Un documentario-film girato dal regista-sceneggiatore Roberto Minini-Meròt e grande fan di Paolo Fresu, che per 365 giorni si è messo al seguito del trombettista sardo, documentando il suo lavoro, i suoi tempi e la sua vita. Ne esce un ritratto importante dell’artista ma non solo. Il viaggio è l’occasione per un intenso e appassionato dialogo sul mondo musicale di Fresu, sul suo modo di vivere e intendere la musica, abbracciando con essa altre sfere dell’arte: la poesia, la letteratura, il teatro, l’arte visiva, il cinema. Tutto quello che da sempre Paolo Fresu mette nella sua performance, che lo rende uno degli artisti Italiani più apprezzati al mondo oltre che in Italia.
A giorni, esattamente il 4 giugno, uscirà il film in anteprima in una rassegna e poi verrà distribuito il varie città italiane nei giorni successivi. Questi sono i cinema di ROMA e le date: 5 giugno al Lux e al Nuovo Cinema Aquila, il 6 giugno allo Stardust.
Il ‘pretesto’ per girare il docu è una storia vera, quella di Raffaele giovane musicista che si sta affermando come nuovo talento del jazz, aiutato in questo percorso dalla “Tuk Music”, etichetta di Fresu, che gli ha pubblicato il primo disco e che lo sta sostenendo verso un importante appuntamento live. In questo film c’è anche Vic Albani, realmente il manager di Fresu – una personalità del. Vic nel film e nella realtà segue da vicino gli sviluppi della carriera di Raffaele, il quale vive in prima persona la realizzazione di un sogno: ha conosciuto un “maestro” che crede nel suo talento. partendo da questo punto, la trama si sviluppa nell’avvicendamento di prove prima dei concerti, le esibizioni live nei teatri e con scenari sorprendenti.
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Di . C.Piraino