JACKO RACCONTATO DA ZEFFIRELLI

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In questi giorni, anzi, in questi ultimi anni molte persone si sono schierate contro Jackson. Sappiamo delle accuse e dei sospetti. Colpe, solo presunte, di aver commesso azioni che  però sono troppo  in contrasto con l’immagine dell’uomo che invece siamo stati abituati a percepire soprattutto attraverso la sua musica – la forma d’arte con la quale si è espresso.

Ora qualcuno inizia a dire come stanno le cose, come era la persona Michael Jackson. Fra questi ho notato nell’edizione del Messaggero del 1 luglio ’09 un articolo di Franco Zeffirelli, che lo ha incontrato più volte nella sua vita e che lo descrive come la buona persona che sembrava. Per altro sto cercando di verificare la notizia secondo cui il bambino che all’epoca  lo accuso’ di molestie sessuali, oggi divenuto uomo e alla luce della sua scomparsa confessa di essere stato obligato dalla famiglia a confermare i fatti. Certo tutto questo, se confermato, fa veramente schifo!

A seguire riporto il brano intero di Zeffirelli pubblicato dal Messaggero al  >> LINK

 

Il mio Amico Michael Jackson

 di Franco Zeffirelli

ROMA (1 luglio) – Avvenne allo stadio Flaminio nel 1988. Organizzammo una festa a casa mia assieme a Quincy Jones, il suo produttore. Invitammo Sofia Loren, che venne con il figlio. E c’erano Arbore, Ramazzotti, Bertolucci… Lui fu sensazionale, gentilissimo, beneducato, per nulla arrogante, un angelo. Indossava la sua uniformetta rossa, era anche innamorato. Non portava ancora i segni delle deturpazioni orrende che i chirurghi gli hanno poi lasciato in faccia. Gli restituii la visita nel 1991, in occasione del matrimonio di Liz, la Taylor, che sposava in abito giallo di Valentino il suo ottavo marito, Larry Fortensky, un oscuro manovale dal quale ha poi divorziato. Ero fra i duecento invitati, compresi i due presidenti Usa Gerald Ford e Ronald Reagan, e Gregory Peck con la moglie, a Neverland, il ranch di Jackson (nella foto con Liz Taylor e Franco Zeffirelli, ndr), che aveva offerto la sua sontuosa dimora, con un parco di piante stupende, al ricevimento di nozze.

Fu fantastico e dolcissimo anche in quel frangente. In un’altra occasione dovevo consegnargli un libro che mi aveva chiesto, e lo facevo con piacere capitai da lui in estate. Era molto caldo, mi dissero se potevo attendere perché Michael riposava ancora. In giardino c’era un sacco di biciclettine, macchinette, giocattoli. Amava stare con i bambini, con dei cuccioletti intorno, ma non ha mai usato loro violenza. Sono state le madri tremende di alcuni, assetate di soldi, a montare storie assurde, coartando i ragazzini perché dicessero certe cose contro Jackson.

Lui ha sempre solo tentato di ricostruire la propria infanzia. Ha sofferto molto. Si è fatto sfigurare, si è lasciato andare al meccanismo dello star system, stritolato dalle operazioni, dai farmaci, dai soldi, dai debiti e ancora dai soldi. Ma era un fenomeno vero. Un talento naturale esploso in tutto il mondo. La sua fine tragica non può non averci colpito. Terribili le descrizioni del suo corpo, ridotto alle sole ossa, con nello stomaco unicamente tracce di medicinali. Michael è stato un bambino dolce e insicuro. E un bambino non meritava questo tragico the end.

 
franco zeffirelli

 

MICHAEL, NON TI DIMENTICHERO’ MAI

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Non riesco a credere.. Non è possibile… NO. E mentre le lacrime mi impediscono di vedere chiaramente il tuo volto in questa bellissima foto, che ha segnato un’epoca, come realmente tutto quello che hai fatto, dai Jackson Five fino all’ultimo album Invincible, cerco di scrivere, distrutta, queste due stupide righe. Per dire quanto sei stato importante per la musica, per me. Quanto la tua musica pop sia stata di grande valore.

Tutto quello che è stato detto poi, per me non conta, non ha mai contato. Ho solo sempre visto una persona che per donare al mondo la sua magnifica arte ha sacrificato la sua stessa anima. Non si può essere così grandi senza pagarne le conseguenze.

Resti tu, i tre concerti di te che ho visto, uno a Mosca e due in Italia, e tutta la tua musica stupenda che da sempre mi accompagna. Se ne avessi la possibilità, oggi partirei per Los Angeles e verrei a mettere un fiore sulla tua tomba, perchè lo meriti come il vero re della musica pop di tutti i tempi. 

Ma non solo, perchè è grazie a te che io mi sono avvicinata, bambina, al mondo della musica con il desiderio di conoscere sempre più a fondo questa forma d’arte che tu hai saputo esprimere al massimo delle possibilità umane. La tua maniera di fare musica ci ha fatto crescere bene e sani di mente, anche se per fare questo tu hai rinunciato a tutto o quasi.

Ciao Michael! I milioni di dischi che hai venduto sono i milioni di Grazie che ti vorrei dire.

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