NO MAFIE

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Cos’è la mafia? Ve lo hanno mai chiesto. E voi, cosa avete risposto? Certo noi Italiani alcune cose le sappiamo bene e siamo preparati sul tema! Tutti prontamente rispondiamo come se fosse normale. Questa mattina una serie di artisti italiani a turno si esprimono sull’argomento. A dargli spazio MTV che celebra oggi il NO Mafie Day. C’è chi parla di unirsi, di fare fuori i ‘cattivi’, di combattere questa piaga, di andare tutti in Sicilia.. etc.. etc.. Tutte parole giustissime e vere! Magari fosse così facile. Grazie MTV.

Viaggio da quando sono bambina e incontrando persone all’estero non è mai mancata l’occasione di ricevere commenti del tipo: “ah, Italiana, colosseo, pizza, Totti, mafia!!”. Insomma mi sento dire questa parola che non mi appartiene e quando me la dicono, spesso ridono! Perchè ridete? Non fa ridere la mafia. Per niente.

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Lucariello e Ezio Bosso – Cappotto Di Legno

La mafia è un sistema e uno Stato di cose, cose nostre o meglio, loro. Si perchè la mafia fa bene a pochi e male a tutti gli altri. Evitando di dare l’ennesima ricetta sbagliata per risolvere il problema, cosa che non aiuterebbe a guardare al futuro, ho solo un pensiero, la Mafia ha fallito. Napoli è l’esempio assoluto di quanto il potere senza conoscenza porti una montagna di spazzatura! La musica può dire e fare tanto e anche oggi la ascolto.

Sarà forse un piccolo dettaglio, ma quando vi associeranno nuovamente al concetto di mafia, solo per il fatto di essere italiani, per favore OFFENDETEVI!!  

7 MILIONI DI POST PER I DIRITTI UMANI

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Bloggers Unite rocks the blogosphere on CNN

On May 15th 2008, tens of thousands of bloggers from BlogCatalog and the blogosphere united for human rights. Thanks to BlogCatalog members this was the largest group of bloggers in history, blogging on a single day, to raise awareness about human rights. The event was even featured on CNN, and several of BlogCatalog member’s blogs were shown on the air. Thanks to us, Bloggers Unite has become the primary blog initiative designed to harness expression in support of human rights and other issues that need highlighting. Bloggers Unite is now in a key position to harness and rally energy behind global issues that need awareness.

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The next Bloggers Unite initiative will take place on November 10th.
To cast your vote on what issue to unite about next, please join in on the discussions at >http://www.blogcatalog.com/discuss/entry/decide-the-next-bloggers-unite-initiative<

 

RELATED POST:

Romalive 15/05/08:
https://romalive.wordpress.com/2008/05/13/blogger-uniti-per-i-diritti-umani/ 
https://romalive.wordpress.com/2008/05/19/cuba-illusione-di-felicita/

Caffè con Bea 5/06/08:
http://www.caffeconbea.it/2008/06/05/all-you-need-is-blog/

 

 

Di.DOMENICA La Scuola è Finita!!

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E’ stato un anno intenso per i piccoli della II G e a ‘scuola conclusa’ possiamo ben dire: Bravi tutti! Sono cresciuti, nel frattempo, e facendolo hanno imparato tante nuove lezioni di matematica, di italiano e soprattutto di vita. Per quanto possano sembrare all’occhio materno come dei cuccioli indifesi, in realtà giorno dopo giorno loro vanno costruendo la propria personalità e le sue mille sfaccettature. Ragionano e scelgono, dimostrano di avere valori e ambizioni, sanno volersi bene anche oltre le differenze. Posseggono un cervello ‘senza filtri’, capace di elaborare pensieri diretti e semplici… 

Nessuno di noi dimenticherà quando R. ha smesso di venire a scuola. Perché un signore con una grande macchina quella domenica aveva deciso di andare a 160 km/h su una strada dove si deve rispettare il limite dei 50/70. (ancora ci chiediamo perché?)

E’ stato impossibile per noi genitori affrontare l’argomento o dare una minima spiegazione, che non fosse una bugia. I bambini invece percepiscono l’importanza delle cose che gli sono intorno come radar.. Sono stati uniti come mai e per mesi hanno scritto e inviato fiumi di lettere, disegnato chilometri di arcobaleni, soli e farfalle, hanno girato filmini e scattato foto…. Fino a che un giorno R. si è risvegliata. Che gioia grande! Questo è il premio più importante per i bambini della II G, rivederla a scuola nell’ultima settimana, giusto in tempo per i festeggiamenti di fine anno tutti dedicati a lei.

E’ importante riuscire a trovare il buono in ogni cosa. Alla fine per la II G oggi il mondo è un pochino più vero anche se in alcuni momenti è sembrato più brutto, ma la lezione è servita a tutti noi.

 

le loro FRASI CELEBRI ♥ girls ♥ boys
II G anno scolastico 1007-08  (età 7 anni)

Oggi sono un po’ assonnellato. D.

All’università farò il dottore o il cioccolataio. M.

Gesù è nato a Nazareth, che è in Galleria (Galilea). A.

Questo lavoro è un pasticcio incuboso. D.

Io ho il viso puffoso (paffuto). V.

Mia mamma sa parlare e ballare in spagnolo. A. (cuore di casa!)

Non mi ricordo se al mare vado con lo yatch o con il pedalò. S.P.

Io ho la fidanzata e la fidanzata di riserva. M.

In Brasile ci sono le onde onomole. M.

Nelle gallerie ci vivono i galli, i polli, i cavalli e i maiali. S.P.

Mi sto golosando. M. mentre mangia

A capodanno ho aspettato lo scrocchiare della mezzanotte. A.

Il 25 Aprile è la festa della Ricreazione (della Liberazione) E. …. Ma no, è la festa della Recitazione. V.

Aiuto si scrive con o senza aglio? M.

 

e per finire LA FRASE DELLE FRASI…:

Da grande non vorrei fare nessun lavoro, voglio solo vivere con gli Amici! N.

 

 

 

 

 

 

 

ROMA. Se incontri qualcuno senza un sorriso regalagli uno dei tuoi!!

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 GIMME SMILE per la
‘Giornata nazionale del Malato Oncologico’

MOSTRA – EVENTO “UN DISEGNO PER UN SORRISO”
ROMA, 31 maggio – 2 giugno 2008
Cascina Farsetti_Villa Doria Pamphili
(ingr. via Leone XIII, n. 75 – Olimpica)

Ti aspetto in  Villa! Porta i tuoi figli e non dimenticare il bimbo che alberga dentro di te!!! RLM

Roma 26 maggio 2008 – La Campagna Gimme Smile ha come scopo il reperimento di fondi per aiutare le persone in difficoltà – con particolare riguardo verso i bambini – attraverso l’utilizzo delle coterapie – come la terapia del buonumore, la pet therapy, la musicoterapia e molte altre – oggi riconosciute ufficialmente dalla scienza e che utilizzate come supporto alle cure mediche tradizionali sono di grandissimo aiuto nel trattamento di bambini e adulti colpiti da particolari patologie. 

INFO PER OGGI : CLOWN PaPo’  3481526157  www.gimmesmile.org

  

 

OGGI CE LA POSSIAMO FARE: realizzare la prima clownbulanza di Roma: un veicolo coloratissimo per il trasporto di bambini che hanno bisogno di cure in ospedale con all’interno personale formato per farli sorridere (i Clown di Gimme Smile che già svolgono attività di volontariato nel reparto di Oncologia Pediatrica del Policlinico Umberto I) e accompagnarli con leggerezza nei loro spostamenti forzati; 

MISSION:

Diffondere la cultura del sorriso come strumento di solidarietà – Sostenere progetti e promuovere iniziative che utilizzino la terapia del sorriso e le altre Coterapie per migliorare la qualità di vita di chi soffre – Contribuire a costruire un mondo in cui il buonumore e il sorriso vengano usati come segno di amicizia, pace, nei comportamenti quotidiani e nelle situazioni di sofferenza, disagio, emergenza – Lavorare per una migliore qualità della vita.

http://www.gimmesmile.org/

 

 

 

 

 

 

Cuba, illusione di felicità.

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per sostenere l’iniziativa di www.unite.blogcatalog.com

Cuba ha sottoscritto la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. La Costituzione Cubana, VII Cap. “Diritti, doveri e garanzie fondamentali“, garantisce il diritto al lavoro, il diritto alla salute e all’assistenza ospedaliera e medica gratuita, il diritto all’istruzione gratuita ad ogni livello, la libertà di stampa  e di parola e “conformemente ai fini della società socialista”, il diritto di riunirsi,  manifestare e associarsi, la libertà di religione e coscienza, il diritto alla difesa. Nonostante queste garanzie dichiarate, il governo cubano è stato frequentemente accusato di numerosi abusi dei diritti umani, a partire dalla Rivoluzione del 1959.

 

Ciudad de la Habana

E’ una sera di marzo, ma l’aria è esattamente quella estiva, calda e afosa. L’umidità tamburella e vorrei asciugare le micro goccie di sudore che fuoriescono da ogni poro. Sono arrivata all’Habana da una settimana e ci ho messo poco a riconoscere i posti e familiarizzare con la ciudad; vado camminando per le strade come se fossi parte della scena, ma è così che devo fare, se voglio mescolarmi un po’. Comunque si vede che sono straniera e la prudenza non è mai troppa. Di certo mi rispettano e il fatto di parlare nella loro lingua, con l’accento un po’ strano per essere italiana, mi permette di approfondire gli argomenti che più mi interessano.. Non è facile evitare di farsi coinvolgere nei loro stati d’animo, sempre ben nascosti da una patina formale e di circostanza, ma che riesco comunque a cogliere. Per questo non ho mai associato Cuba alla vacanza idilliaca sotto la palma, è sempre un viaggio diverso. Noto con un po’ di delusione, lo ammetto, che sui muri dei palazzi ancora imperversa quello slogan.

La Revolución…..bella parola tonda! ma basta metterci piede sull’isola per rendersi conto che qui nessuno ha mai vinto nulla.. Non c’è memoria di vittoria se non sui muri. Tanto meno di rivoluzione nel significato del termine.. Qui sono tutti in attesa che il sogno si ralizzi.

Mi suona in testa la conversazione avuta qualche giorno prima:  “Sono nata povera, sono vissuta povera e sto morendo povera”. A parlare è abuela Vicenta, 96 anni. Lei ha vissuto, suo malgrado intensamente, sempre all’Avana, compiendo ogni giorno gli stessi faticosi gesti per procurarsi cibo, per lavare un lenzuolo, per pulire la casa.. Semplici attività di routine che, dalla metà degli anni ’50 – in posti diversi – si risolvono spingendo un bottone, ma che a Cuba devono essere programmate e richiedono il coinvolgimento di più persone. Queste sono le donne vissute all’interno di un sistema che, al di là delle convinzioni politiche condivisibili o meno, le ha rese schiave della gestione familiare e, analizzando a fondo il significato del loro operato, mi sono convinta nel tempo che sono uno dei fattori principali per cui in qualche modo Cuba è ancora in piedi.. Non mi ero mai resa conto di quanto fosse faticoso vivere. L’ho capito solo trovandomi a partecipare alla lucha.. “Estoy en la lucha”  è una espressione molto utilizzata e, mentre al principio pensavo si riferisse ai fatti della rivoluzione, in seguito ho capito che è la frase simbolo dello stile di vita cubano, che induce a ‘combattere’ quotidianamente per le necessità primarie, facendoti scalare piccole gerarchie di potere, solo per avere una bottiglia di olio in più o la medicina tanto importante..

Li per lì mi irritano questi discorsi e vorrei controbattere, ma sono consapevole di dover mantenere le mie opinioni ‘private’ certa che un’azione contraria, servirebbe solo a mettere in dificoltà persone che non hanno un’alternativa.. ci penso e mentre lo faccio continuo a camminare nella giovane notte habanera. Devo raggiungere un amico a San Miguel. Percorro tutta la calle Obispo, ormai i negozi sono chiusi e la viuzza allegra e colorata di giorno, piena di souvenir e sabor cubano, a quest’ora è una calle come tante altre.. buia, sporca, dissestata… per fortuna il fascino è intatto.

Il mio amico Ramiro fa il barman a San Miguel, un barrio (1) di centro Habana, uno di quelli tosti. Qui pochi mesi fa hanno sfollato la gente che ci viveva per inagibilità degli edifici barocchi che, per lo più, dal ‘700 non sono stati più restaurati. Una volta liberati gli edifici è iniziato un vero e proprio ‘mercato‘. Sono arrivati da Oriente (2) e hanno cominciato ad insediarsi abusivamente, occupando fino all’ultimo angolo disponibile. Dicono che qualcuno si sia arricchito con questa operazione, e la cosa non mi stupisce affatto. Mentre cammino tra le vie cerco di sbirciare nelle case, e noto che sono colme di oggetti, mobili accatastati, animali e tante persone. Sì, sono a San Miguel. Il poliziotto della prima esquina (3) mi ricorda che alla prossima ce ne sarà un’altro come lui, perchè al mio passaggio si dicono qualcosa.. un passaparola da cuadra a cuadra. Loro non immaginano che capisco perfettamente le cazzate che si stanno dicendo.. ma è buio e non ho voglia di replicare, altrimenti finiremmo per insultarci per il mio atteggiamento anti-qualsiasi-cosa!! lascio stare e tiro dritto, verso il bar dove mi stanno apettando. Finalmente! giro l’ultimo angolo e vedo la meta.

1. quartiere 2. Oriente è una provincia meridionale.. e gli orientali sono considerati in senso dispregiativo come i nostri ‘terroni’ rispetto alla capitale – come se la loro vita valesse meno! 3. angolo

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Hoy continué dándole cuerda a mi reloj
con timbre atado sobre número invisible
poco me importa donde rompa mi estación
si cuando rompe está rompiendo lo imposible.
Por eso canto arena
roca que luego es multitud del agua buena.
Y canto espuma
cresta que cuando logra ser ya no es ninguna. Canto Arena di Silvio Rodríguez

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Ron y cola sin hielo.. Ramiro mi sorride, come chi ti capisce al volo. E’ una persona di poche parole forse perchè ha una faccia che racconta una storia. Sa bene cosa significa non avere un lavoro e non essere del partido’ e ora che ha ottenuto i ‘benefici’ li tiene stretti.. L’avevo conosciuto un anno prima insieme ad altri amici e di lui mi aveva colpito il modo diretto con cui mi raccontava le cose, e mi chiedeva senza chiedere di riferire quella rabbia da troppi anni repressa. Da li in poi eravamo diventati amici e quando potevo andavo a trovarlo.

Yamiley la sua ragazza è seduta al bar e mi fa cenno di sedere con lei. Tra un cocktail e l’altro ci infiliamo velocemente in una conversazione che durerà ore, su Cuba, il fututo, la politica, i ragazzi, l’università, la (mancanza di) libertà, la voglia e l’impossibilità di fuggire in europa. Dai suoi racconti capisco  l’esistenza di un mondo parallelo in cui si deve agire secondo regole ben precise, non  importa che siano sbagliate..

Il problema di fondo è la mancanza totale di motivazioni. Perchè studiare, perchè lavorare, perchè in generale agire.. Si lamenta Yamiley. Prima di tutto studiare è difficile, ma non rispetto allo studio in se, è difficile arrivare all’università tutti i giorni con mezzi di fortuna o negli autobus superaffollati, avere qualcosa da mangiare per superare le ore di studio, sopportare il caldo nelle aule al limite della capienza, studiare su libri di 30 anni fa’, o più..  Ma in fondo ci si abitua a tutto e non avrebbe problemi ad andare avanti se avesse un obiettivo da puntare.. ma è proprio questo che manca, perchè alla fine del percorso di studio, quando naturalmente lo sguardo si rivolge al mondo del lavoro, lo spettacolo che si presenta è cupo.. molto cupo. Il lavoro è poco e si spera di non trovarlo, visto lo stipendio iniziale di pochi dollari al mese!! In pratica il lavoro è retribuito in modo uniforme (meglio dire uguale per tutti) ma non in base alla mansione, ma in base al livello. Quindi che tu sia una ballerina di flamenco o un minatore di nikel o un pescatore di Alamar percepirai un salario in base alla tua fascia di anzianità. Da pochi dollari a circa 250 per i livelli dirigenziali più alti! Questa cosa è assurda già solo per il tentativo di uniformare tanti esseri umani che per natura stessa delle cose sono tutti diversi.

Qui chi vede oltre soffre per mancanza di evoluzione, non parlo certo di progresso, ma dei cambiamenti naturali portati dall’evolversi dell’essere umano, quanto succede in posti vicini per cultura, come l’Italia e la Spagna, o per posizione geografica, come gli Usa. Nonostante gli sforzi fatti dal Líder máximo per nascondere e spesso denigrare le altre culture, ormai i cubani di ultima generazione comprendono, vedono, sanno.  Non hanno più voglia di sottomettersi a logiche clientelari secondo cui è necessario abituarsi a meccanismi di pressione psicologica imposti in modo capillare.. de cuadra en cuadra.  Un sistema di favoritismi che prevede comunque alcune persone privilegiate nelle posizione di distribuzione di beni e servizi,  quindi non è uguale per tutti.

Potrei continuare a  parlare ore ed ore di questo posto e dare la mia testimonianza diretta oppure dare voce alle delusioni di tanti amici cubani da Roma a Mosca a Beijin a Johannesburg, ma ormai non si tratta di destra o sinistra, si tratta di distiguersi per umanità, quella che ci fa riconoscere in quanto Esseri Umani.. di riunire le famiglie, di dare posto a chi ne ha diritto per appartenenza naturale.. Non è più il momento di dire chi ha ragione, o chi ne ha avuta! E’ evidente che sono stati fatti molti errori di valutazione prima e di gestione poi. I Cubani, con intelligenza, calore e grande umanità sono la vera forza della Isla. Ma qualcuno se ne è accorto?  Probabilmente fin troppo bene. Di certo Cuba rappresenta molto nella mia vita e spero di vivere abbastanza per vederla (ri)nascere!

 w la musica cubana!!! ieri oggi domani!

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Cuba afferma che: L’istruzione cubana è gratuita a tutti i livelli e garantita dal Ministero dell’Istruzione. Nel 1961 il governo ha nazionalizzato tutte le istituzioni educative private, e ha introdotto un sistema educativo statale. Il tasso d’alfabetizzazione attuale è del 100%.
Secondo i dati dell’UNESCO del 2005, lo Stato Cubano spende il 16,6% del PIL per l’educazione; il 100% dei bambini in età prescolare vanno a scuola, il 97% va alla scuola primaria, l’87% alla scuola secondaria, il 61% degli anziani partecipa all’istruzione per la terza età. Alla scuola primaria vi sono 10 studenti per ogni insegnante, alla scuola secondaria 11 studenti per ogni insegnante, percentuale talmente alta da far diventare Cuba il paese di tutte le Americhe con il più alto rapporto studente/insegnante. 

Dati di fatto: Nel 1994 l’alto commissariato dell’ONU per i rifugiati civili descrive una pratica diffusa a Cuba di creare un registro per ogni studente che contiene non solo i risultati accademici, ma anche “informazioni riguardanti l’appartenenza ad organizzazioni di massa, le funzioni ricoperte in tali organizzazioni, il livello di attivismo, la lealtà ideologica dei membri della famiglia”. Inoltre “spesso i soggetti sono espulsi dalle istituzioni educative o perdono il lavoro o sono soggetti a forme di discriminazione per aver espresso, in una certa maniera, forme di dissenso verso l’ideologia ufficiale.
Anche il giornalista cubano Oscar Espinosa Chepe (incarcerato per 19 mesi con l’accusa di aver preso soldi dal governo statunitense) critica il sistema educativo cubano mediante un articolo che pubblica grazie a Reporter Senza Frontiere (Reporters sans frontières, associazione che, pur criticando il governo statunitense, è accusata di essere finanziata dalla CIA) ; nell’articolo, pur riconoscendo che esso ha fornito istruzione ai cittadini cubani, considera il governo “screditato a causa di indottrinamenti politici ed ideologici”.
Dalla crisi dei paesi comunisti di fine anni ’80, le scuole cubane si sono viste ridurre il budget da 1.664 milioni di pesos a soli 964 milioni di pesos; se viene considerato anche l’aumento demografico si passa da una spesa di 152 a 87 pesos pro-capite (secondo l’ONG Oxfam America, la spesa pubblica per l’educazione è passata da poco più di 1.500 milioni di pesos nel 1990 a più di 2.000 milioni di pesos nel 2000). Come conseguenza di ciò si è avuto un deterioramento dei materiali e delle strutture con un aumento della dispersione scolastica soprattutto nelle zone rurali. La situazione è ancora più preoccupante se si considera che pochi giovani vogliono fare l’insegnante (i corsi di preparazione all’insegnamento sono passati da 20.865 iscritti ad inizio anni ’90 a 6.020 di fine anni ’90). Per cercare di porre rimedio il governo ha tentato di aumentare il salario dei docenti, correlandolo alla performance. Ma i pochi che riescono ad ottenere la valutazione più elevata, a cui contribuiscono fattori di lealtà politica, vedono il proprio stipendio aumentare di soli 20 dollari al mese. Le lezioni vengono registrate e trasmesse per televisione per essere accessibili nelle aree più remote; tuttavia, sostiene l’economista, il governo ritiene che questa soluzione non sostituisca ottimamente l’insegnante “soprattutto se la sua funzione principale è indottrinamento politico”
  

Blogger uniti per i Diritti Umani il 15 maggio

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 Blogcatalog annuncia per il 15 maggio una campagna per i diritti umani. 

 While the words might change from country to country and are sometimes taken for granted, human rights represent one of the universally agreed upon ideas — that all people are born with basic rights and freedoms that include life, liberty, and justice. This year marks the 60th anniversary of the Universal Declaration of Human Rights adopted by the United Nations. Bloggers Unite For Human Rights challenges bloggers everywhere to help elevate human rights by drawing attention to the challenges and successes of human rights issues on May 15. What those topics may include — the wrongful imprisonment of journalists covering assemblies, governments that ignore the plight of citizens, and censorship of the Internet.

What is important is that on one day, thousands of bloggers unite and share their unified support of human rights everywhere.

Roma. Domenica al parco, caro sindaco..

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ROMA ADORATA.. MA QUANTO SEI ANTICA?

 Sabato passeggiando con un caro amico tra  i vicoli di Trastevere pensavamo che in effetti, dopo l’elezione del ‘Nuovo’ sindaco, è giunta la primavera! Tra qualche giorno anche il grano sarà maturo e avremo il pane fresco! Devo ammettere che come inizio non è male! E allora visto che, il nuovo primo cittadino è interessato alle politiche ambientaliste gli vorrei dire che….  

Domenica. Villa Doria Pamphili, Largo della Botanica, nell’icantevole cornice del giardino botanico, i bimbi giocano con tartarughe e rane che qui vengono ‘liberate’ dai romani che, dopo averle acquistate si rendono conto di avere in casa un essere vivente bisognoso di attenzioni. Le fortunate fuggiasche popolano lo stagno insieme a pesci di vario tipo, che sembrano salmoni ‘affaticati’ per mancanza di spazio, e migliaia di girini che inutilmente cercano di sfuggire alle mani veloci dei piccoli ‘mostriciattoli’ umanoidi, che affollano i lati del laghetto armati di retini e bicchieri per la caccia. 

Un caldo ieri.. menomale che all’ingresso del parco c’è la classica ‘nasona’ squadrata, una fontana di acqua sempre fresca e potabile, chiamata così da noi di Roma, perchè il rubinetto ricorda un grosso naso. Mentre aspetto il mio turno in una fila composta e accaldata – chi pedala, chi corre, chi suda da fermo, che vuole bere, chi si lava le mani – comincio a misurare incuriosita l’acqua che esce dalla fontanella ininterrottamente… infatti mi metto a contare in quanti secondi si riempie una bottiglia da un litro e mezzo.

20 secondi circa per erogare 1 litro e mezzo di h2o. Diciamo 4,5 litri di acqua al minuto, 270 litri l’ora. Considerando le 10 ore giornaliere di apertura del parco (e sperando che, nelle ore di chiusura della villa, l’erogazione di acqua venga interrotta).. parliamo di 2700 litri al giorno e quindi  985.500 litri l’anno di acqua BUTTATA!!!  che sarebbero 2.358.720 litri, in caso di erogazione h24 (.. agghh!! nun se po’).

Tanto per farsi un’idea della quantità, un’autiocisterna mediamente trasporta 10 mila litri.

Quante ce ne sono di fontane così a Roma? ma soprattutto quanti metri  cubi d’acqua  scivolano via per sempre ogni giorno? Qualcuno lo può dire?

… antichi ‘sti romani! Va bene la nasona, che fa parte dell’arredo urbano, ma sarebbe perfetto se fosse dotata di sistemi di erogazione on-demand, insomma ‘all’occorenza, sor sindaco, se apre e se beve..’

 

Cesare Pascarella da Storia nostra: La fondazione di Roma

A queli tempi lì nun c’era gnente…
La poteveno fa’ pure a Milano,
O in qualunqu ‘antro sito de lì intorno.
Magara più vicino o più lontano.
Potevano; ma intanto la morale
Fu che Roma, si te la fabbricorno,
La fabbricorno qui. Ma è naturale,
Qui ci aveveno tutto: la pianura,
Li monti, la campagna, l’acqua, er vino…
Tutto! Volevi annà in villeggiatura?
Ecchete Arbano, Tivoli, Marino.
Te piace er mare? Sorti de le mura,
Co’ du’ zompi te trovi a Fiumicino.
Te piace de sfoggia’ in architettura?
Ecco la puzzolana e er travertino.
Qui er fiume pe’ potecce fa’ li ponti,
Qui l’acqua pe’ poté fa’ le fontane,
Qui Ripetta, Trastevere, li Monti…