Sabato 14 Novembre appuntamento al BeBop di Roma con Aldo Bassi uno dei trombettisti romani più apprezzati, per il suono, le melodie e la poetica nel fraseggio. Porta il suo quartetto attraverso il repertorio consolidato delle sue composizioni ma senza dimenticare di regalare al pubblico alcune chicche dalla tradizione jazzistica più classica, standard pieni di poesia come ad esempio l’intramontabile Estate di Bruno Martino. Con lui ci sarà il pianista che lo accompagna da molto tempo, Alessandro Bravo e i due giovani musicisti, Paolo Grillo al contrabbasso e Dario Panza alla batteria.
SUL PALCO
Aldo Bassi, tromba e flicorno
Alessandro Bravo, pianoforte
Paolo Grillo, contrabbasso
Dario Panza, batteria
MAGGIORI INFO
Cena dalle ore 21,00
Concerto ore 22,30
Bebop Jazz Club è in Via Giuseppe Giulietti 14 Testaccio – Piramide)
Information & Reservations +39.345.71.79.871 – + 39.06.57.55.582
www.bebopjazzclub.net info@bebopjazzclub.net
Free Wifi
Aldo Bassi Quartet nasce nel 1998 dall’esigenza del trombettista romano di dare vita a un repertorio di suoi brani originali. Nel tempo il quartetto ha realizzato due album – Distanze nel 1999 e Muah! nel 2004. A fine 2009 è stato pubblicato New Research, terzo e atteso album del compositore e trombettista romano. Con una ritmica che negli anni è cambiata, per esigenze compositive, la formazione iniziale includeva Enrico Bracco alla chitarra, Stefano Cantarano al basso, Alessandro Svanpa alla batteria, successivamente Pino Iodice al piano, Ganluca Renzi al basso e Pietro Iodice alla batteria, il quartetto ha sempre mantenuto alto il livello qualitativo e perfezionato lo stile. Proprio con questo ultimo lavoro New Research con Alessandro Bravo al pianoforte, Stefano Nunzi al contrabbasso e Alessandro Marzi alla batteria, si arriva a percepire una crescita nella scrittura e una profonda maturità raggiunta dal compositore nel affrontare le tematiche e a svilupparne le trame.
Il quartetto oggi composto da: presenta un repertorio di brani originali che stilisticamente si accostano sia al genere europeo che a quello americano, seguendo le trasformazioni che il jazz sta avendo negli ultimi anni. Nei brani sono frequenti tempi dispari e poliritmie, mentre armonie e melodie attingono alla familiarità della musica classica. L’improvvisazione rimane l’elemento forte che completa il “sound” del gruppo.
Credits
Foto Roberto Panucci
Testo nella foto Fabio Ciminiera
di C.Piraino