“First Name: Oona” è un disco sornione, che ti scorre sottopelle, che ti gira nelle orecchie, che ammicca e ti chiede di premere ancora “play”. Almeno Úna volta.
Oona Rea (si legge Una) classe 1991, talento innato e figlia d’arte di Danilo con il quale ha girato palchi di mezzo mondo, cresciuta a “pane e blues” si è formata come cantante nel Conservatorio di Santa Cecilia. Oona è una vera sorpresa! Una vocalità lontana da ciò che il jazz e la musica in genere sono soliti ascoltare oggi. C’è chi l’ha paragonata a voci rare e strabilianti come Annette Peacock, da pochi giorni si è presentata ufficialmente al ‘mondo’ con il suo album di debutto “FIRST NAME : OONA” ed. Jando Music e Via Veneto Jazz, un disco che sorprende dalla primissima nota, suonato meravigliosamente da un line up di Top Jazz internazionale. Al primo ascolto già ti entra nel cuore e decidi subito di mandarlo in loop.
Luigi Masciari con Oona ha composto le musiche e ha anche suonato la chitarra e curato gli arrangiamenti. Al basso, a suonare le nove canzoni, il grande Alfredo Paixão, il poetico Alessandro Marzi ha aggiunto una batteria. E ogni tanto è andato a trovarli in studio anche Danilo Rea, che ha suonato un pianoforte qui e là.
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Oona è un nome proprio femminile. È l’anglicizzazione del nome irlandese Úna, da scrivere rigorosamente con l’accento sulla u.
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LIVE
Il disco sarà suonato per la prima volta al Alexanderplatz Jazz Club, il tempio del Jazz romano, con il line up completo, il 10 Gennaio 2019
[COMUNICATO STAMPA] Oona è Úna. Una voce che ti ipnotizza con una cantilena dolce e poi ti scuote con vertigini imprevedibili. Una melodia indolente che ti culla e poi ti trascina in un groove morbido a cui non puoi resistere. Oona gioca con la voce e con le parole. Con la lingua italiana e con quella inglese. Oona scrive un verso e poi cambia idea, perché è tutto in movimento e tu puoi viaggiare con lei. Oona è funk, oppure è jazz, oppure è bossa, oppure è pop. Oppure non le importa, perché con lei il gioco dei generi non attacca. Li conosce tutti e li frulla insieme per proporti una musica Única e peculiare.
Ritornando alla vera forma delle nostre età, della nostra somma
ritornando alla coincidenza che ha portato a un punto di partenza
Ritornando a la nostra sentenza
Ricordando la loro influenza
Quanta autonomia costruisce un uomo
forse già lo sei
ma io non lo sono