C’è un nuovo disco in uscita per Jando Music in collaborazione con Via Veneto Jazzil 21 Novembre prossimo. Il disco sarà presentato il 30 novembre p.v alla Casa del Jazz nella rassegna Giovani Leoni. E mai ci furono giovani leoni più di questi 4 straordinari musicisti!
THE BEST OF ALL POSSIBLE WORLDS SABATO 30 NOVEMBRE | 21:00 CASA DEL JAZZ Viale Di Porta Ardeatina 55 BIGLIETTI http://bit.ly/31XlH7K € 10.00 RIDUZIONI I Love Auditorium. www.jandomusic.com
Il trombettista Francesco Fratini presenta alla Casa del Jazz il suo nuovo progetto discografico The best of all possible worlds, che uscirà il 21 novembre 2019. Edizioni per Jando Music e Via Veneto Jazz. [ PRE-SALVA ]
La musica rappresenta il migliore dei mondi possibili, un territorio di infinita ricchezza che Francesco Fratini esplora senza sosta tra Roma e New York, città diverse e simili che hanno ispirato tutti i brani dell’album.
#EnricoRava80 tour mondiale e nuovo album a settembre
Per un bellissimo compleanno ecco un bellissimo comunicato stampa. Scritto da Guido Gaito per ricordare a tutti noi questa importante ricorrenza. Non sembra giusto né riscrivere né spostare una sola virgola di questo testo. Quindi, potete iniziare a leggere. In fondo al comunicato, troverete dei multimedia interessanti aggiunti da Romalive..
Compie 80 anni il
20 agosto Enrico Rava, sicuramente il jazzista italiano più conosciuto e
apprezzato a livello internazionale. Annunciata per il 6 settembre, l’uscita del suo nuovo album per ECM, intitolato “Roma” e registrato dal vivo lo scorso
novembre con Joe Lovano, all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Da sempre impegnato nelle esperienze più diverse e più
stimolanti, Enrico Rava è apparso sulla scena jazzistica a metà degli anni
sessanta, imponendosi rapidamente come uno
dei più convincenti solisti del jazz europeo. La sua schiettezza umana ed
artistica lo pone al di fuori di ogni schema e ne fa un musicista rigoroso ma
incurante delle convenzioni. La sua poetica
immediatamente riconoscibile, la sua sonorità
lirica e struggente sempre sorretta da una stupefacente freschezza
d’ispirazione, risaltano fortemente in tutte le sue avventure musicali. Nella
sua lunga carriera, Rava ha collaborato, non solo con i più grandi jazzisti
mondiali, ma anche con personaggi di caratura come Andrea Camilleri, Michelangelo Pistoletto,
Francesco Tullio Altan e Bernardo Bertolucci.
I festeggiamenti per l’ottantesimo compleanno di Enrico Rava sono cominciati ad aprile, con l’inizio
del tour mondialeEnrico Rava 80th Anniversary –
Special Editionche toccherà, oltre l’Italia, anche gli Stati Uniti e l’Argentina in autunno, paesi
dove Rava ha vissuto diversi anni alla fine degli anni ‘60. In questo tour, Rava ha
voluto raggruppare i musicisti che più gli sono stati vicino negli ultimi
anni, per rivisitare i brani più significativi della sua carriera, rivisti in
un’ottica odierna e interpretare nuove composizioni scritte per questa
occasione.
Dopo aver conquistato con questo tour le platee di tutta Europa e i principali Festival Jazz italiani, Enrico Rava sarà nuovamente in concerto ad agosto, anche con altre formazioni, il 9 a Reggio Calabria, l’11 a Worms in Germania, 16 agosto a Middelheim in Belgio, il 18 agosto a Noto (SR), il 24 agosto a Gradara (PU), il 27 Eilat in Israele; a settembre, il 4 Firenze, il 15 ad Alghero (SS), il 25 a Pisa; a ottobre, il 10 a Ingolstadt in Germania, il 20 a Soriano (VT), il 31 ottobre l’1 e il 2 novembre a New York per i 50 anni di Ecm, il 5 novembre a Milano, dal 15 al 17 novembre in Argentina, il 22 novembre in Belgio, il 4 dicembre a Bari e il 10 dicembre a Roma.
Il nuovo album “Roma” documenta l’incontro tra il decano del jazz, Enrico Rava e Joe Lovano, magistrale sax tenore statunitense dalle origini siciliane, in occasione del loro penultimo concerto del tour europeo, avvenuto all’Auditorium Parco della Musica di Roma, nel novembre 2018. Qui, Rava e Lovano hanno alle spalle un vivace quintetto che comprende il pianista Giovanni Guidi, il batterista Gerard Cleaver, e il bassista Dezron Douglas (al suo esordio per ECM). L’album “Roma” suggella il rapporto con ECM, con cui Rava collabora e incide dal 1975.
Ci sono tutti gli ingredienti di una favola. L’inizio sfavillante, una trama complessa, una serie di personaggi che mostrano le sfaccettature umane, un lieto fine.
C’era una volta un uomo che aveva una grande passione. Nonostante avesse già avviato un lavoro e non avesse nessun bisogno di cercarne un altro, la passione lo fece andare oltre.
Un giorno l’uomo, trovandosi in una cantina, nel cuore sotterraneo di Roma, una bisca dove il rumore delle palle da biliardo battenti sulla sponda del tavolo, si mescolava al vociare annoiato dei visitatori abituali, ebbe una grande visione. Creare un riparo accogliente per musica preziosa, quella che lui amava tanto e che era diventata la benzina che alimentava la sua passione, il Jazz.
E’ il pubblico che la sceglie tutte le sere numerosissimo. Divisa in tre cartelloni, il Gianicolo in Musica è la Rassegna che sta spopolando nella calda Estate Romana 2018. Jazz, Blues e Soul, ma anche Teatro, Tango, DjSet sceltissimi, il tutto accompagnato da un’ottima offerta gastronomica e da una squadra di flair bartender che fanno divertire oltre a preparare degli ottimi cocktail.
Questo è il Gianicolo in Musica, la rassegna dell’Estate Romana diretta da Peppe Coretti che si affaccia dal ‘balcone’ tra i più famosi al mondo, da dove è possibile ammirare Roma in tutta la sua maestosità ed osservare, in un colpo d’occhio, più di 2000 anni di storia. Come diceva Albertone, qui capisci perfettamente che “Roma non è una città come le altre. È un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piedi.”
Quattro pacchetti di patatine aperti sul tavolo del bar e tre campari, con ghiaccio. Sembrava una giornata come le altre. Il rito dell’aperitivo si stava consumando stancamente quando uno dei tre la buttò lì: “Però, sarebbe bello organizzare un festival jazz in questo paese.” Ed è così che, quattordici anni, fa da una chiacchierata al bar nasceva Ortaccio Jazz Festival, rassegna di nomi tutti italiani (orgogliosamente) con un cartellone che negli anni ha visto salire sul palco solo grandi artisti del jazz.
Erano 4 amici al bar che volevano cambiare il mondo … e ci sono riusciti, almeno per quanto riguarda il loro mondo. Di certo, sarebbe stato più facile portare il folk regionale (eh! nei paesini piace) oppure, come spesso accade, bastava mettere un djset per assicurare la bevuta. Ma no! Loro hanno scelto il jazz. Con la sua complessità all’ascolto, di cui si comincia a godere superato quel muro che inevitabilmente si innalza per una grande quantità di persone, solo per il fatto di ‘ignorarne’ l’esistenza e quindi di non saper comprendere tale linguaggio. Non parliamo di cultura tanto meno di nozioni. Ma siamo pur sempre il paese dei flauti dolci nella scuola.