Appassionato dei Rolling Stones, Micaweber, dalle pagine del sito www.rollingstonesitalia.com ci racconta il suo indimenticabile incontro ‘da vicino’ con loro a Roma prima del concerto all’Olimpico. Leggere con cura! RLM
6 luglio 2007, il giorno dei giorni di Micaweber
Nel 1967 nascevo e loro suonavano nella mia citta’ per la prima volta. I miei zii erano la’, ed io dalla culla, a casa dei nonni, ho assorbito Afthermath e Out of our heads a ripetizione. L’imprinting e’ stato micidiale. Non c’e’ stato un solo giorno della mia vita senza Rolling Stones. Oggi suonano nella mia seconda casa, Stadio Olimpico di Roma. Gli Stones a Roma nello stadio della grande Roma. Il cerchio si chiude!
Nel primo pomeriggio, con mia moglie, siamo all’Excelsior. Una folla di eta’ cosi’ meravigliosamente eterogenea, dai sei ai settant’anni che e’ un evento due volte eccezionale: una volta perchè c’è ed è reale, e una seconda perchè non ci sarà mai più per nessuna altra band su questo pianeta. Attesa, febbrile attesa. Movimento di security davanti agli ascensori, cordone di sicurezza, van e limo pronte fuori dalle porte. Charlie Watts, sorridente, bello come il sole, dolce come sempre, come quando offriva mele ai fans accaldati dalla finestra del furgone in Hyde Park. Vacillo, lo saluto, mi sorride. Rimango imbambolato. Scende Jane Rose, la saluto e le stringo la mano “I’m pleased to meet you, madam, it’s a honor.. Just keep Keith safe and well for us, won’t you ?” Si fa una bella risata “I will..” e va. Ascensori bloccati dalla security, piano quinto. E’ l’ora. Scala laterale destra, fermento, boato, applauso, Ronnie. Prima che imbocchi la porta, riesco a stringergli la mano, ride, esce boato foto, limo. Tremo. Scala laterale, il tempo si ferma, guardo mia moglie che sa come mi sento, lei mi conosce, lei sa. Boato, applauso, grida in tutte le lingue, foto. Alzo gli occhi e vedo Keith Richards.
.. vi lascio il buon Gesu’, Maometto, Buddha.
A me lasciatemi Keith Richards e Mick Jagger..
E ora e’ li’. Fermo sulle scale, sorride, e il tempo mi si ferma nel cuore. Lo chiamo a gran voce, passa e saluta tutti, lo richiamo, si gira e alza il pugno al cielo sorridendo, esce boato, foto, applausi, van. Il mio cuore e’ un big bass drum impazzito. Non faccio in tempo a realizzare, che si apre l’ascensore. Mick Jagger a un metro da me. Boato, applausi, foto, saluta scattante come una pantera, bello come solo Mick Jagger è, esce, altro boato, fa una faccia di divertita sorpresa, saluta e parte per conquistare la citta’ per la terza volta in quarant’anni.
Mi ritrovo sottobraccio a mia moglie che ha gli occhi lucidi per me che sono in lacrime come un bambino, mi dice ‘e’ il tuo momento’ – lasciati andare, e cosi’ faccio…… penso che il buon Dio potrebbe anche fare uno strappo alla regola, e decidersi una buona volta a renderli eterni. Sarebbe un regalo per l’umanita’. Il Concerto sarà una di quelle cose che porterò con me fino alla fine dei miei giorni, e non dico altro, chi c’era sa. Tanti desideri realizzati!