L’America ha Tom Waits
L’Italia ha Paolo Conte
L’Argentina ha Melingo
Figura leggendaria sulla scena rock argentina, in seguito divenuto il cantore di un tango aspro e sgangherato, questo cantante, clarinettista e compositore è in sé un caleidoscopio. Navigando tra pop, rock, dub, classica, folklore e tango, dalla fine degli anni ’70 ha attraversato diverse vite. Dal 2014, attraverso gli album Linyera e Anda racconta la storia di un Linyera, un ‘vagabondo’: un doppio personaggio di se stesso, pretesto per un viaggio alle origini del tango e all’interno del suo albero genealogico.
MELINGO torna a Roma ad Aprile per presentare il suo nuovo album OASIS, in uscita il 20 Marzo per la Buda Musique, che vede la partecipazione, tra gli altri, di Vinicio Capossela. In relazione a questo nuovo lavoro, Melingo ha affermato di considerarlo DEEP TANGO, un neologismo di cui si ignora il significato, ma con il quale d’ora in poi il tango dovrà vedersela, di sicuro. I divorati dalla curiosità lo scopriranno dal vivo il 4 e 5 alla Casa del Jazz e certamente nel disco in arrivo. Senza dimenticare pero’ che “Voglio che il tango assorba liberamente tutto ciò che accade” è da sempre il pensiero del visionario artista argentino.
I suoi concerti sono veri e propri spettacoli teatrali in cui Melingo si muove da attore consumato, come uno stralunato Petrolini della Boca, interpretando le sue canzoni che parlano di piccole storie ambientate nei bassifondi di Buenos Aires, tra ladri e perdenti, utilizzando al meglio il suo corpo ed il volto pasoliniano.
