Anche in Vietnam “The times they are a changin'”

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Anche in Vietnam "The times they are a changin'" by cristiana.piraino

Mancano poche ore all’inizio del concerto di Bob Dylan a Ho Chi Minh City, nuovo nome di Saigon. Oggi, 10 aprile 2011 il menestrello del rock si esibirà all’interno dell’università della città Vietnamita. L’evento è di per se pieno di significato considerando che Dylan, leader ideologico del movimento pacifista alla fine degli anni ’60, si opponeva alla guerra del Vietnam e che con un brano come Blowin’ in the Wind ha regalato al mondo un vero e proprio manifesto del pacifismo.

Arriva da Pechino dove nel concerto di tre giorni fa alcuni pezzi sono stati censurato. Brani simbolo come “The Times They Are a-Changin'” e “Blowin’ in the Wind” sono stati considerati troppo ‘pericolosi’ per l’attuale governo cinese. A me viene da dire peccato per la Cina, ha perso un’altra buona occasione. Ma non io di riascoltarmela..

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Bob Dylan – The times they are a changin’, posted with vodpod

Dylan oggi si esibirà all’interno della Università, in un contesto che potrebbe essere interessante se metterà a confronto due generazioni, di chi ha vissuto la guerra e gli attuali giovani. Gli gli organizzatori vietnamiti sperano che questi ultimi possano raccogliere l’eredità così grande di Dylan e comprendere quanto il cantautore ha fatto per la musica.

In rete girano varie informazioni sull’evento e la più gettonata è la notizia del costo elevato del biglietto, 900 mila dong, equivalente secondo i parametri vietnamiti ad uno stipendio medio. Tutto sommato i circa 30 € del costo del biglietto a noi non sembrano molti e, secondo parametri occidentali non sembrano neanche sufficienti alla macchina organizzativa per coprire i costi, ovviamente tutto è relativo. Aspettiamo di vedere come andrà il concerto. Peccato non essere presenti oggi a Saigon..

Nord Africano Benvenuto nel Paese dei falsi cattolici!

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Shame on you Italy!! Eppure il monito era ben chiaro. Quello che succede in questi giorni tra il nord Africa e le coste dell’Italia meridionale è qualcosa che si poteva prevedere da tempo anticipando così la soluzione dei relativi disagi. Invece come d’improvviso veniamo invasi, secondo il governo, da una massa di persone in fuga da guerra e miseria. E’ questa la scusa per non essere preparati? L’accidentalità e l’imprevedibilità? Gli asini che volano, da tempo non volano più  e anche i fratelli nordafricani se ne sono accorti. Infatti non è un’invasione repentina, ma un passaggio storico obbligatorio, data la situazione di quei paesi. Mi viene da pensare dunque che tutte le relazioni che il governo Italiano, complice l’Europa, ha stretto in questa area geografica, siano state finalizzate al rafforzamento e al sostegno di quei governi/dittature locali, proprio per scongiurare quello che invece inevitabilmente sta capitando ora.  Ecco, è la presunzione di essere più grandi dell’inevitabile, che mi urta e che  mi fa capire che non c’è intelligenza nè saggezza nelle scelte di questo tipo.

Cosa si poteva fare? Almeno qualcosa. Oltre la mancanza totale di organizzazione e di conseguenza di rispetto verso chi ci sta chiedendo un aiuto, momentaneo per altro, dobbiamo sopportare come italiani di essere rappresentati da chi vuole strumentalizzare il dolore di tutti, senza mai risolvere. Mai in questi giorni ho sentito parlare di lavoro, di creazione di una task force per le relazioni tra aziende che offrono lavoro anche stagionale e persone che si offrono di lavorare. E la Comunità Europea in tutto questo dov’è? E’ giusto chiamarla ancora Comunità? Chi di noi non tenterebbe una fuga di famiglia in caso di guerra civile nel proprio paese? Chi vuole la guerra sotto casa? Non io. E ancora, non sono io che fingo di essere cattolica la domenica in Italia.

Il CLANDESTINO di Manu Chao. Ha senso oggi ri-ascoltare un brano emblematico, pubblicato nel ’98 nel primo album da solista del front man di Mano Negra, Manu Chao che ha conosciuto personalmente la fuga da una dittatura.

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Cammino solo con il mio dolore e sola è la mia condanna. Correre è il mio destino per ingannare la legge. Perduto nel cuore del la grande babilonia, mi chiamano il clandestino perchè non ho documenti. Sono andato in una città del nord per lavorare lasciando la mia vita tra Ceuta e Gibilterra. Sono una linea in mezzo al mare, sono un fantasma dentro la città, secondo l’autorità la mia vita va proibita. Mano Negra clandestina, Peruivano clandestino, Africano clandestino, Marijuana illegale. Perduto nel cuore del la grande babilonia, mi dicono clandestino, io sono il fuorilegge.

Solo voy con mi pena
Sola va mi condena
Correr es mi destino
Para burlar la ley

Perdido en el corazón
De la grande Babylon
Me dicen el clandestino
Por no llevar papel

Pa’ una ciudad del norte
Yo me fui a trabajar
Mi vida la dejé
Entre Ceuta y Gibraltar

Soy una raya en el mar
Fantasma en la ciudad
Mi vida va prohibida
Dice la autoridad

Solo voy con mi pena
Sola va mi condena
Correr es mi destino
Por no llevar papel

Perdido en el corazón
De la grande Babylon
Me dicen el clandestino
Yo soy el quiebra ley

Mano Negra clandestina
Peruano clandestino
Africano clandestino
Marijuana ilegal

Solo voy con mi pena
Sola va mi condena
Correr es mi destino
Para burlar la ley

Perdido en el corazón
De la grande Babylon
Me dicen el clandestino
Por no llevar papel

Kurt Cobain, schiacciato dalla musica.

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Kurt&Frances3 by cristiana.piraino
Kurt&Frances3, a photo by cristiana.piraino on Flickr.

Non piango spesso, oggi rileggendo queste parole mi è capitato. Probabilmente conoscete già la lettera che Kurt Cobain lascia al mondo prima di morire il 5 aprile di tanti anni fa, ma l’effetto che produce ogni volta è stranamente diverso, come se dipendesse dallo stato d’animo del lettore. Forse è la sincerità totale di queste dichiarazioni o forse è il pensiero che un uomo stava morendo. Oggi, nel leggere la lettera, che questa mattina ho sentito dalla voce di Emilio Pappagallo di RadioRock, mi sono commossa immedesimandomi nella figlia o nella compagna. Era un uomo, oltre che un musicista e forse è stato ucciso anche dalla sua stessa passione, la musica, che come un boomerang su di lui è tornata a colpire pesantemente. Mi fa riflettere. La popolarità e il fanatismo a volte possono distruggere il senso artistico. Ne lascio traccia in inglese perchè è lingua originale. Alla fine del post troverete il link per la versione italiana.

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di Kurt Cobain morto il 5 aprile 1994

Speaking from the tongue of an experienced simpleton who obviously would rather be an emasculated, infantile complainee. This note should be pretty easy to understand. All the warnings from the punk rock 101 courses over the years. Since my first introduction to the, shall we say, ethics involved with independence and the embracement of your community has proven to be very true. I haven’t felt the excitement of listening to as well as creating music along with reading and writing for too many years now. I feel guilty beyond words about these things. For example when we’re backstage and the lights go out and the manic roar of the crowd begins it doesn’t affect the way in which it did for Freddy Mercury who seemed to love and relish in the love and adoration from the crowd. Which is something I totally admire and envy. The fact is I can’t fool you. Any one of you. It simply isn’t fair to you or me. The worst crime I can think of would be to rip people off by faking it and pretending as if I’m having 100 % fun. Sometimes I feel as if I should have a punch in time clock before I walk out on stage. I’ve tried everything within my power to appreciate it, and I do. God, believe me I do but it’s not enough.

I appreciate the fact that I and we have affected and entertained a lot of people. I must be one of one of those narcissists who only appreciate things when they’re gone. I’m too sensitive. I need to be slightly numb in order to regain the enthusiasm I once had as a child. On our last three tours I’ve had a much better appreciation for all the people I’ve known personally and as fans of our music, but I still can’t get over the frustration, the guilt and empathy I have for everyone. There’s good in all of us and I think I simply love people too much. So much that it makes me feel too fucking sad. The sad little, sensitive, unappreciative, pieces Jesus man! Why don’t you just enjoy it? I don’t know. I have a goddess of a wife who sweats ambition and empathy and a daughter who reminds me too much of what I used to be.

Full of love and joy kissing every person she meets because everyone is good and will do her no harm. And that terrifies me to the point to where I can barely function. I can’t stand the thought of Frances becoming the miserable self-destructive, death rocker that I’ve become. I have it good, very good, and I’m grateful, but since the age of seven I’ve become hateful towards all humans in general. Only because it seems so easy for people to get along, and have empathy. Empathy! Only because I love and feel for people too much I guess. Thank you all from the pit of my burning nauseous stomach for your letters and concern during the past years. I’m too much of an erratic, moody baby! I don’t have the passion anymore and so remember, its better to burn out than to fade away. peace, love, empathy.

Kurt Cobain

Frances and Courtney, I’ll be at your alter. Please keep going Courtney For Frances For her life which will be so much happier without me. I Love you. I love you! Kurt

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versione italiana

LUCA NOSTRO, nuova penna di Romalive.biz

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Sono sicura di fare cosa gradita ai nostri lettori inviando sul Blog come nuova penna uno scrittore veramente speciale. Per Romalive è un vero onore averlo qui. E sono certa che la sua grande esperienza [>> che potete leggere in questa pagina] di musicista in primo luogo, ma anche di viaggiatore colto e narratore eccellente offriranno al blog un vero e proprio valore aggiunto.

Luca ed io siamo amici e ci conosciamo da un bel po’.. Direi da sempre, dato che bambini giocavamo sullo stesso campetto del quartiere, solo che lui cercava di fare canestro mentre io gli sfrecciavo intorno con i miei pattini colorati! Poi crescendo, come spesso accade, le strade si dividono. Studio lavoro matrimoni e  figli, sembrano farti dimenticare gli amici di un tempo. Ma il destino invece – o per meglio dire la musica ci ha fatto ‘scontrare’ nuovamente un giorno di qualche anno fa all’incrocio dei viali dell’Auditorium.. Luca! Cristiana! Ma sei tu!? e che ci fai qui? io sono per la PMJO e io invece per il concerto delle 100 chitarre… Insomma una vera rimpatriata e una vera sopresa scoprire poi questa passione comune per la musica.

Oggi Luca è una sorgente continua di energia: collabora nella direzione di una delle più importanti scuole di musica di Roma, oltre ad esserne uno degli insegnanti; è il band leader di formazioni di jazz [rigorosamente pezzi originali che lui stesso compone]; collabora con grandissimi del Jazz ma non solo; si occupa di filosofia della musica; scrive per Ulisse il periodico che troviamo a bordo degli aerei dell’Alitalia, e molto altro ancora. Da oggi in poi scriverà periodicamente anche per Romalive.biz.

Benvenuto Luca e ti ringrazio pubblicamente per aver accettato questa collaborazione!

POST CORRELATI

>> BIO

>> Donny Mccaslin – Perpetual Motion. di L. Nostro

Donny Mccaslin – Perpetual Motion di L. Nostro

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Donny Mccaslin – Perpetual Motion di L.Nostro by cristiana.piraino
Nella foto in Studio Donny Mccaslin e Luca Nostro

di Luca Nostro >> info  >> Luca & Romalive

Confesso subito il mio personale conflitto d’interessi. Ho scelto Donny McCaslin come solista del mio primo disco nel 2006 vedendolo suonare con il suo gruppo a New York alla Jazz Gallery (tanto per non fare nomi, con lui c’erano, se non ricordo male, Ben Monder, Antonio Sanchez e Scott Colley). È stata una folgorazione, e devo dire di essere stato fortunato a non averlo mai ascoltato prima in una registrazione, perché ho vissuto immediatamente, senza filtri, tutta la potenza espressiva di un musicista che ancora non si era guadagnato la popolarità che meritatamente sta incontrando negli ultimi tempi. Da un lato un tenorbatterista (scusate il neologismo, ma non me ne venivano in mente altri!), tale era il suo devastante impatto ritmico. Dall’altro un inventore inesauribile di melodie. In lui le due anime trovano una felicissima armonia, formatasi in uno studio duro e costante di pattern ritmico melodici (sicuramente il famoso Slonimsky) che dal vivo si sciolgono e si disperdono per lasciare posto alla pura improvvisazione. Dal free al pop, dalla fusion al metal, come se non ci fosse alcuna differenza. Per non parlare del suono, davvero notevole, riconoscibile, anche se chiaramente ispirato a Sonny Rollins e a Joe Henderson, come lui stesso ammette.

Dopo, tutto non poteva che essere esaltante come mi aspettavo e, naturalmente, di un’imprevedibile bellezza. Semplicemente, Donny ha dato forma alle mie composizioni, rispettandole profondamente e allo stesso tempo arricchendole, tanto che adesso se penso di scrivere un tema, immagino lui come esecutore, anche se poi non lo eseguirà mai.

Per scrivere di Perpetual Motion, ultima sua creazione elettrica, con la Greenleaf Music di Dave Douglas, prodotto da David Binney, mi sto riascoltando il suo Recommended Tools, incisione pianoless del 2008 con la ritmica formata da Hans Glawischnig e Johnathan Blake, un organico opposto per sound e per concezione dalla formazione elettrica che anima l’ultimo lavoro. Nei due opposti, l’acustico e l’elettrico, il sassofono di Donny si muove con sensibilità e intenzioni diverse, ma in tutti e due assume sempre una posizione trasversale e profonda tra i suoni dei suoi compagni. Sta allo stesso tempo davanti e dietro la musica, non si ingabbia mai in un ruolo solipsistico ed esclusivo di leader, cosa molto comune nei sassofonisti ed è un grande leader anche per questo. In qualche modo lo ascoltiamo anche quando non suona. Cosa normale, per chi ha la fortuna di conoscerlo umanamente, ma assolutamente non scontata da tradurre in musica.

È difficile per me ascoltare Perpetual Motion, perché per un altro fortunatissimo incrocio personale, mi sono trovato lo scorso settembre ad assistere al concerto al 55 Bar e, la mattina dopo, alla sessione di registrazione nel famoso Systems Two Recording Studio di New York, mentre stavo facendo il mixing di un altro disco. Per questo, inevitabilmente, l’impressione del disco mi risulterà sempre inferiore a quello che ho ascoltato e riascoltato in quei due giorni, come lo è una cartolina di un posto dove si è vissuti a lungo. Però, riascoltando la registrazione, a mente fredda, mi rendo conto da un lato di quanto sia vicina al live in quanto a energia, capacità di mettersi in gioco, interplay e rischio, mentre dall’altro, è altrettanto chiaro che il live sia vicinissimo al disco quanto a perfezione sonora, controllo della forma, assenza di virtuosismi e senso della band.

Una segnalazione particolare per Adam Benjamin e Tim Lefebvre, rispettivamente al Rhodes e al basso elettrico, formidabili nell’intrecciare tessuti ritmici e sonorità elettroniche con Antonio Sanchez e Donny. Ascoltate L.Z.C.M., groove puro, con un solo di basso incredibile, sperando che vi capiti di vedere questa band dal vivo.

Vi presento LUCA NOSTRO, nuova penna di Romalive.biz

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Vi presento LUCA NOSTRO, nuova penna di Romalive.biz by cristiana.piraino

Nuova penna di Romalive.biz LUCA NOSTRO, per ‘indole’ è un bravissimo chitarrista e compositore, anche lui nasce a Roma in una tiepida giornata del giugno 1971. Tuttora vive a Roma, anche se in realtà la capitale è piuttosto la base di partenza e di ritorno dalle sue numerose avventure. WEB myspace.com/lucanostro 

STUDIARE

Diplomato al liceo classico e laureato alla Luiss di Roma in Giurisprudenza con indirizzo economico, frequenta per due anni la Facoltà di filosofia alla Sapienza di Roma. [ndr.. ben presto però capisce che la sua strada è tutt’altra]

Il suo rapporto con la musica comincia con il pianoforte, che studia dall’età di 10 anni, suonando anche in una piccola orchestra diretta da uno dei maestri del coro della Cappella Sistina. In seguito passa alla chitarra, cominciando a studiare chitarra classica e poi chitarra moderna. Nel 1998 si diploma all’Università della Musica, specializzandosi in jazz con Fabio Zeppetella. Studia anche con Ramberto Ciammarughi e, tra gli altri con Umberto Fiorentino, Massimo Moriconi Giovanni Tommaso, Danilo Rea, Maurizio Giammarco, Rosario Giuliani, Fabrizio Sferra, Andrea Avena e Roberto Spadoni. Partecipa a numerosi seminari sull’improvvisazione. [insomma.. Luca ha avuto dei grandissimi maestri e alcune guide ‘spirituali’]

SUONARE

[ndr: se avete la cena sui fornelli, vi consiglio di spegnere tutto prima di leggere quante cose ha fatto Luca]

  Come musicista si esibisce in varie formazioni (dal jazz, al pop, alla classica, alla bossa nova, fino al soul e Rhythm ‘n’ Blues) sia a proprio nome che di altri. Ha collaborato, tra gli altri con, Donny McCaslin, Dan Weiss, Francois Moutin, Antonio Sanchez, Scott Colley, Mark Turner, Johnathan Stockhammer, David Moss, Lilli Greco, Mariano Rigillo, Roberto Cecchetto, Flavio Tanzi, Antonio Caggiano, Michael Rosen, Massimo Moriconi, Aldo Bassi, Luca Bulgarelli, Maurizio Giammarco, Paolo Ravaglia, Antonio Caggiano, Johnatan Kane, Sandro Deidda, Susanna Stivali, Umberto Forentino, Tassili Bond, Rhys Chatham, Glenn Branca, Slawomir Kurkiewicz, Radek Nowicki, Marcela Szurkalo, Pablo Moyano, Francesco Puglisi, Stefano Cantarano, Cristiano Lui, Massimo Fedeli, Riccardo Pellegrino, Cristal White, Renato Serio, Andy Gravish, Sandy Muller, Alessandra d’Andrea, Nicola Angelucci, Carlotta Proietti, Lorenzo Feliciati, Claudia Arvati, Michael Supnik, Massimo Davola, Andrea Avena, Fabrizio Cardosa. Come compositore ha collaborato spesso con artisti visivi e attori di teatro quali Mino Trafeli, Ilir Zefi, Stefano Tonelli, Fabiana Yvonne Lugli, Luigi Mezzanotte e Carlo Ragone.

 Si è esibito in alcuni tra i più importanti clubs e teatri d’Italia, come la Casa del Jazz e l’Ambra Jovinelli a Roma e il Blue Note a Milano, e all’estero, come il Teatr Wytwornia a Varsavia.

 A New York registra, nello studio Systems Two di Brooklyn, un cd con otto brani di sua composizione con Donny McCaslin al sax tenore, Francois Moutin al contrabbasso e Dan Weiss alla batteria (Luca Nostro NYC Unser Quartet, Ulrich, Orkaan Music + Art Productions, Gema 2007), trasmesso e recensito in varie radio (TVN Warszawa, Anima Jazz, SBS Radio etc.) e riviste (Jazzwise e Chitarre) e presentato anche all’estero (Teatr Wytwornia, Varsavia).

 Con lo Sprachspiel Quintet partecipa al Festival Summer Jazz Days a Varsavia.

 Insieme al pianista Emilio Merone, registra a New York un cd con 8 brani originali insieme a Scott Colley e Antonio Sanchez (Emilio Merone/Luca Nostro SYS2 Quartet, Element, pubblicato dal Saint Louis Jazz Collection).

 Su invito dell’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia partecipa, con la sua composizione Burj Babil Tones per chitarra e live electronics dedicata al tema della Torre di Babele e alla traduzione, alla Giornata Europea delle Lingue a Varsavia in rappresentanza dell’Italia, con il contributo del filosofo Guido Traversa e la partecipazione dell’attrice Parolina Dafne Porcari.

 Partecipa al tour di Sandy Muller, cantante e autrice italo-brasiliana (Sandy Muller, Universo-Sony 2006) insieme a Claudio Pezzotta, Emilio Merone, Guerino Rondolone, Mauro Colavecchi, per il nuovo album Linha del 2007.

 Partecipa, suonando anche il banjo, allo spettacolo musicale Jazz Amore, composto da Francesco Pascarito (Rai), con cui si esibisce al Teatro Verdi di Padova e al Messapia Jazz Festival nel Salento.

 Partecipa, come chitarrista allo spettacolo “Sono un uomo di Tango” sulla vita di Astor Piazzola, prodotto dalla Spe Spettacoli, con gli attori Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini, il bandoneonista e fisarmonicista Cristiano Lui e i ballerini argentini Marcela Szurkalo e Pablo Moyano.

 Registra a New York il disco Incipit di Govinda e Ananda Gari, con Mark Turner e Gabriele Pesaresi.

 Nel 2008 entra a far parte del progetto Sign of Sound, della pittrice performer Fabiana Yvonne Lugli, cui partecipano anche la vocalist Susanna Stivali e i danzatori Djassi Di Costa Johnson (Momix), Andrea Cagnetti (Ars Movendi), Fabia Pulcini e Barbara Berti, e la fotografa Cinzia Carbonelli.

 Dal 2009 con il suo trio suona, in un progetto dedicato alle grandi cantanti femminili (Cesaria Evora, Mercedes Sosa, etc) con la cantante Eleonora Bordonaro.

 In ambito pop collabora come compositore e chitarrista con Kavi Pratt (Warner) in un progetto R’n’B’.

 Dal 2011 ha fondato un duo insieme al percussionista Flavio Tanzi (PMCE, Accademia di Santa Cecilia)

 Con il PMCE
Partecipa come Guitar Leader dell’orchestra di 100 chitarre dell’Auditorium Parco della Musica di Roma alla prima europea dell’opera A Secret Rose del compositore americano Rhys Chatam.
–  In City Life di Steve Reich suona, come prima chitarra in 2×5 (prima mondiale) e in Electric Counterpoint con Roberto Cecchetto alla chitarra solista.
–  All’inaugurazione del MAXXI, suona in C di Terry Riley e, come solista Electric Counterpoint di Steve Reich.
–  Partecipa con il PMCE suonando chitarra classica, acustica, elettrica e banjo al concerto Get Ready to Zappa all’Auditorium Parco della Musicaprodotto da Fondazione Musica per Roma e Gail Zappa (vedova di Frank Zappa) eseguendo alcuni brani in prima mondiale con la direzione di Johnathan Stockhammer e la partecipazione di David Moss alla voce.

DISCOGRAFIA

BACK TO NEXT anno 2000
Luca Nostro con Alessandro Tomei, Emilio Merone, Fabio Penna, Mauro Colavecchi, .

ARCAMUSARITHMICA anno 2004
Arcamusarithmica, Sandy Muller, Emilio Merone, Fabio Penna.


ULRICH
anno 2007
Luca Nostro NYC Unser Quartet  feat. Donny McCaslin, Francois Moutin, Dan Weiss, Orkaan Music + Art Productions, Gema

ELEMENT anno 2008
Emilio Merone/Luca Nostro SYS2 Quartet, feat. Scott Colley and Antonio Sanchez, SLJC

JAZZ AMORE anno 2009
prod Raitrade & Francesco Pascarito con Alessandro Contini, Elisabetta Antonini, Fabiana Conti, Primiano Di Biase, Ermanno Dodaro, Francesco Bonofiglio, Michael Supnik, Massimo Davola.

INCIPIT in corso di pubblicazione nel 2011
Govinda Gari e Ananda Gari,  feat. Mark Turner

INSEGNARE

È tra i soci, insieme a Fabio Zeppetella, Massimo Fedeli, Stefano Micarelli e Massimiliano Rosati, della Percentomusica di Roma (www.percentomusia.com), diretta da Massimo Moriconi, dove insegna chitarra, laboratori di musica d’insieme e storia della musica. Ha insegnato al Liceo Orazio e alla scuola Sonus Factory, dove è stato responsabile della facoltà di chitarra.

SCRIVERE

Si occupa di filosofia della musica, scrivendo articoli e partecipando a convegni (La Sapienza) e a trasmissioni televisive (Rai Utile). Nel 2002 ha curato un libro sull’argomento (L’esperienza musicale. Per una fenomenologia dei suoni. Collana i Libri di Montag, Manifestolibri 2002), cui hanno contribuito filosofi e musicisti da tutto il mondo.

Dal 2009 scrive di musica su Ulisse, il mensile dell’Alitalia, su cui tiene una rubrica dal titolo Rolling Notes.

Pubblicazioni.
• Nostro, L. (2000) Bach scriveva fughe?, “Il Cannocchiale” 2000, 2, pagg. 121-141.
• Nostro, L. (2000) Mescolanza di colori fusione di suoni, “Le Tattiche dei sensi”, i Libri di Montag, 2000 Manifestolibri, pag. 160.
• Nostro, L. (2000) Musica: continuità e discontinuità, “Le Tattiche dei sensi”, i Libri di Montag, 2000 Manifestolibri, pagg. 162-163.
• Nostro, L. (2000) Musica frattale, “Le Tattiche dei sensi”, i Libri di Montag, 2000 Manifestolibri, pagg. 163-164.
• Nostro, L. (2000) Spazio sonoro, “Le Tattiche dei sensi”, i Libri di Montag, 2000 Manifestolibri, pagg. 166-167.
• Nostro, L. Traversa, G. (2001) “Perché ero più sano dei dottori”: terapie endogene ed empatia, “Filosofia della medicina”, i Libri di Montag, 2001 Manifestolibri, pagg. 37-46.
• Nostro, L. (2001) , Recensione del libro Non c’è giustizia senza conflitto. Democrazia come confronto di idee di Stuart Hampishire , “Alpha Omega”, 2001 pagg. 390-392.
• Nostro, L. (2002) La percezione del dettaglio musicale, “Linguaggio e percezione”, a cura di Roberto Contessi, Marco Mazzeo, Tommaso Russo 2002 Carocci, pagg. 80-87.
• AA.VV. (2002) L’esperienza musicale. Per una fenomenologia dei suoni, a cura di Luca Nostro, i Libri di Montag, 2002 Manifestolibri.
• Nostro, L. (2008) Time in Jazz, intervista a Paolo Fresu, Terz’Occhio, Italia, Italie, provincia o impero del mondo numero otto, ottobre 2008.
• Nostro, L. (2008) Tecnica Melodica. Esercizi per la fluidità scalare, Chitarre, Febbraio 2008.
• Nostro, L. (2008) Tecnica melodica. Esercizi per la fluidità scalare, Chitarre,
• Nostro, L. (2009) Quando Manhattan si mette a suonare, Ulisse, Novembre 2009, Alitalia.
• Nostro, L. (2010) Qual è la tua colonna sonora?, Ulisse, Luglio 2010, Alitalia.
• Nostro, L. (2010) All’Auditorium la musica ha carta bianca, Ulisse, Settembre 2010, Alitalia.
• Nostro, L. (2010) Rolling Notes, Ulisse, Ottobre 2010, Alitalia.
• Nostro, L. (2010) Rolling Notes, Ulisse, Novembre 2010, Alitalia.
• Nostro, L. (2010) Rolling Notes, Ulisse, Dicembre 2010, Alitalia.

METROMORFOSI Infocritica

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www.metromorfosi.com by cristiana.piraino

Metromorfosi.com è il quotidiano di infocritica dedicato a musica, cinema, teatro, danza, arti visive, scrittura (e altro) a Roma e dintorni. Metromorofosi Infocritica è un mensile distribuito gratuitamente in locali, cinema, teatri, gallerie, librerie, centri culturali, biblioteche. Nata da una sana e vivace passione per le forme artistiche che alimentano il tessuto romano, Metromorfosi rappresenta un originale contenitore di informazioni, anticipazioni e curiosità sugli avvenimenti culturali di ogni mese.

Formato tascabile = utilità
Distribuzione gratuita = visibilità
Copertina realizzata da un artista contemporaneo = stile
Distribuzione mirata = riconoscibilità

Metromorfosi è pubblicata da Tic Edizioni (www.ticedizioni.com) Redazione Metromorfosi – Tic Edizioni Vicolo della Penitenza 24 Roma 00165 Tel. e fax 06.97848965 Mob. 333.2829348 info@metromorfosi.com

>> LEGGI LA PAGINA DEDICATA AGLI APPROFONDIMENTI JAZZ 
a cura di Cristiana Piraino, Redazione Jazz

European Jazz Contest IV Edizione 2011

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European Jazz Contest  by cristiana.piraino

Il Saint Louis College of Music
presenta
EUROPEAN JAZZ CONTEST IV edizione

L’iscrizione al Contest è completamente gratuita. Potrà essere effettuata online sul sito di riferimento entro e non oltre il 18 marzo 2011. Il regolamento sarà consultabile sui siti jazzcontest.it o europeanjazzcontest.eu Informazioni: info@jazzcontest.it Tel. 06 4870017

Sono aperte le iscrizioni allo European Jazz Contest 2011, IV edizione del concorso musicale promosso dal Saint Louis College of Music di Roma e riservato a giovani jazzisti (gruppi strumentali o con vocalist) provenienti da tutta Europa, che propongano progetti originali. Novità dell’edizione 2011 è l’inserimento delle categorie Jazz Composers and Arrangers, per dare maggiore spazio alla scrittura e all’elaborazione jazzistica creativa. Anche in questa edizione il JAZZ CONTEST si avvarrà della collaborazione della Fondazione Siena Jazz, della sede del Saint Louis di Brindisi, della Scuola Civica di Milano Musica Oggi e del Festival Internazionale di Roma ODIO L’ESTATE per coprire le varie fasce regionali di raccolta dei musicisti. Si ampliano inoltre le collaborazioni internazionali con Istituti musicali e conservatori esteri per consentire la partecipazione di gruppi di ogni provenienza, radicando così il Contest in un terreno fertile di scambio di esperienze e cultura. Tra le nazioni coinvolte: Inghilterra, Spagna, Olanda, Danimarca, Norvegia, Estonia, Portogallo.

L’edizione 2011 sarà rivolta a 4 categorie:

Instrumental (gruppi strumentali)
Vocal Jazz (gruppi con vocalist)
Jazz Composers (compositori jazz)
Jazz Arrangers (arrangiatori jazz).

MORE INFO:

Per le categorie Vocal e Instrumental l’età media del gruppo non potrà superare i 35 anni e le selezioni live avranno inizio nelle 4 città aderenti – Roma, Siena, Milano e Brindisi – dal mese di aprile 2011. Le finali per categoria si terranno nel mese di luglio all’interno del festival internazionale ODIO L’ESTATE che si terrà a Roma la prossima estate. La Giuria, presieduta dal M°Stefano Mastruzzi direttore del Saint Louis, sarà composta da importanti musicisti, giornalisti e critici italiani. Ai vincitori dell’European Jazz Contest saranno assegnati i seguenti premi:

1° PREMIO categoria INSTRUMENTAL e VOCAL:

Assegnato al gruppo 1° classificato di ognuna delle due categorie.

a) Edizione e pubblicazione di un cd originale per l’etichetta Saint Louis Jazz Collection, distribuito nei negozi europei di dischi, sulle principali piattaforme digitali e presso tutti gli Istituti di Cultura Italiani all’estero. I diritti di edizione saranno trattati da autonoma scrittura privata; resta inteso che senza cessione di edizioni all’Editore il cd non potrà essere né registrato né pubblicato.
b) Contratto di agenzia artistica di 2 anni con il Saint Louis Management, finalizzato alla promozione del gruppo su territorio nazionale, con un minimo garantito complessivo di 10 concerti nei principali Festival italiani, jazz club o presso Istituti Italiani di Cultura all’estero.

PREMIO SOLISTI:

fino a 4 borse di studio saranno assegnate ai migliori solisti (cantanti e/o strumentisti) per frequentare i seminari jazz full immersion Jazz’s Cool 2012 e Siena Jazz 2012, assegnate ai migliori solisti scelti tra tutti i gruppi ammessi alle fasi finali del concorso.

1° PREMIO categoria COMPOSERS:

a) Esecuzione del brano vincitore da parte della Saint Louis Big Band, diretta dal M° Antonio Solimene, featuring Javier Girotto, all’interno del Festival “Odio l’Estate”, presso il Parco di Villa Carpegna in Roma.
b) Inserimento del brano vincitore all’interno del disco 2012-2013 della Saint Louis Big Band, che sarà edito dall’etichetta Jazz Collection con menzione dell’autore.

1° PREMIO categoria ARRANGERS:

a) Esecuzione dell’arrangiamento vincitore da parte della Saint Louis Big Band, diretta dal M° Antonio Solimene, featuring Javier Girotto, all’interno del Festival “Odio l’Estate”, presso il Parco di Villa Carpegna in Roma.
b) Inserimento del brano arrangiato all’interno del disco di Javier Girotto e Saint Louis Big Band, che sarà edito dall’etichetta Jazz Collection a fine 2011 con menzione dell’arrangiatore.

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Fonte Comunicato Stampa
Saint Louis Management

Giorgia Mileto
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