La commozione è arrivata al massimo della resistenza, che il pudore impone, oltre il quale esistono solo le lacrime. Un pianto che coglie di sorpresa come quando viene a mancare una persona importante della nostra vita, che inevitabilemente lascia un vuoto. E’ l’assenza di Jonh Lennon a stravolgere i miei pensieri, fino a trasformarsi in un sentimento di rabbia che avevo represso dentro di me o che semplicemente credevo di non provare, confusa o abbagliata dallo specchio per le allodole che la società continuamente usa su di me. Eppure non sono un’ingenua. Ho solo dimenticato in parte.
Ma ieri la storia del primo dei Beatles, raccontata da Gino Castaldo e Ernesto Assante, ha causato in me un terremoto emotivo nel toccare alcuni punti dolenti dell’essere ‘umani’ e nel rispondere a domande per le quali sembra difficile trovare una risposta. Amore, pace, guerra, unione, divisione, avere, credere, essere, dare. E’ tutto molto più semplice di quello che sembra e in questo concetto si può riassumere il genio di Jonh Lennon. Ma non diamo per scontata la sua grandezza. E’ importante conoscere e analizzare quelli che sono i punti chiave della vicenda umana e del suo pensiero, per comprendere il perchè oggi manca così tanto al mondo un artista di tale levatura, paragonabile solo ai grandi pensatori della Storia e perchè, contemporaneamente, una parte di mondo vuole minimizzare o peggio ancora colpire l’uomo. Accolgo l’invito di Gino Castaldo a ‘essere un po’ John Lennon’.
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John Lennon Happy Xmas (War is Over)
Indelebile:
La musica dei Beatles, è benefica. (G. Castaldo)
John ha smesso di essere John ed è diventato John e Yoko
Il coro dei bambini di Happy Christmas – War is Over
And so this is Christmas, and what have you done? (J. Lennon)
Across the Universe cantata da Neri Marcorè