ALDO BASSI QUARTET: LIVE JAZZ

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Giov.  2/04/2009 JAZZ
ALDO BASSI QUARTET
– New Reserch
BEBA DO SAMBA in Via De’ Messapi, 8
San Lorenzo h. 22:00

Il quartetto presenta in anteprima i brani originali del trombettista romano, che saranno contenuti nel CD in uscita New Research. Il repertorio si accosta al mondo europeo e a quello americano, mostrando le nuove tendenze del jazz di ultima generazione. Nei brani sono frequenti tempi dispari e poliritmie, mentre armonie e melodie attingono alla familiarità della musica classica.

Aldo Bassi (tromba)
Alessandro Bravo (pianoforte)
Stefano Nunzi (contrabbasso)
Alessandro Marzi (batteria)

Una serata di ottima musica e grande livello performativo di una formazione molto affiatata in grado di regalare al pubblico momenti di vera emozione. Per chi desidera avvicinarsi al jazz può essere la giusta occasione per conoscere senza difficoltà il genere musicale più rappresentativo dell’animo umano dato dall’elevato livello di improvvisazione presente come elemento forte che completa il “sound” del gruppo e che fa di ogni performance del Aldo Bassi Quartet un evento unico.

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FOTO:
http://www.flickr.com/photos/aldobassi/

INFO:
www.aldobassi.it
info@aldobassi.it

UFFICIO STAMPA:
romaliveventi@gmail.com

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FOCUS ON:

STEFANO NUNZI, Aldo Bassi Quartet, classe 1974, contrabbassista, session man di molte importanti formazioni romane. Capace di sostenere una varietà di ritmi incredibilemente diversi, dimostrando così una grande versatità nel genere, questo ragazzo non perde un colpo! Short bio a seguire.

Nasce a Porto S. Giorgio (AP) il 28 Aprile 1974, si diploma in contrabbasso nel 1998 presso il conservatorio G. ROSSINI di Fermo sotto la guida del maestro Alfredo Trebbi. Contemporaneamente si avvicina al Jazz, che e’ la sua grande passione, studiando con Palle Danielsson, Furio di Castri, e Pietro Ciancaglini. Nel 2000 si trasferisce a Roma dove inizia a suonare in diverse situazioni di stampo Jazzistico collaborando con musicisti come Maurizio Giammarco, Carlo Atti, Walter Blending, Vincent Herring, Vinve Benedetti, Mario Raja, Milcho Leviev, Pietro Lussu, Max Ionata, Enrico Bracco, Luca Mannutza, Lorenzo Tucci, Eddy Palermo, Luca Velotti, Tiziano Ruggeri, Carlo Conti. E’ membro stabile della nuova Big Band di Mario Raja, dell’ “Erico Bracco Quintet” e del quintetto “i Conti Ruggeri”. Ha accompagnato Amy Stewart nel suo ultimo lavoro teatrale dedicato a Billie Holiday. Nel 2002 fonda l’NBN TRIO con il chitarrista Enrico Bracco e il batterista Andrea Nunzi, suo fratello, con cui si è esibito in molti teatri e festival Italiani ed ha accompagnato importanti musicisti Italiani ed internazionali in Italia e all’estero.

Nel 2003 incide con il chitarrista Roberto Zechini il disco “Pietraltrove” per l’etichetta “Arte Nomade”. Sempre nel 2003 registra con Amii Stewart il disco “Lady Day” che è la colonna sonora di un musical sulla vita di Billie Holiday  al quale partecipa per due stagioni. Nel 2004 incide “A Portrait of  Trombone” con Massimo Pirone  e “In The Mood For Melodies” del “Cerrone – Schiavi 6et” con Vince Benedetti al pianoforte, tutti e due per la “Isma records”. Nel 2005 registra con il quintetto capeggiato da Enrico Bracco il disco “Tjololo” uscito nel 2006 per l’etichetta tedesca “YVP” e nel quale militano anche Pietro Lussu al pianoforte, Daniele Tittarelli al sax alto e Andrea Nunzi alla batteria. Sempre nello stesso anno nasce il gruppo “I Conti Ruggeri 5et” capeggiato da Tiziano Ruggeri alla tromba e Carlo Conti al sax alto e in cui il “NunziBraccoNunzi trio” è la sezione ritmica. Con questa formazione nel 2006 incide “Cabosong” edito dalla “Philology”. Ancora nel 2006 partecipa alla registrazione del disco di Silvia Manco “Big City Is For Me” prodotto e pubblicato dalla “Micca Club Records”. Nel 2007 diventa  membro stabile del quartetto e della nuova Big Band di Mario Raja.

foto di Stefano Nunzi del Forografo Andrea Conti

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DOMENICA ‘IN FAMIGLIA’ con la PMJO

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Dom. 15/03/2009  JAZZ
PMJO
presenta “Il Viaggio di Sindbad”
di Pino Iodice e Raed Khoshaba
Auditorium, Sala Sinopoli.
h. 18:00  € 10,00  Biglietteria 199.109.783 

Raed Khoshaba oud e composizioni
Giuliana Soscia fisarmonica
Emanuele Smimmo percussioni
Pino Iodice pianoforte, composizioni e arrangiamenti

La musica dell’iracheno Raed Khoshaba (maestro di oud) e quella di Pino Iodice (pianista e curatore degli arrangiamenti) si fondono in un progetto unico, all’insegna della contaminazione multietnica, che guarda alla musica come grande opportunità di incontro, scambio e integrazione fra le culture. Il concerto è tratto da un progetto più ampio destinato a favorire occasioni d’incontro fra musicisti italiani e iracheni, a creare un coro di bambini arabi e italiani, e a costituire un fondo per la realizzazione di una casa musicale italo-irachena nella città di Baghdad (fonte, tratto da: auditorium.com)

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OUD (fonte wikipedia) >> MORE

L’ud o ud sharqi è uno strumento cordofono, membro della famiglia dei liuti a manico corto, con cassa piriforme con tre fori decorati a rosette (uno sotto le corde, gli altri 2 lateralmente) e privo di tastatura. Al Oud in arabo significa legno.

Una leggenda araba attribuisce all’oud una storia illustre, che risale alla notte dei tempi, attribuendone l’invenzione a Lamak, nipote di Adamo ed Eva. Secondo gli storici musicali, progenitori dell’oud risalgono all’antico Egitto.

MOONDOG: il Vichingo della Grande Mela

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FEEDBACK dell’evento:  Moondog, il vichingo della Sixth Avenue 
PMJO Parco della Musica Jazz Orchestra, del 04/03/2009

Lo hanno visto tutti i passanti tra la 52esima e la 53esima strada nel cuore di New York, dal ’43 al ’74, con un elmo da vichingo in testa, la lunga barba bianca, una lancia appuntita tra le mani e un mantello lungo fino ai piedi. Chiamato dalla gente il  ‘Vichingo’  è stato il più geniale, imprevedibile poeta e musicista di strada mai vissuto nella Grande Mela (fonte auditorium.com).  La PMJO di Maurizio Giammarco con eccezionale bravuta nell’esecuzione lo ha ricordato il 4 marzo 2009 nella Sala Petrassi  dell’Auditorium di Roma, con un bellissimo concerto che ha trasmesso unsa grande emozione, vista reazione della sala che non voleva far smettere i musicisti. Sono andata a cercare più informazioni possibili su questo compositore che pochi conoscono ma che tutti dovrebbero ascoltare e mi sono accorta che non c’era neanche una pagina su Wikipedia, almeno fino a poche ore fa.

moondog1

Louis Thomas Hardin (1916-1999), al secolo Moondog, compositore, poeta, musicista di strada, cieco dall’età di tredici anni è stato l’inventore di nuovi suoni e di strumenti musicali impensabili. La sua vita ruota intorno al suono. Dal boato provocato dal candelotto di dinamite esploso tra le sue mani di bambino – boato che ritroviamo come ultima battuta in ogni sua composizione, forse a segnare la fine e il principio di tutto – fino al suo stesso nome Moondog, il cane che abbaia alla luna, che lui stesso decise di darsi. Nelle sue note si ritrova il suono della sua vita, vissuta principalmente su un marciapiede davanti ad un grande albergo di New York. La melodia si materializza dal ‘frastuono’ di fondo (il traffico) e la malinconia di quel elemento melodico unico ci riporta alla solitudine provata in mezzo a migliaia di persone, allo stesso tempo drammatica e meravigliosa. 

Hardin riceve l’imprinting musicale dal ritmo dei nativi d’America, quel battito della terra che infulenzerà tutta la sua opera. Nasce infatti nel Kansas, terra di prateria nel cuore degli Stati Uniti.  Studia molto e in maniera approfondita i vari aspetti della Musica, composizione, contrappunto, fuga, arrivando a conoscere gli strumenti molto bene al punto da poterne costruire di nuovi al ricerca continua di un suono diverso e unconventional, che poi riutilizzerà per le sue partiture. Lo studio della musica classica e poi, dal 1943 al 1974, tutto il jazz assorbito senza barriere mentali ne visive dalle gigs newyorkesi che lo circondano, sono il collante della sua opera e il punto di partenza per una composizione frenetica e vasta che, come la foce di un grande fiume, raccoglie tutte le influenze per coinvogliarle in un unico grande flusso minimalista e sicuramente avanguardista capace di  trasportare le  emozioni fino alla parte profonda dell’animo umano.  A seguire  il brano Bird’s Lament scritto da Hardin in memoria del grande sassofonista Charlie Parker, detto appunto Bird.

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Durante in concerto Moondog, il vichingo della Sixth Avenue, eseguito dall’orchestra PMJO, un vero fiore all’occhiello per la città di Roma, sono stata letteralmente rapita dalla musica. In lei ho trovato la base – o il suono originario – di molti generi che al momento in cui Hardin li ha composti, non erano neanche in uno stato embrionale. Mi azzardo a considerare la sua musica come precursore del Rap, nato nella seconda metà degli anni ’70 proprio nelle strade e dal rumore di fondo della stessa città, New York, identificabile anche nella sofferenza che inevitabilmente si assorbe vivendo  la strada. Nella composizione di Moondog ci ritrovo proprio il ‘beat’  ripetuto infinite volte che caratterizzerà successivamente il Rap, anche se ottenuto attraverso una vera partitura e non attraverso la campionatura di suoni come invece accade nel Rap.

MORE >>> Wikipedia

Per me Moondog è stata una vera scoperta e mi rendo conto che lo è  e lo sarà per molti che ancora  non lo conoscono. Lo scopo di questo post si traduce nel mio desiderio di divulgare la  sua storia. Quindi buon knowledge sharing. 

LINKs.

Sidewalk Dances – Music

Album sul web

DANIELE SILVESTRI A ROMA

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Mar.  10/03/2009  CANZONE D’AUTORE
DANIELE SILVESTRI
con Jorge, Daniel, Juan degli Inti Illimani
Auditorium, Sala Santa Cecilia
€ 20,00 – 30,00 h. 20:00
Biglietteria 199.109.783

h. 20:00 presentazione del film “DOVE CANTANO LE NUVOLE
di Francesco Cordio e Paolo Pagnoncelli –  h. 21.30 CONCERTO
 

Daniele Silvestri è uno degli interpreti più originali della canzone d’autore italiana di oggi. All’Auditorium propone una serata straordinaria con la partecipazione di Jorge – Daniel – Juan egli Inti Illimani preceduta dalla proiezione di “Dove cantano le nuvole”, film-documentario sul gruppo cileno.

Gli Inti-Illimani sono un gruppo vocale e strumentale cileno, che si forma, nel 1967 nell’ambito del movimento della Nueva Canción Chilena e tuttora attivo. Il suo nome è composto di due parole, Inti (parola del Quechua che significa sole) – Illimani (parola dell’Aymara che representa una cima della catena delle Ande). Costretti all’esilio in conseguenza del golpe cileno del 1973 rientrano in patria nel 1988 dove proseguono l’attività musicale anche attraverso un rinnovamento nel repertorio e nella composizione del gruppo stesso. (fonte wikipedia articolo completo >>> LINK )

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FEEDBACK: Maurizio Giammarco, controllo e stile

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Maurizio Giammarco, sax tenore e jazz man, si è esibito con  il suo quartetto al Charity Caffè di via Panisperna a Roma, per due serate di ottimo jazz, il 27 e 28 febbraio 2009. Nel locale affollato l’atmosfera era quella dei grandi eventi, con un pubblico attento ad ogni passaggio e capace di dare valore alle belle frasi che il tenorista ha saputo regalare durante le performance.

MAURIZIO GIAMMARCO QUARTET
Maurizio Giammarco, sax tenore
Enrico Bracco, chiarra
Stefano Nunzi, basso
Andrea Nunzi, Batteria

Nel complesso un’esibizione da gustare ad occhi chiusi per il piacere di un ascolto ‘puro’. Bravo, anzi bravissimo, Giammarco, dallo stile molto raffinato. Il suo controllo sullo strumento è totale, il ritmo impeccabile le melodie perfettamente eseguite. Gioca con il sax mantenendosi in equilibrio sul filo di armonie complesse senza mai esitare o perdere un colpo. Il repertorio fatto di brani propri, composti da Giammarco e Bracco, e di standard rivisitati, ci porta idealmente nelle atmosfere del jazz newyorkese di ultima generazione, che ho particolarmente apprezzato.

Molto bello e intenso l’arrangiamento di What’s going On di Marvin Gaye, brano già importante di per se, per il quale Giammarco ha creato una veste jazz proprio emozionante. Molto efficace anche il suo arrangiamento di Worth the way – composizione del batterista Peter Erskine.

Stefano Nunzi, a mio parere il basso tra i più ‘solidi’ di Roma – che già conosciamo come colonna ritmica dell’Aldo Bassi Quartet insieme a A. Marzi alla batteria e A. Bravo al piano, nel contesto del Maurizio Giammarco Quartet mostra generosamente tutto il suo swing ed è perfettamente in sintonia con l’altrettanto bravo fratello Andrea Nunzi, alla batteria.

Enrico Bracco, anche compositore, dimostra come sempre di possedere totalmente la sua chitarra. In punta di dita e muovendosi sulle corde, con una costanza degna dei grandissimi strumentisti, ci ha regalato alcuni momenti di improvvisazione di altissimo livello.  

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LINKs:

WEB M. GIAMMARCO

PMJO calendario

 

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CERCASI RECENSIONE SU CAPAREZZA

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Sei stata/o al concerto di CAPAREZZA del 28/02/2009 a ROMA ?
Ti andrebbe di raccontare le tue impressioni per descrivere l’evento e condividere con la rete le tue foto del concerto?

La tua recensione e/o le tue foto saranno pubblicate sul questo Blog come feedback al >> post di presentazione del concerto

mail to: cristiana.piraino@gmail.com

MAURIZIO GIAMMARCO: FOLGORATO DA DUKE ELLINGTON

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giammarco

Maurizio Giammarco, romano, è un sassofonista, compositore, arrangiatore, oggi anche direttore della PMJO, in definitiva è un vero Jazz Man. Folgorato in tenera età, come lui stesso racconta nella sua biografia, da un disco di Duke Ellington e da un suo concerto al Sistina nel 1966, ne viene coinvolto a tal punto da volersi dedicare anima e corpo al Jazz.  Nella sua storia di certo la musica jazz rappresenta il punto centrale intorno al quale ruota una bellisssima carriera, sempre in evoluzione, di strumentista e compositore. Gli inizi con il rock progressive, il blues e la frequentazione del Folkstudio, che negli anni ’70 rappresentava  ‘il punto di incontro dell’underground romano’ lo rendono ai miei occhi un artista completo.

Leggendo tra le righe della sua biografia risaltano nomi veramente importanti del jazz, con i quali il tenorista è cresciuto musicalmente. Chet Backer, Enrico Pieranunzi, Lester Bowie, Roberto Gatto, Danilo Rea, Flavio Boltro e tanti altri. Un percorso molto interessante sviluppato sia in Italia sia negli Stati Uniti e per questo ricco di avvenimenti che lo hanno portato nel tempo alla realizzazione di  progetti ‘misti’ nei quali si percepiscono le diverse influenze musicali. Abbiamo occasione di ascoltarlo nella formazione del quartetto questa sera e domani nell’accogliente Charity Cafè di Roma, nel rione Monti.

Venerdì  27/02/2009
Sabato  28/02/2009
MAURIZIO GIAMMARCO QUARTET
 
CHARITY CAFE’ JAZZ CLUB h. 22:30
Via Panisperna, 68 – Rione Monti tel. 06. 47 82 58 81 

Questo progetto del tenorista trae ispirazione da varie correnti stilistiche, influenzate sia dal clima jazzistico della New York giovane sia dalla grande tradizione del jazz internazionale, con particolari riferimenti alle atmosfere cool di Lennie Tristano e Warne Marsh e alla complessità armonica di John Coltrane. Il programma musicale proposto dal quartetto, che comprende brani originali e standards, rivela quanto la composizione e l’improvvisazione siano ugualmente importanti.

Formazione del quartetto:

Maurizio Giammarco, Sax Tenore
Enrico Bracco, Chitarra
Stefano Nunzi, Contrabbasso
Andrea Nunzi, Batteria

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Maurizio Giammarco, è il direttore della PMJO,
Parco della Musica Jazz Orchestra

I prossimi appuntamenti  della PMJO presso
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
Viale Pietro de Coubertin

Domenica 15 Marzo – Sala Sinopoli ore 18
PMJO presenta “Il Viaggio di Sindbad”
di Pino Iodice e Raed Khoshaba.
con Raed Khoshaba, Giuliana Soscia, Arto Tuncboyaciyan


Domenica 12 Aprile Sala Sinopoli ore 18
PMJO presenta “Beat Bop: Una libera associazione di idee”
di Mario Corvini e Alfredo Saitto 
con Massimo Venturiello

Domenica 29 Marzo Sala Sinopoli ore 18
PMJO presenta Frank Tiberi “The Woody Herman Legacy in the Space Age”
con Frank Tiberi 

Domenica 26 Aprile Sala Petrassi ore 18
PMJO presenta “Soho Moods: uno sguardo alla loft scene newyorkese degli anni ’70”
di Maurizio Giammarco e Roberta Escamilla Garrison
con le danzatrici Djassi De Costa Johnson, Cinzia Franchi, Tery Weikel
 
Domenica 10 Maggio Sala Sinopoli ore 18
PMJO presenta Paolo Fresu
con Paolo Fresu

GIANNI SAVELLI MEDIA RES

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CONSIGLIATO DA ROMALIVE: questa sera a ROMA

22/02/2009   JAZZ
GIANNI SAVELLI MEDIA RES 
Que la fête commence
Alexander Platz, Via Ostia 9   h. 22:00

Gianni Savelli
, sax tenore e soprano, flauti
Aldo Bassi tromba, flicorno e trombino
Pierpaolo Principato, piano
Marco Loddo, contrabbasso
Marco Rovinelli, batteria

Que la fête commence! Un progetto incredibile, che trasmette grandissime emozioni. Una bellissima partitura per un musicista che conferma, con questo ultimo lavoro, doti compositive eccezionali, grande sensibilità e apertura all’approccio con le diverse culture.

Gianni Savelli Media Res trae ispirazione da diverse fonti offrendo musica al di fuori di un’etichetta convenzionale. Il notevole livello compositivo e il grande spazio dato all’improvvisazione, sono le basi dell’ensemble che si muove alla ricerca delle sonorità di culture diverse e lontane per creare poi l’incontro con le melodie del jazz europeo. In questo la musica emerge come qualcosa di completamente originale e suggestivo, che porta l’ascoltatore in un viaggio alimentato dall’immaginario e dalla fantasia. (fonte giannisavelli.com)