Tricolor, tre colori di una bandiera o tre differenti culture… Se pensiamo a questo progetto, allora il nome è un po’ sottodimensionato. Gioco di parole. Perchè in realtà è stato un concerto di mille colori, quello del 27 luglio scorso a Villa Celimontana per la rassegna Latin Jazz, evento nell’evento. Quattro musicisti straordinari che posseggono il talento unito all’esperienza, la padronanza del linguaggio e insieme la capacità di offrire sempre qualcosa di nuovo. Con un repertorio Brasilian ricco di melodia e ritmo, sono stati veramente interessanti e piacevoli come bere un qualcosa di rinfrescante. La musica volava nell’aria regalando il sorriso a quanti l’hanno saputa ascoltare con il cuore, oltre che con le più regolari orecchie. Potenti, direi. Nell’insieme hanno dato prova di armonica unità, nelle singole improvvisazioni hanno regalato ciascuno momenti da brivido. Michael Rosen, ormai ottimo amico di Roma, ha voluto per questo progetto dei veri numeri uno, come Natalio Mangalavite pianista argentino, o direttamente da Rio il pluripremiato Alfredo Paixao e infine Israel Varela nato a Tijuana in Mexico, prestigioso musicista e grande esperto di ritmiche latine. Vorrei sottolineare la grande emozione regalata da ognuno dei quattro musicisti, in particolare ho trovato un pianista, Natalio Mangalavite, che ormai arriva a toccare il cielo con le dita. Nelle sue mani c’è musicalmente l’intera cultura Latin che lui tramanda con passione, delicatezza ed estrema precisione. Bravo, anzi bravissimo.
Il risultato è stata una serata veramente divertente ed esplosiva e, come se non bastasse assolutamente a sorpresa è salito sul palco il batterista statunitense, Tommy Campbell, a Roma in questi giorni per la registrazione di un disco alla Casa del Jazz per Nicola Mingo, con Antonio Faraò e Marco Panascia. Campbell, artista colossale, è stato riconosciuto dai musicisti tra il pubblico, ed invitato ad eseguire un pezzo con il gruppo. Nel brano il drummer di Philadelphia, ma residente a Tokio, ha dato prova di ‘equilibrismo’ con un assolo suonato incrociando mani e piedi, al contrario e, in pratica, contro le più note leggi della fisica.