GREGORY’S /Jazz/
via Gregoriana 54/a Tel. 06.6796386
QUESTA SERA 25 DICEMBRE h. 22:00

18/12 GALA della musica JAZZ
CONCERTO JAZZ SWING della cantante EMY PERSIANI
e a seguire BIG JAM SESSION con tutti gli artisti presenti
DOMUS TALENTI Via Quattro Fontane 113 h. 21.30
Il IL RICAVATO DELLA MANIFESTAZIONE SARA’ DEVOLUTO alla Onlus A.I.R.I. per la Ricerca sulla ISTIOCITOSI www.istiocitosi.org ingresso gratuito per i primi 15 musicisti in lista “ITALIANCAFE’ ” emy@diginet.it
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HOUSEBAND formata da
FRANCESCA TANDOI (piano)
STEVE MARIANI (contrabbasso)
CARLO BATTISTI (batteria)
INFO SUGLI ARTISTI
http://www.emypersiani.it
http://www.italiancafe.it
http://www.myspace.com/francescatandoi
http://www.myspace.com/stevemariani
http://www.myspace.com/carlobattisti
INFO SUGLI OSPITI
http://www.myspace.com/massimobagnato
http://www.myspace.com/edithalbertssings
http://www.cdastudiodinardo.com/scheda_Gianfranco_Phino_2013_7.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Silvio_Spaccesi
C’è una vera e propria comunità di musica Bluegrass nella capitale che organizza eventi e affollate jam session e che vanta la partecipazione di musicisti professionisti legati a questo genere ormai da anni. L’importanza culturale e storica di questo tipo di musica va ricercata nel suo DNA, dove sono presenti tracce di golspel, del blues e delle migrazioni dall’Europa verso gli Stati Uniti a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale.
La jam session è coordinata da Danilo Cartia La sua musica Bluegrass è come un colpo di vento texano, che prima di arrivare a spettinarti, passa per l’Irlanda, la Scozia e poi arriva dritto al cuore. Nel Bluegrass, così come nel jazz (wiki), ogni strumento, a turno, prende il sopravvento sugli altri e improvvisa con variazioni sul tema, mentre gli altri lo accompagnano sullo sfondo.
Divertente e allegro. Da non perdere.
venerdì 21 novembre ore 22 “FOUR GREEN FIELDS”
Via Costantino Morin 38/40/42 – 00195 ROMA
tel. 06/3752091
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links: Danilo Cartia
Leggendo qua e là nelle pagine della programmazione musicale incontro spesso il termine Jam Session. Il concetto sembra chiaro e mi riporta all’idea di un bel mix di persone e sonorità. Mani sciolte o, per meglio dire, menti libere. Ma c’è una regola? Cosa sappiamo delle origini di questa pratica che sta dilagando in molti locali europei. Dove nasce, come e perchè? A Roma sono alcuni i locali che aprono le porte alle Jam, come ad esempio il 360° (jazz-fusion e funky-rock), il Contestaccio (Rock e Blues), Il Beba Do Samba (Jazz da Dixieland all’Avanguardia) e il Charity Cafè (Jazz), a dimostrazione dell’interesse da parte dei musicisti e del loro pubblico verso queste estemporanee manifestazioni di arte casuale e della sensibilità da parte dei gestori nel voler ricercare il Momento o l’Evento, che idealmente li investe del ruolo di ‘Mecenate’- e offrire così una possibilità a tutti i musicisti grandi o piccoli, famosi e non, di suonare anche solo per una volta insieme.
Se siete a Roma questa sera 16 0ttobre al Charity Cafè, Via Panisperna, 68 in Rione Monti, h. 22.00, potete assistere alla Jam Session dedicata all’opera di Miles Davis, coordinata dal trombettista Aldo Bassi e con la partecipazione del pianista Alessandro Bravo. Presentano brani insoliti del grandissimo compositore newyorkese. Nel corso della serata, secondo la migliore tradizione delle Jam Session, si uniranno sul palco diversi musicisti.
www.charitycafe.it
www.aldobassi.it
www.myspace.com/alessandrobravo
credit “Jam session” opera grafica di www.passionusaframe.com
LA STORIA DELLA JAM SESSION – (fontewiki)
Una jam session è una riunione (regolare o estemporanea) di musicisti che si ritrovano per una performance musicale senza aver nulla di preordinato, di solito improvvisando su griglie di accordi e temi conosciuti (standards). Il termine, di etimologia afro-americana ma ancora piuttosto oscura, è nato negli anni venti negli ambienti jazz, e si è poi diffuso anche nel rock.
Una jam session in genere non ha lo scopo di intrattenere il pubblico, ma è un ritrovo di musicisti che hanno così l’opportunità di provare nuovo materiale musicale e mettere alla prova la loro abilità di improvvisatori in confronto con altri strumentisti; a volte è semplicemente un ritrovo sociale.
Alle jam session possono partecipare musicisti di tutti i livelli e possono avvenire in locali privati o pubblici. Ad esempio divennero leggendarie negli anni quaranta le jam session del club di New York City Minton’s Playhouse, che dopo l’orario di chiusura ospitava musicisti come Ben Webster e Lester Young ed i giovani della nuova leva bebop come Thelonious Monk, Charlie Parker, Miles Davis e Dizzy Gillespie. Questi incontri spesso si trasformavano in vere e proprie competizioni fra virtuosi.
Le jam session sono un terreno fertile per l’incontro di musicisti, lo scambio di idee, e sono quindi l’occasione dove sono nate molte collaborazioni musicali.
A partire dagli anni sessanta anche musicisti rock presero l’abitudine di cimentarsi in jam session. Ad esempio il bonus CD dell’ultima versione dell’album Layla di Eric Clapton con uno dei suoi primi gruppi (Derek & The Dominos) include una serie di registrazioni in jam session fra Clapton, i membri della sua band e altri musicisti. Il chitarrista Duane Allman, che partecipò alla jam, fu poi invitato a registrare alcuni brani del disco con Clapton. Un altro esempio è la bonus track “Apple Jam” nel disco del 1970 All Things Must Pass di George Harrison.
INDIRIZZI DEI LOCALI CHE PROPONGONO LE JAM SESSION (per comunicare ulteriori indirizzi di locali o eventi lasciare un commento oppure scrivere a cristiana.piraino@gmail.com)