valore delle bellissime note che jackson ha prodotto negli anni, il che va oltre le riconosciute doti di performer.
Davvero grande Signor Rava! Condivido ogni sua parola! Stiamo parlando di un qualcuno che non può essere nemmeno definito “Artista”… Michael Jackson non era di questo mondo (in senso buono), e aveva una percezione dell’Arte che… Dio mio, non riesco nemmeno a spiegare cosa intendo! Non ci sono parole per descrivere la sua genialità. Tutti i musicisti dovrebbero stimarlo e rispettarlo proprio come fa lei!
Grazie sig.Rava per queste Sue parole,fanno ancora più piacere perchè provengono da un altro musicista .Per troppo tempo il nome di Michael Jackson è stato associato a stranezze e pettegolezzi e non si è mai voluto vedere più in là di questo.Il suo talento e la sua genialità sono fuori discussione e spero che in tanti riescano a comprenderlo ascoltando la sua musica.La morte lo ha consegnato alla leggenda e la sua musica vivrà per sempre.