ORA AIUTIAMO IL BEBOP

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Nell’alluvione della scorsa settimana, durante la quale un abitante di Roma ha purtroppo perso la vita, in molti hanno subito perdite di tipo materiale che in alcuni casi hanno portato addirittura alla rovina di abitazioni o attivita’ commerciali. Ho saputo proprio in questi giorni di alcuni scantinati nelle zone di Palocco e Infernetto, adibiti a piccole sale prova o studi di registrazione andati completamente distrutti da un metro e mezzo di acqua. In pochi minuti sono andati al macero strumenti e apparecchiature elettroniche che in molti casi rappresentavano i risparmi di una vita ‘da musicista’. Ma in cittá il caso piu’ assurdo si e’ abattuto sul locale jazz BeBop, uno del club storici romani che i nuovi proprietari, dopo lavori di ristrutturazioni durati mesi, avevano nuovamente restutuito al pubblico romano lo scorso anno. L’alluvione lo ha completamente distutto. Potete vedere sull’album fotografico gli ingenti danni provocati:

>> SET Foto

Il problema che in molti ci siamo posti e’ come aiutare Stefano e tutto lo staff del BeBop a rimettere in piedi nel piú breve tempo possibile il palco e tutte le attrezzature del club in modo che possa tornare presto a rivivere e animare le notti romani. In fondo basta un piccolo gesto fatto da tante persone e  se veramente siamo la Comunitá del Jazz che spesso ci vantiamo di essere, abbiamo ora la possibilitá di dimostrarlo. E’ stato suggerito di organizzare dei concerti per raccogliere fondi, ma naturalmente il BeBop e’ inagibile per il momento. Quindi viene lanciata un’ iniziativa dal titolo “Regala una tessera e sostieni il Bebop Jazz Club per la sua rinascita!”. Fondamentalmente si chiede a tutti di acquistare una tessera annuale al costo di soli 15,00 euro valida per la stagione in corso fino a Luglio 2012 con la quale si potrá assistere a tutti i concerti che (speriamo il prima possibile) il BeBop mettera’ in cartellone. In ogni caso e’ una maniera di sostenere il locale per il suo futuro.

Per questo ho deciso di dare subito un esempio e dato che Romalive, ovvero la sottoscritta, da anni sostiene ‘a parole’ tutto il jazz romano, adesso sento che ho veramente l’occasione di dare il mio sostegno materiale e aderisco all’iniziativa acquistando 5 Tessere Annuali che successivamente offriró ai lettori di Romalive in omaggio. Pero’ intanto chiedo a tutti di fare questo piccolissimo passo verso la musica acquistando voi stessi una tessera dell’Associazione.

COME FARE?

Per aiutare il BeBop basta effettuare un bonifico sul c/c dell’Associazione Culturale Bebop Roma 2000 (IBAN IT53Y0616003204100000000154) indicando come causale le generalità del beneficiario. Potete anche recarvi presso la Sede dell’Associazione in via Giulietti.

Leggete la comunicazione del proprietario del BeBop su Facebook a questo >>LINK

JAZZ UPDATE, i tempi sono cambiati?

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foto_libro miles by cristiana.piraino
foto_libro miles, a photo by cristiana.piraino on Flickr.

Bastano poche righe per intravedere la complessa personalità del musicista Miles Davis. In questo passaggio dal libro Kind of Blue di Ashley Kahn (il saggiatore ed.) in totale controtendenza o per meglio dire da visionario quale era, annuncia una nuova maniera di imporre la musica jazz, che così inizia la sua trasformazione da musica popolare a musica che si autoproclama colta e capace di trasmettere, come una vera e propria forma d’arte il sentimento più profondo dell’artista, che ora però pretende di essere contemplato e ascoltato con il dovuto rispetto. Nel caso di Miles ci troviamo di fronte a un risultato di grande intensità, di certo unico.

Erano comunque anni in cui il jazz stava evolvendo, a prescindere da Miles, e oltre a questo, nuove onde musicali trovavano largo consenso popolare. Tutto ciò ovviamente fa parte della storia. Tuttavia il modo di essere di Miles, come spesso accade ai grandi precursori, finisce per trasformarsi in una vera e propria tendenza, e chissà se il geniale trombettista aveva previsto che sarebbe stata portata poi all’esasperazione da musicisti tecnicamente importanti, ma stilisticamente non così accattivanti come lui. Oltre ai musicisti anche i media in fondo cominciarono a pensare che il jazz fosse una roba per menti superiori e quindi intoccabile. Mi chiedo inoltre, ma è solo un dubbio, se basandosi su un principio troppo individualistico e totalmente fuori dalle ‘regole’ – ovvero io faccio quello che mi pare perché sono un jazzista – il tempo non ci abbia consegnato una serie di musicisti del jazz incompresi e incomprensibili, il cui unico risultato è di aver contribuito all’allontanamento del pubblico dal genere, con picchi d’indifferenza che negli anni ’80 segnano veri e propri record.

A questo proposito e per fare chiarezza, mi viene in mente un esempio proprio di quel periodo, per opera del trombonista tedesco Albert Mangelsdorff. Qui in un brano del 1983, che rende perfettamente l’idea. Senza offesa, è solo un esempio.

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Di certo l’arte deve essere libera. Su questo non si discute. Ma la musica che cosa è, se non un dialogo aperto tra il compositore e il fruitore. Senza il pubblico la musica dove va a finire? E ritornando al pensiero Davisiano mi chiedo se ogni artista possa effettivamente permettersi ancora oggi di escludere completamente il pubblico, oppure se l’artista debba essere in grado di comprendere i propri limiti e sapere se può farlo o no. Di certo ogni eccesso è rischioso, anche per quelli che vanno troppo al seguito delle mode e delle richieste del mercato, perché passato il momento la loro musica cadrà inevitabilmente nella fossa comune delle note di passaggio.

La morale non c’e’. Semmai posso ricordare che la musica è sia di chi la fa, sia di chi la ascolta e, per quanto possa sembrare un discorso meno artistico, il pubblico diventa parte dello spettacolo, che per esistere non ne può fare a meno. Parlando di jazz, è giustissimo portare la propria anima e tecnica sul palco liberamente, pero’ con tutti i rischi che una situazione del genere comporta.

 

LA GRANDE MUSICA PUO’ ANNOIARE?

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A volte ci troviamo davanti a devi veri e propri capolavori, opere di artisti considerati dei veri numeri uno, che effettivamente lo sono per tecnica e per capacitá compositive. Come questo grandissimo artista, Pat Matheny, considerato unanimamente a livello mondiale, e forse un domani scopriremo anche dai nostri vicini alieni, il piu’ grande chitarrista contemporaneo. Ma la musica deve solamente stupire o deve anche offrire un risultato piu’ completo? Insomma a voi non capita qualche volta di annoiarvi enormemente ascoltando opere di grandissimi autori, soprattutto di quelli che sembrano andare in una spece di loop sentimental-compositivo spesso troppo ripetitivo?

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LUTTO NEL GIORNALISMO. A Nicola, un amico.

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Nicola Navazio, e’ mancato la scorsa notte mentre dormiva. Una delle persone piu’ care, piacevoli e simpatiche di questo nostro piccolo mondo. Scherzavamo sempre perche’ incontrarlo significava ricevere un sorriso, una battuta o un aneddoto. Amava la musica. Nei primi anni che ci siamo conosciuti, mi prendeva sempre un po’ in giro quando mi avvicinavo per salutarlo dicendomi con tono serio “Lei chi e’ scusi?”, al principio ci cadevo e ogni volta mi ripresentavo, lui rideva e mi rispondeva “ma lo so benissimo chi sei”.  In questa foto, scattata da me la scorsa estate a Soriano durante il festival jazz del Tuscia, ho voluto cogliere la sua espreressione felice mentre intervistava uno dei suoi idoli, il caro Antonio Sanchez . Io lo prendevo in giro e gli dicevo che sembrava un bambino al quale avevano dato la caramella preferita. Anche in quella occasione abbiamo condiviso tanto buonumore.

Nicola lavorava presso Telestudio e collaborava con Corriereromano.it occupandosi della sezione cultura, in particolare di teatro, mostre e della sua grande passione il cinema. Ma Nicola Navazio era anche un amante della musica Jazz, oltre che un grande intenditore del genere musicale. Collaborava con Jazz Channel nella realizzazione di interviste ai musicisti e per questo spesso lo incontravi nei club romani o nei festival. Lo riconoscevi subito per la sua altezza, ma soprattutto per il sorriso che non mancava mai sul suo volto.

Ciao NICOLA!!!! Mancherai a tutti noi.

Roma 15.10.2011
I funerali si terrano a Roma nella chiesa di S. Maria dell Fiducia alle ore 11:00 del Lunedi 17 ottobre pv – Via Calisina – Finocchio

TUSCIA IN JAZZ CAMP – master di formazione jazzistica

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E’ gia iniziata da qualche settimana la promozione dei seminari formativi del Tuscia in Jazz, un appuntamento ormai riconosciuto a livello nazionale e internazionale come uno dei piu’ validi in Italia. Sul nuovo sito del Tuscia in Jazz troverete tutte le informazioni relative alle date, insegnanti e costi. A seguire una descrizione schematica dei tre appuntamenti che vi aspettano per il 2012. Molti posti sono stati gia’ prenotati, ma rimane ancora una certa disponibilita’. In ogni caso affrettatevi a prenotare per ottenere gli sconti riservati in questa fase di pre-promozione.

Info e prenotazioni
WEB: tusciainjazz.it
Tel: 393 9511130
MAIL: italoleali@tusciainjazz.it

Nella foto Flavio Boltro e Aldo Bassi, due degli insegnanti dei seminiari di tromba, a quali per il 2012 si aggiungera’ anche una star mondiale della tromba quale Avishai Cohen  >> INFO

Tuscia in Jazz Winter Camp
3-5  Febbraio  2012 CAPRAROLA

pianoforte: Domenico Sanna
chitarra: Lucio Ferrara
basso: Joe Martin
batteria: Marcus Gilmore
voce jazz: GeGè Telesforo
tromba: Avishai Cohen
sax: Mark Turner

Tuscia in Jazz Spring Camp
5-9 Aprile 2012 RONCIGLIONE

pianoforte: Antonio Ciacca
chitarra: Peter Bernstein
basso: Ben Wolfe
batteria: Jeff Ballard
hammond: Alberto Marsico
voce jazz: GeGè Telesforo
tromba: Flavio Boltro e Aldo Bassi
sax: Rick Margitza
combo 1: Giorgio Rosciglione
combo 2: Tutti gli insegnanti
combo 3: Gegè Munari

Tuscia in Jazz Summer Camp
23-29 luglio 2012 SORIANO

pianoforte: Aaron Goldberg
chitarra: Kurt Rosenwinkel
basso: Scott Colley
basso elettrico: Pippo Matino
batteria: Antonio Sanchez
hammond: Tony Monaco
voce jazz: Shawnn Monteiro
tromba: Flavio Boltro
sax: Donnie McCaslin
combo 1: Tony Monaco
combo 2: Tutti gli insegnanti
combo 3: Gegè Munari e Giorgio Rosciglione

Presentazione di MUSIC:BOX il libro curato da Gino Castaldo

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Merc. 19.10.2011
PRESENTAZIONE DEL LIBRO MUSIC:BOX
curato da Gino Castaldo
h.20.30 – 22.30
Circolo degli artisti
Via Casilina Vecchia 42
Roma

Il prossimo mercoledi’ 19 ottobre, se amate la musica e i suoi personaggi e se la fotografia vi appassiona, vi consiglio di assistere alla presentazione del libro curato da Gino Castaldo MUSIC:BOX. L’opera raccoglie le foto di diversi importantissimi fotografi che nel tempo hanno immortalato personaggi del mondo della musica durante la performance o nei diversi momenti della loro vita. Ci sono anche molti ritratti e foto divetate  vere e proprie ‘icone’.

Come dice lo stesso Castaldo: “La musica ha sempre preteso un’immagine, come indispensabile complemento della sua fuggevole, immateriale natura fisica. E già molto prima dell’avvento dei videoclip i fotografi hanno catturato le scie di fiammeggianti chitarre lanciate a sfidare il cielo, le espressioni intense di facce che portavano note incise sul volto, le notti chiaroscurate del jazz, acconciature, attimi fuggenti, dinamiche mobilità sonore, backstage eccitati o malinconici, metamorfosi, pubblici in estasi, complicità collettive, perfino il beat delle cadenze storiche. A mettere insieme in un’ideale, infinita libreria, tutte le immagini significative che riguardano la musica, verrebbe fuori la più imperiosa e completa sinfonia del Novecento.”

Sfoglia il libro: www.contrastobooks.com/index2.php?option=com_flippingbook…
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Al termine della presentazione potrete assistere al concerto di Mick Harvey >> WEB

RICOMINCIAMO

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E lasciami gridare! Lasciami sfogare! Io senza LAVORO non so stare! Io non posso restare seduto in disparte né arte né parte non sono capace di stare a guardare e poi non provare un brivido dentro: RICOMINCIAMO Romalive. E se i problemi a volte ti superano.. beh! io ora spingo sull’acceleratore ancora di più e con tutta la voce che ho griderò arrabbiata come Adriano

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Ricomincio, contro la dilagante superficialità di un mondo del lavoro fatto di squali, perché ancora nel 2011 discrimina le donne che ne fanno parte. Che costoro possano rinascere donne, poi essere umiliati e violentati nelle loro convinzioni più giuste e profonde solo per il fatto di essere donne.. STRONZI!! e io che o pure tralasciato il mio blog per tutto questo.. KITTY

50 anni di impegno musicale per la pace

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21 settembre 2011
GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
30′ ricorrenza

Con una pagina Facebook [>> LINK] i giovani pugliesi del movimento pacifista GPace, invitano tutti a celebrare la trentesima Giornata Mondiale della Pace, istutuita appunto dall’ONU nel 1981, attraverso la pubblicazione spontanea dei brani piu’ significativi degli ultimi 50 anni che dimostrano l’impegno che il mondo della musica ha assunto nel portare avanti un tema cosí importante quale la pace tra le nazioni.

Un impegno immenso se pensiamo ad artisti come i Beatles e poi Lennon, Dylan, Marley, gli U2 e moltissimi altri, tra i quali anche gli italiani Jovanotti e i Sud Sound System. C’e’ veramente da chiedersi a questo punto, appunto dopo oltre 50 anni, se esiste o no l’intenzione da parte dei ‘governatori’ del mondo di arrivare alla pace..

L’iniziativa “Music 4 Peace” ideata dal movimento “GPace – Giovani per la Pace” prevede che chiunque possa pubblicare i video che richiamano a sentimenti e valori di pace tolleranza e rispetto dei diritti umani, appunto, MUSIC 4 PEACE!

Questo e’ il contributo di Romalive:

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