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Paolo Recchia feat. Alex Sipiagin – Lazy Bird , posted with vodpod
Dal loro ultimo tour italiano.. Buon Ascolto!
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Dal loro ultimo tour italiano.. Buon Ascolto!
Il nuovo album di Paolo Recchia, maggio 2011 – Via Veneto Jazz
Paolo Recchia sax contralto
Alex Sipiagin tromba e flicorno
Nicola Angelucci batteria
Nicola Muresu contrabbasso
In cantiere già dal 2008, l’idea di questo disco, come molti altri dischi del genere, era nata grazie all’esperienza dei live, a piccole gigs, registrazioni e tutte quelle situazioni musicali che un qualsiasi jazzista vive e sperimenta nel corso della propria carriera. Oltretutto, vista l’ottima uscita del precedente, nonché esordio discografico, Introducing Paolo Recchia feat. Dado Moroni, i presupposti per un buon disco c’erano tutti: la solida presenza di Nicola Angelucci (batteria) e di Nicola Muresu (contrabbasso); il tutto suggellato dalla prestigiosa firma di Alex Sipiagin, che oltre alla volontà di partecipare a questo progetto, espressa dopo aver assistito a un concerto di Recchia all’Alexander Platz di Roma, aveva deciso anche di prendere parte alle date del suo tour italiano.
Sarebbe stato sicuramente un ottimo disco, non unico però. A renderlo tale è stato un evento eccezionale nella vita di Paolo, qualcosa che “ha fatto cambiare le genesi dei miei brani, la direzione delle mani sullo strumento e il suono di ogni singolo giorno della mia vita, ovvero, la nascita della mia famiglia”. Il titolo dell’album, infatti, prende il nome da un brano originale, Ari’s desire, dedicato a sua moglie che lo ha reso di recente padre per la prima volta.
“Ascolto questa musica con il sorriso sulle labbra. La maggior parte dei musicisti riesce a raggiungere un livello musicale per cui diventano buoni imitatori ed esecutori. Ce ne sono alcuni però che passano a un livello successivo, trasformando le informazioni assimilate con lo studio in un linguaggio ed in un suono personale. Paolo appartiene alla seconda categoria”. Queste alcune delle parole spese da Rick Margitza nei confronti di Paolo Recchia, talento emergente del sax alto.
Legato fedelmente alla tradizione (Coltrane, Rollins, etc.), Paolo Recchia opera da un lato precise e coraggiose scelte stilistiche proponendosi di ripercorrere, con originalità e intelligenza interpretativa, alcuni capolavori del jazz, dall’altro cavalca con estro e sensibilità la sua vena compositiva offrendo brani originali, intimi e ricchi di spunti free. A tutto questo va aggiunta la forza deflagrante di Sipiagin che arricchisce la sonorità del trio, aggiungendo prezioso spessore ed enfasi a un progetto già collaudato e che avrà modo di riconfermarsi nei numerosi concerti in programma.
12/13/14 maggio Roma – Alexanderplatz Jazz Club
16 maggio La Spezia – NH Hotel
17 maggio Torino – Jazz Club Torino
20 maggio Campobasso – Young DLF Campobasso
21 maggio Latina – Living Bar
22 maggio Sperlonga – Baia Azzurra a go go
07 agosto Lido di Fondi – Sotto le stelle del Jazz
UFFICIO STAMPA
Maurizio Quattrini 338.8485333
maurizioquattrini@yahoo.it
Guido Gaito 329 0704981 06 43416552
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BOOKING
Cristiana Piraino
Romalive Jazz Management
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Ven. 14 e Sab. 15 Maggio 2010
PAOLO RECCHIA TRIO con ALEX SIPIAGIN
Alexanderplatz Jazz Club >> music clubs di Roma
Via Ostia, 9 (Zona Prati)
Ingresso con tessera mensile/annuale
Paolo Recchia, sax
Nicola Angelucci, batteria
Nicola Muresu, basso
Alex Sipiagin, Tromba special guest
All’Alexanderplatz di Roma avremo due serate di notevole Jazz con la presenza dello straordinario trombettista russo Alex Sipiagin, nato a trecento chilometri da Mosca, nella bella Ярославль (Jaroslavl) ricca di memorie di antico splendore e parte del Anello, d’oro il Zolotoe Kaltso che rappresenta l’insieme delle città storiche Russe riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità.
Qui Alexander Anatolievich Sipiagin inizia a studiare la musica classica sin da bambino grazie anche alle influenze familiari. E’ infatti pronipote di un importante cantante di opera, il tenore Leonid Sobinov (1872-1934) e sebbene cresca lontano dal Jazz la cui cultura fino agli inizi degli anni ’90 stenta ad arrivare dagli Stati Uniti, nei primi anni ’80 appena quindicenne viene ispirato profondamente da alcune registrazioni di bebop che riesce ad ottenere. Da quel momento intraprende le vie del Jazz, inizialmente con lo studio a Mosca e, poi arrivato negli Stati Uniti con la Russian Student Jazz Band al principio degli anni ’90, viene ascoltato e subito notato dai grandi osservatori. Si trasferità a New York a partire dall’anno seguente e inizia a collaborare con i più importanti nomi del jazz. Oggi Sasha Sipiagin si impone tra i grandi nomi del panorama jazz internazionale per l’indiscussa tecnica, l’originalità, la capacità di rivisitazione del jazz in chiave moderna, per i virtuosismi sempre opportuni che lasciano spazio all’approccio intimista ed all’ampio apporto della tradizione: passato e futuro in perfetta simbiosi.
Lo scorso inverno avviene l’incotro tra Paolo Recchia sassofonista e Alex Sipiagin, proprio all’Alexanderplatz, e da qui l’idea di collaborare sul comune terreno degli standard della grande tradizione jazzistica, fonte per entrambi di formazione e ispirazione, arricchito dall’inserimento di brani originali.
ROMALIVE: Il 14 e 15 maggio ti troverai a suonare con Alex Sipiagin, considerato a livello internazionale come uno dei grandi trombettisti contemporanei. Come è avvenuto il vostro incontro e la successiva decisione di collaborare sul tuo progetto del trio? e come stai vivendo questo momento della tua vita musicale, così ricco di importanti collaborazioni iniziate oramai da tempo con artisti del jazz quali Dado Moroni o Jeremy Pelt, Steve Grossman o Roberto Gatto, Benny Golson e tanti altri? Sipiagin è forse la ‘cigliegina’ su una torta già ricca e molto probabilmente l’inizio di un percorso veramente intenso e interessante.
PAOLO RECCHIA: L’incontro con Alex Sipiagin è avvenuto nel febbraio di quest’anno. Suonavo all’Alexanderplatz con il mio Trio e tra il pubblico c’era Alex con il resto della sua band. Un paio di sere dopo il palco era il suo (in quartetto con Clarence Penn alla batteria, Adam Rodgers alla chiatarra e Boris Klozov al contrabasso) ed io ero tra il pubblico. Pensando alla registrazione del disco prevista per il mese di maggio e dopo averlo ascoltato suonare in modo assolutamente unico mi sono, quasi immediatamente, innamorato dell’idea di proporgli una partecipazione proprio nel mio disco.
Il sound di Alex, la grande conoscenza del jazz, la modernità e la sua originalità si sposano perfettamente con il progetto del Trio ed è stato chiaro fin da subito. Il fatto che anche Alex fosse rimasto favorevolmente colpito dal Trio ha reso tutto più facile e bello. Quindi dopo i concerti all’Alexander registreremo insieme il mio secondo disco da band leader. E’ un progetto a cui tengo molto in parte perchè, con Angelucci e Muresu, abbiamo di fatto suonato molto insieme e siamo legati da un rapporto di sincera amicizia oltre che dal feeling musicale, un pò perchè sono passati ormai due anni dalla pubblicazione del mio primo album Introducing, in cui lo special guest è stato il grande Dado Moroni: avevo voglia di un altro disco mio perchè amo molto questa musica e la amano i membri della band. Speriamo che tutto riesca alla grande!
Le collaborazioni, anche quelle che hai citato tu, offrono sempre spunti preziosi e sono occasioni irrinunciabili di crescita e di rinnovata curiosità. Come vivo queste collaborazioni? Con gli occhi del bambino curioso!