DISCHI FRESCHI 2/2012

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WHISPERS  nuovo album di Fabio Accardi

Uscito il 29 novembre il secondo lavoro del batterista pugliese: disco passionale ma al tempo dai toni intimi e delicati che, tra le varie collaborazioni, ospita il sax di Gaetano Partipilo e Mirko Signorile al pianoforte. Dopo i consensi nel 2010 per “Arcoiris”, debutto discografico di Fabio Accardi come leader nonché prima release della sua giovane etichetta Mordente Records, è in uscita il 29 novembre “Whispers”, il nuovo album firmato dal batterista pugliese. Promosso con il sostegno di Puglia Sounds, il disco rappresenta il quarto titolo in catalogo di Mordente Records dopo il fortunato “Sound Briefing”, acclamato dalla critica e dal pubblico come uno dei migliori dischi di jazz italiano del 2012 -sancendo la reunion di The Jazz Convention, storico quintetto di “young lions” con Fabrizio Bosso, Gaetano Partipilo, Claudio Filippini, Giuseppe Bassi e lo stesso Accardi.  Attraverso il grande feeling che contraddistingue la collaborazione con i musicisti Vince Abbracciante (fisarmonica & wurlitzer), Mirko Signorile (piano), Nando Di Modugno (chitarra), Giorgio Vendola e Camillo Pace (contrabbasso) e dei guest Gaetano Partipilo (sax), Luisiana Lorusso e Serena Fortebraccio (voce), Sarita Schena (voce recitante), questo nuovo lavoro traccia il recente vissuto personale e artistico di Accardi con tinte delicate e cosparse di quella saudade derivata dalla sua grande passione per la musica brasiliana. [fonte comunicato uff. stampa Fiorenza Gherardi De Candei]  >> LINK Souncloud

Cover cd Diodati - NEKO

Francesco Diodati NEKO
 nuovo album “Need something strong”

Giunto al suo secondo album con il lungimirante quartetto, completato da Francesco Bigoni al sax tenore e clarinetto, Francesco Ponticelli al contrabbasso e basso elettrico e da Ermanno Baron alla batteria, Diodati si conferma non solo chitarrista di prim’ordine quanto eccellente penna capace di far convivere melodie penetranti e strutture elaborate.  I successi riscossi nel 2011 dalle esibizioni del gruppo, prima al prestigioso Festival “12 Points!” di Dublino e poi nei templi della new music newyorkesi tra cui il Fat Cat e, in occasione del festival AuandMeetsNY, lo Smalls, ne hanno decretato la notorietà a livello internazionale quale esponente di spicco della nuova scena jazz europea contemporanea. La ricetta del successo di questa formazione nasce da un originale connubio di freschezza timbrico-melodica e libertà formale. I brani che prendono vita “dall’interazione continua tra scrittura e improvvisazione”, racconta Diodati, sono ricercati ma orecchiabili e denotano la matrice della ricerca espressiva del leader, in equilibrio tra aggressività rock, intuizioni avanguardistiche e atmosfere sognanti, in cui il “jazz è solo il punto di partenza” (La Repubblica).

NEKO -in giapponese “gatto”- nasce nel 2007 dalla volontà di Francesco Diodati, “chitarrista moderno dalla visione estremamente personale e ricca di sfumature” (Musica Jazz), di riunire sotto il tetto comune di un progetto d’insieme condiviso e paritario, alcuni tra i musicisti e amici a lui più affini.  L’ispirazione del leader, priva di pregiudizi stilistici, si esprime in un linguaggio che lascia spazio alla ricerca di suoni e tematiche nuovi da parte di tutti i membri del gruppo. Nell’impulso creativo di Diodati, che scrive “pensando proprio a ‘questo’ gruppo e al suono di ciascuno dei musicisti” (Jazzit 2011), trovano spazio le “libertà arrangiative estemporanee” dei singoli componenti, che convergono verso un comune equilibrio, nel più puro spirito dell’interplay: “suonando insieme e ascoltando”.  Eleganza ed equilibrio, in presenza di un’ampia varietà di atmosfere, si evidenziano particolarmente nella sua vena compositiva; Diodati infatti, pur non tradendo mai il suo innato gusto melodico, è un musicista capace di guardarsi intorno senza pregiudizi stilistici e che possiede un linguaggio già maturo e personale, cui è particolarmente congeniale la ricerca di suoni e tematiche nuovi. Diodati può contare su una preparazione accademica di livello elevato, corredata dall’ottenimento di borse di studio per l’accesso a importanti master internazionali, forieri della nascita di collaborazioni di alto contenuto artistico (fra i tanti Jim Black, Enrico Rava, Bobby Previte).  [fonte comunicato uff. stampa Giorgia Mileto]  >> ASCOLTA E COMPRA

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DISCHI FRESCHI 1/2012

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Uscito giovedì 22 novembre per la Abeat Records “Face to Face”, il nuovo album di Fabrizio Bosso in duo con il fisarmonicista Luciano Biondini. I due musicisti arrivano finalmente a fermare su disco l’evoluzione di un incontro nato due anni fa e proseguito con innumerevoli concerti in tutta Italia. Il successo del trombettista torinese procede trasversalmente anche in altri ambiti con la partecipazione ai nuovi lavori discografici di Tiziano Ferro, Zucchero e Raphael Gualazzi.

Tour di presentazione del Disco: 
7.12.12 Fano
8.12.12 Porto San Giorgio
9.12.12 Gioia del Colle
11.12.12 Perugia
12.12.12 Calcinaia-Pisa
13.12.12 Bologna
15.12.12 Acqui Terme

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Approdato qui da Londra, la città della musica, -isq è un album interpretato da musicisti jazz con una line up composta da voce, pianoforte, contrabbasso e batteria. I musicisti della band omonima -isq vantano collaborazoini con una serie di musicisti incredibili tra cui alcune star della musica quali  Wynton Marsalis, Jason Yarde, Gilad Atzmon, Paul Weller, Tom Jones e Bjork; singolarmente sono saliti su prestigiosi palchi – Ronnie Scott, Montreal Jazz Festival, North Sea Jazz Festival, Royal Albert Hall, Queen Elizabeth Hall, 606 Club, LJF e anche i media nazionali li hanno notati. Oggi con questo progetto osano rompere gli schemi e diventare band, abbandonando l’idea di progetto o di quartetto, pur mandendosi saldamente ancorati al jazz. >> LEGGI IL POST DEDICATO

Tour di presentazione del disco:
30.01.13 London, UK Pizza Express Soho
01.02.13 Much Wenlock, UK The Edge Arts Centre

NUOVO DISCO “LOOSE” di Gianluca Lusi & Joel Holmes

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Dopo la prima all’Alexanderplatz di ieri sera, oggi e domani saranno ancora a Roma il duo Gianluca Lusi al sassofono e Joel Holmes al pianoforte. L’occasione del randevouz è la presentazione della nuova release discografica dal titolo “Loose” uscita proprio ieri il 15 ottobre 2012, per la Tosky Records. L’album contiene la musica memore della grande tradizione ma interpretata e rielaborata in grande libertà attraverso uno spiriro contemporaneo.  Rappresenta anche  l’incontro di due musicisti provenienti da culture diverse ma uniti da una radice jazzistica che infuenzandone i percorsi e, come è facile suppore, le scelte di vita, li vede collaborare in questo progetto nato dalla fervida mente del team Tosky Records.

Alla Tosky va il merito di portare alla ribalta Gianluca, musicista italiano, abruzzese per l’esattezza, con alle spalle una ‘gavetta’ di altissimo livello che lo ha visto collaborare con alcuni   importanti colleghi jazzisti – e per importanti intendo ‘fondamentali’ per la musica intesa oggi come arte. In tre parole Gianluca si può descrivere come passione, anima e tecnica. Insieme a lui il jazzista afroamericano Joel Holmes, considerato dalla critica mondiale uno dei pianisti emergenti di maggior spessore, dotato di ottima tecnica e grande feeling. Joel ci regala un pianismo molto percussivo, incalzante e allo stesso tempo elegante.  Basta scorrere con uno sguardo la sua biografia e trovare le giuste key word che lasciano presagire la sua levatura artistica: School for the Performing Arts di Baltimora, laurea in Jazz Performance alla John Hopkins University, una serie di awards come pianista e compositore, membro del quintetto di Roy Hargrove ( yeah!), numerorissime collaborazioni tra le quali un lavoro discografico nomenee Grammy Award. Joel è un grande. E Gianluca, e non lo dico per patriottismo, sarà un degno compagno di avventura.

In bocca al lupo a loro e al team Tosky che, in particolare, riceve la mia stima e simpatia perchè quello che voi lettori e appassionati di musica leggete nelle poche righe di un post o di un comuncato stampa, significano per una etichetta indipendente come la Tosky tanti mesi di lavoro, fatica e impegno costante, senza i quali non si otterrebbero risultati.

TOUR DATES:
Mar. 16.10.2012
Gregory’s jazz Club
Via Gregoriana, 54 Centro
Concerto ora di inizio: 22:30

Merc. 17.10.2012
Ambasciata di Svizzera
Via Barnaba Oriani, 61 Parioli
Concerto ora di inizio: 21:30

Gianluca Lusi (Sax)
Joel Holmes (piano)

“LOOSE” TRACKS:

1. Renee (Gianluca Lusi)
2. New Beginnings (Joel.Holmes)
3. Loose (Gianluca.Lusi)
4. Fatima (Joel Holmes)
5. Del Sasser (Sam Jones)
6. Stardust (Hoagy Carmichael)
7. Next Stop (Gianluca Lusi)
8. Next Start (Gianluca Lusi)

ACQUISTA ON LINE > Link Biglietteria elettronica

NEWS: in uscita a settembre Miles Davis Quintet Live In Europe 1967

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Miles Davis Quintet - Live In Europe 1967: IL BOOTLEG SERIES VOL. 1 by cristiana.piraino

Live In Europe 1967: IL BOOTLEG SERIES VOL. 1
Miles Davis Quintet
3 cd, 1 dvd, booklet di 28 pagine, disponibile in tutto il mondo a partire 20 settembre 2011.

Per gli amanti di Miles Davis e del jazz è in arrivo sul mercato una raccolta di contenuti inediti del trombettista afroamericano, riconosciuto ormai come uno dei geni musicali del XX secolo. Una Delux edition con musica e video da inserire (assolutamente) nelle nostre collezioni. “Miles Davis Quintet – Live In Europe 1967: IL BOOTLEG SERIES VOL. 1” sarà disponibile a partire da settembre 2011. Si tratta di materiale mai pubblicato, anche se noto, relativo alla stagione dei live europei di Miles con il suo storico quintetto nel periodo ottobre-novembre 1967.

Il quintetto di Miles dal 1964 al ’68 – detto anche il secondo grande quintetto con Wayne Shorter al sax tenore, Herbie Hancock al pianoforte, Ron Carter al basso e Tony Williams alla batteria – è riconosciuto come uno dei punti di riferimento del jazz e, nonostante l’inevitabile trascorrere del tempo, l’eredità concettuale continua a influenzare le formazioni di oggi. L’esibizione live del gruppo, dopo tre anni di intensa collaborazione, arriva a toccare il punto più elevato del pensiero di Miles circa l’improvvisazione ‘leaderless’ e mostrando un livello di interplay sublime entra a pieno titolo nell’olimpo delle massime esperienze musicali.

Il contenuto del package è stato selezionato da materiale di proprietá delle televisioni di stato di Belgio, Danimarca, Francia, Germania e Svezia e comprende una serie di cinque performance realizzate nell’arco di nove giorni in diversi festival europei, tra la fine di ottobre e la prima settimana di novembre ’67. In particolare contiene le registrazioni audio dei concerti di Anversa, Copenaghen e Parigi, oltre al video dei set di Karlsruhe in Germania e di Stoccolma. Il delux box va considerato un tassello chiave per comprendere ciò che fu il punto forza espressivo di questa formazione capace di reinventarsi sul palco ogni sera.

“Questo momento per Miles è fortemente segnato dalla presenza di Shorter e Williams” commenta il trombettista jazz Aldo Bassi. “E’ sicuramente un periodo di transizione dove forse Miles si e’ trovato disorientato. Inizia ciò che per lui rappresenterà l’allontanamento dal lirismo degli anni precedenti a favore di un sound stridente ottenuto attraverso percorsi impervi e difficili. Con il quintetto del periodo ’64-’68 trova il giusto sostegno per la musica in divenire. Il suono del gruppo mantiene una forte identità mentre le strutture dei brani sono in continuo movimento tanto che si ottiene un diverso risultato a ogni performance. I concerti di questo momento sono realizzati senza interruzioni tra i brani, come un unico pezzo mutante, segno evidente di un work in progress. E’ importante sottolineare inoltre, che questo periodo, o la sua fine, coincide con l’inizio di nuova fase di sperimentazione per Miles che scopre il mondo dell’elettronica. L’estremizzazione di questa fase, che si ottiene negli anni immediatamente successivi, con l’apporto di Chick Corea, Joe Zawinul (successivamente Keith Jarrett),  Dave Holland,o lo stesso Wayne Shorter, rischia di produrre più caos che musica se non fosse per la grande creatività e personalità dei musicisti di cui Miles si è sempre circondato.”

8 marzo: DONNE E JAZZ, CATERINA PALAZZI

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Caterina Palazzi Quartet - Sudoku killer

SUDOKU KILLER è uno specchio dentro il quale si può vedere lo scorrere dei nostri giorni, un disco dalle sonorità cupe che invitano a considerazioni profonde, in cui l’influenza jazzistica si mischia al rock indie e agli echi mediterranei, ma dove a tratti s’intravede uno spiraglio di luce che lascia penetrare la dolcezza dell’autrice e il suo lato più sognante. Una giovane compositrice che reagisce alla difficile attualità che ci gira intorno, senza però perdere l’illusione di un domani pieno di Sassi Neri, ghost track di puro sapore romantico.

E’ l’esordio discografico come leader della contrabbassista romana Caterina Palazzi, che si divide tra l’Italia e la Francia per suonare con la sua formazione o come side woman. Quando la vedi trasportare il suo strumento ti chiedi in che modo una figura tanto esile possa sostenerne il peso. Caterina invece sul palco è sorprendente e il suo controllo sul contrabbasso è totale. E’ da considerare senza dubbio una delle star nascenti del firmamento jazzistico, per capacità e intensità interpretativa, due doti che non sempre convivono in un contrabbassista. Con questo suo primo lavoro originale dimostra di avere un bel talento compositivo oltre che una vasta cultura musicale. Il suo amore per il rock è apertamente dichiarato in brani come Vampiri, mentre l’attualità drammatica è descritta nella Guerra dei Mondi, pezzo molto forte e pieno di moniti alla crudeltà che ci circonda, il suo lato di trucida ironia viene espresso nella Vedova Nera dal sapore jazz rock, e la sua passione per la letteratura si materializza con il brano dedicato a Delitto e Castigo.

Caterina Palazzi, dimostra oggi con Sudoku Killer di aver fatto un bel salto in avanti, come Jazzista e come Donna, in un settore che più volte si è detto essere ancora troppo maschilista. Nella sua formazione un’altra donna del jazz italiano Danielle Di Majo, al sassofono, che generosamente elargisce tutta la sua bravura regalando nell’album alcuni soli degni di grande nota. L’etichetta italiana Zone di Musica ha prodotto il disco uscito nei primi giorni del 2010 e in questo momento è in corso un tour di 25 date in tutto il nord d’Italia per presentare l’album.

 

IL QUARTETTO

Caterina Palazzi, contrabbasso
Danielle Di Majo, sax alto
Giacomo Ancillotto, chitarra
Maurizio Chiavaro, batteria

Il Caterina Palazzi Quartet nasce a Roma nel 2007. Per questa formazione Caterina ha riunito musicisti che provengono da esperienze artistiche affini e complementari, che spaziano dal rock alla musica colta del novecento. Il filo conduttore è il Jazz e quella capacità di improvvisare che permette, nel suo essere Unica, la continua sperimentazione e la ricerca di sonorità che uniscono il linguaggio della musica contemporanea con quello della tradizione.

MICHAEL JACKSON “THIS IS IT”

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A tre mesi dalla scomparsa di Michael Jackson, sta per travolgerci una tempesta mediatica riguardante il Re del Pop. Michael ci ha lasciato una testimonianza del suo talento attraverso le immagini delle prove del grande tour che purtroppo non c’è mai stato e che sono diventate un film prossimamente nelle sale. Dalle  immagini del trailer del  film si capisce ancora una volta quanto Jacko sia stato grande per la musica e a suo modo per la società, capace di dimostrare nei fatti che l’Amore può dientare lo strumento più potente se amplificato da una musica ‘perfetta’.

Non riesco ad immaginare come  sarebbe stato il concerto stesso. Anzi non lo voglio immaginare, perchè fa ancora troppo male la sua perdita.

 

DATE IMPORTANTI

Da domani 27-09-2009  >> PRENOTA i biglietti per il film THIS IS IT che sarà nelle sale a partire dal 28|10 in Italia

12|10|2009 Uscita del brano inedito This Is It . Sony music  >>> ORDINALO

26-27|10|2009 Uscita del doppio album che conterrà le musiche del film MICHAEL JACKSON’S THIS IS IT  >>> PRENOTALO

27|10|2009 Prima mondiale del film MICHAEL JACKSON’S THIS IS IT. Il film testimonia la preparazione di quello che, guardando queste immagini, sarebbe stato senza dubbio il concert-tour del secolo. >>> PRENOTA I BIGLIETTI a partire da Domenica.

Vodpod videos no longer available.

 

MORE INFO

MICHAEL JACKSON’S THIS IS IT  (2 CD + Libretto foto)

Disco 1: master originali di grandi successi di M. Jackson nella sequenza in cui sono stati ordinati nel film. MICHAEL JACKSON’S THIS IS IT. Inoltre contiene due versione del nuovo brano This Is It che include alcuni backing vocals dei fratelli di Michael, i Jacksons.

Disco 2: versioni inedite di alcuni classici di Michael Jackson. Inoltre contiene il poema scritto e recitato dallo stesso Michael intitolato Planet Earth.

Insieme al doppio album viene venduto un libretto di 36 pagine con foto inedite di Michael durante le prove del tour mai realizzato.

I CINEMA DI ROMA PER “THIS IS IT” DAL 28|10

ADRIANO – PRENOTA
LUNGHEZZA VIS PATHE’  – PRENOTA
LUX – PRENOTA
ODEON – PRENOTA
PORTA DI ROMA UGC – PRENOTA
STARDUST – PRENOTA
UCI MARCONI – PRENOTA

MOSTRA MEMORABILIA

The Official Exhibition a partire dal 28|10|2009 presso The 02 Arena di Londra. Una collezione di oggetti personali, costumi di scena, video, fotografie ed molti altri ricordi personali di Jacko provenienti dal suo archivio personale. La mostra di memorabilia contiene oltre 250 oggetti mai mostrati al pubblico prima d’ora che raccontano la storia dell’artista dai Jackson Five all’ultima fatica This is It. >>>> ACQUISTA BIGLIETTI MOSTRA

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

FEEDBACK: Norma Beatriz Santillo 13/8/09

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foto: robertopanucci.it

Ecco un concerto diverso e unico. Il nome dell’evento stesso preannunciava ciò che è accaduto. E’ stato proprio ‘Algo Diferente’  – qualcosa di diverso – per contenuti e per la  musica stessa, la sua qualità elevata, o forse per le volte in cui mi sono veramente emozionata e con me la platea di una Villa Celimontana stracolma.

Ieri sera 13|08|09 a Villa Celimontana Norma Beatriz Santillo, cantante argentina, ha interpretato Tango con grande bravura e sentimento. Attraverso i racconti con i quali ha introdotto ogni pezzo ho  compreso meglio il genere che fino a ieri per me, come credo per molti, era legato più al ballo che alla musica. La moda del Tango oggi dilaga anche in Italia ma quanti conoscono fino in fondo la storia della Cancion? Norma Santillo ci ha fatto ‘assaporare’ il Tango e ha raccontato un po’ di storia di un popolo, la sua decadenza e la rinascita, in un continuo ed incessante alternarsi di vita e passioni. Ogni brano racconta un fatto e ne dipinge, attraverso i dettagli, gli aspetti più emotivi. L’amore è il filo conduttore ed il principio di quasi ogni storia. Struggente e decadente come in Que falta que me haces, canto all’amore perduto o allegro e sbarazzino come nelle due Milonga che Norma ha interpretato in modo perfetto ieri sera.

Tra i brani in scaletta Malena scritto dal regista Homero Manzi, e musicato da Lucas Demare, come pure Milonga Sentimental, che sono tra i brani più significativi della tradizione tanguera.  E poi l’incredibile ma semplice Balada para un loco composta da Astor Piazzolla e Horacio Ferrer nel 1969, un brano di grande potenza che all’epoca segnò la rottura con la tradizione precedente e oggi rappresenta una pietra miliare del Tango cancion. Con la Balada del loco, la cantante argentina, che oltre a cantare Tango recita con una compagnia teatrale, ha dimostrato ottime doti interpretative, in un  brano a metà tra canzone e recitazione.
 
La musica non è arrivata seconda e ci ha offerto emozioni forti. Come quelle che ci ha ragalato Natalio Mangalavite, che al pianoforte ha diretto l’ensemble e ha arrangiato tutti i brani del concerto. Natalio – è molte cose – ma sicuramente è il Tango, nelle sue mani c’è la tradizione e la storia di questo genere pieno di pathos. Toccato dalle sue mani infatti il pianoforte si anima e invita a riflettere sulla vita. Juan Carlos El Cubanito, violino e armonica, che già ho potuto ascoltare in diverse formazioni, e che ha sostituito Michele Ascolese alla chitarra, ha dimostra grande versatilità e conoscenza dei diversi linguaggi musicali. Elevatissima inoltre la sua capacità di improvvisazione con entrambi gli strumenti. Meraviglioso anche il violoncellista Piero Salvatori che porta nelle sue corde la scuola della classica e riesce ad essere per questo (praticamente) perfetto. Ottimo anche l’arrangiamento per il bandoneon che grazie alla bravura di Davide Precetto ha ricreato l’atmosfera del barrio argentino.

Norma ha concluso il concerto con un brano autobiografico Renacer, un dolcissimo tango composto dalla stessa cantante che racconta di una perdita in un momento difficile e della rinascita verso la sua nuova vita e verso nuovi amori.

 

Il Disco

Non perdete il suo disco appena uscito ‘Algo Diferente’ che Norma ha presentato ieri sera alla fine del concerto, contiene tutti i brani che abbiamo ascoltato ieri sera e le parole del brano autobiografico Renacer.

(Per acquistare il disco contattare romaliveventi@gmail.com)

MALENA (Demare-Manzi 1941)
QUE FALTA QUE ME HACES (Caló, Pontier, Silva 1943)
CAFETIN DE BUENOS AIRES (Mores – Discepolo 1948)
NADA (Dames-Sanguinetti 1944)
EL DIA QUE ME QUIERAS (Gardel-Le Pera 1935)
EL ULTIMO CAFE (Stamponi-Castillo 1963)
QUE TANGO HAY QUE CANTAR (Juárez-Castaña 1986)
LOS PAJAROS PERDIDOS (Piazzolla-Trejo 1973)
VIDA MIA (O.Fresedo-E.Fresedo 1933)
EL CORAZON AL SUR (Blázquez-Blázquez 1976)
CHAU NO VA MAS (V.Expósito-H. Expósito 1974)
BALADA PARA UN LOCO (Piazzolla-Ferrer 1969)

 

Approfondimento

Balada para un loco, brano composto da Astor Piazzolla e y Horacio Ferrer nel 1969, che all’epoca segnò la rottura con la tradizione precedente e oggi rappresenta una pietra miliare del nuovo Tango cancion.
Il tema fu presentato per la prima volta al Festival de Buenos Aires de la Canción y la Danza en el Luna Park nel ’69. Alla fine della performance nel pubblico fu diviso in due, tra coloro che ritenevano che questo non era il tango, e chi invece vedeva una nuova maniera di interpretare il genere. Per evitare che Balada para un loco  vincesse il festival – dato che tutto portava a crederlo, gli organizzatori misero insieme una giuria popolare, che finì per modificare la  la decisione della giuria internazionale, composta tra gli altri da Vinicius de Moraes, Chabuca Granda, e premiò un tango chiamato Hasta el último tren cantata da Jorge Sobral.

Lo scandalo fece ‘bene’ al brano che il giorno seguente uscì nei negozi come singolo. La città fu subito invasa da pupazzi con un melone in testa, così come recitava la canzone e un mese dopo il brano fu registrato da Roberto Gonyeneche illustre cantor de tango dell’epoca.

Nello scrivere questo pezzo, gli autori furono influenzati dal film Rey por Inconveniencia, diretto dal regista Phelippe de Broca, che narra la storia un ospedale psichiatrico abbandonato durante la Seconda Guerra Mondiale nel quale i ‘matti’ diventano i proprietari.  

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ALDO BASSI QUARTET: LIVE JAZZ

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Giov.  2/04/2009 JAZZ
ALDO BASSI QUARTET
– New Reserch
BEBA DO SAMBA in Via De’ Messapi, 8
San Lorenzo h. 22:00

Il quartetto presenta in anteprima i brani originali del trombettista romano, che saranno contenuti nel CD in uscita New Research. Il repertorio si accosta al mondo europeo e a quello americano, mostrando le nuove tendenze del jazz di ultima generazione. Nei brani sono frequenti tempi dispari e poliritmie, mentre armonie e melodie attingono alla familiarità della musica classica.

Aldo Bassi (tromba)
Alessandro Bravo (pianoforte)
Stefano Nunzi (contrabbasso)
Alessandro Marzi (batteria)

Una serata di ottima musica e grande livello performativo di una formazione molto affiatata in grado di regalare al pubblico momenti di vera emozione. Per chi desidera avvicinarsi al jazz può essere la giusta occasione per conoscere senza difficoltà il genere musicale più rappresentativo dell’animo umano dato dall’elevato livello di improvvisazione presente come elemento forte che completa il “sound” del gruppo e che fa di ogni performance del Aldo Bassi Quartet un evento unico.

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FOTO:
http://www.flickr.com/photos/aldobassi/

INFO:
www.aldobassi.it
info@aldobassi.it

UFFICIO STAMPA:
romaliveventi@gmail.com

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FOCUS ON:

STEFANO NUNZI, Aldo Bassi Quartet, classe 1974, contrabbassista, session man di molte importanti formazioni romane. Capace di sostenere una varietà di ritmi incredibilemente diversi, dimostrando così una grande versatità nel genere, questo ragazzo non perde un colpo! Short bio a seguire.

Nasce a Porto S. Giorgio (AP) il 28 Aprile 1974, si diploma in contrabbasso nel 1998 presso il conservatorio G. ROSSINI di Fermo sotto la guida del maestro Alfredo Trebbi. Contemporaneamente si avvicina al Jazz, che e’ la sua grande passione, studiando con Palle Danielsson, Furio di Castri, e Pietro Ciancaglini. Nel 2000 si trasferisce a Roma dove inizia a suonare in diverse situazioni di stampo Jazzistico collaborando con musicisti come Maurizio Giammarco, Carlo Atti, Walter Blending, Vincent Herring, Vinve Benedetti, Mario Raja, Milcho Leviev, Pietro Lussu, Max Ionata, Enrico Bracco, Luca Mannutza, Lorenzo Tucci, Eddy Palermo, Luca Velotti, Tiziano Ruggeri, Carlo Conti. E’ membro stabile della nuova Big Band di Mario Raja, dell’ “Erico Bracco Quintet” e del quintetto “i Conti Ruggeri”. Ha accompagnato Amy Stewart nel suo ultimo lavoro teatrale dedicato a Billie Holiday. Nel 2002 fonda l’NBN TRIO con il chitarrista Enrico Bracco e il batterista Andrea Nunzi, suo fratello, con cui si è esibito in molti teatri e festival Italiani ed ha accompagnato importanti musicisti Italiani ed internazionali in Italia e all’estero.

Nel 2003 incide con il chitarrista Roberto Zechini il disco “Pietraltrove” per l’etichetta “Arte Nomade”. Sempre nel 2003 registra con Amii Stewart il disco “Lady Day” che è la colonna sonora di un musical sulla vita di Billie Holiday  al quale partecipa per due stagioni. Nel 2004 incide “A Portrait of  Trombone” con Massimo Pirone  e “In The Mood For Melodies” del “Cerrone – Schiavi 6et” con Vince Benedetti al pianoforte, tutti e due per la “Isma records”. Nel 2005 registra con il quintetto capeggiato da Enrico Bracco il disco “Tjololo” uscito nel 2006 per l’etichetta tedesca “YVP” e nel quale militano anche Pietro Lussu al pianoforte, Daniele Tittarelli al sax alto e Andrea Nunzi alla batteria. Sempre nello stesso anno nasce il gruppo “I Conti Ruggeri 5et” capeggiato da Tiziano Ruggeri alla tromba e Carlo Conti al sax alto e in cui il “NunziBraccoNunzi trio” è la sezione ritmica. Con questa formazione nel 2006 incide “Cabosong” edito dalla “Philology”. Ancora nel 2006 partecipa alla registrazione del disco di Silvia Manco “Big City Is For Me” prodotto e pubblicato dalla “Micca Club Records”. Nel 2007 diventa  membro stabile del quartetto e della nuova Big Band di Mario Raja.

foto di Stefano Nunzi del Forografo Andrea Conti