è CHIARO. SEGRETO e PISTOLESI

Standard

Ho appena trovato questo video postato fresco di giornata di Ivan Segreto in duo con Roberto Pistolesi nel video della rassegna Jammin’ del 6 settmbre 2012 Auditorium di Roma Parco della Musica. Si consiglia fortemente la visione e la condivisione .. per fare del bene un po’ a tutti. Bravo Ivan accompagnato da quello che sta diventando giorno dopo giorno, progetto dopo progetto, uno dei batteristi più variopinti del nostro panorama Jazz. Roberto Pistolesi.

Ivan Segreto, piano e voce
Roberto Pistolesi, batteria

Ogni traccia di Chiaro si presenta con un breve titolo ed un sottotitolo che aiuta ad entrare nei contenuti di ogni brano. Ivan Segreto si esprime per immagini e metafore, utilizza l’astrazione non per nascondere significati, ma per stimolare un ascolto attivo e l’immaginazione di chi ascolta, per coinvolgere non per alienare. « La musica è una delle più grandi energie costruttive ed anche una delle più alte forme di democrazia reale che io conosca. In musica si ha bisogno dell’altro poiché ci si pensa come porzione di un’insieme che ha uno scopo collettivo » commenta il cantautore e pianista. [fonte comunicato Giorgia Mileto]

di CRISTIANA PIRAINO

CONSIDERAZIONI DELLA FINE DI UN W-END

Standard

Short-lesson di Larry Carlton sulla tecnica blues e jazz

Un altro weekend di musica sta finendo a Roma. Un w-end decisamente influenzato dal ritorno dell’ora solare.  Vi siete divertiti? Me lo auguro. Ma soprattutto, com’era la musica? Dopo anni in cui vi ho raccontato eventi e i loro protagonisti, suggerisco palchi sotto ai quali ascoltare buona musica, mi piacerebbe avere un feedback. E mentre voi ragionate sulla questione, io sto ascoltando alcuni file Mp3 arrivati via mail da Rocco Zifarelli, chitarrista con forti radici rock, blues e jazz. Ha suonato a Roma sabato 27 ottobre. Prima al Brancaleone, nel pomeriggio, dove ha partecipato alla trasmissione radiofonica aperta al pubblico di Radio Popolare  Non vedo l’ora con performance trasmessa anche in diretta su Popolare Roma 103.3, poi la sera alla Centrale Montemartini. Un progetto interessante dal titolo JAZZ ROCK PROJECT, sicuramente una fusione dei due generi più influenti di questa epoca, definizione che lascia pero’ aprire nella mia mente una serie di possibili scenari circa il risultato finale o, per meglio dire, il punto di partenza. Ma per non lasciare nulla all’immaginazione, qualche giorno fa ho preferito mandare a Rocco un paio di domande per capire più a fondo la sua musica e nello specifico la peculiarità di un progetto che si presenta come un qualcosa di innovativo. Dopo un rincorrersi virtuale, oggi pomeriggio Rocco, che ringrazio per il tempo dedicato, essendo molto impegnato, ha registrato le risposte (santi samrtphones) mentre guidava di ritorno dall’areoporto dove suppongo avesse accompagnato i suoi due colleghi nel progetto, i francesi Francio Lassus batteria voce e Romain Labaye al basso. Sto ascoltando e ‘sbobinando’ il suo racconto in cui  mi spiega il suo punto di vista sui generi e sulle loro fusioni e mi racconta della vita di musicista a Parigi e di come sono nate da questo molte cose.  A proposito, se non esistono più le bobine, come si dice per ‘farlo ‘ da mp3?

Quando avevo circa 17 anni un mio amico mi fece ascoltare un altro grande chitarrista del jazz moderno, Mike Stern all’epoca in cui era con Miles Davis. Rimasi folgorato da questa specie di Jimi Hendrix che suonava in maniera completamente nuova ai miei occhi e che utilizzava stranissime armonie. Proprio in quel momento si aprì la mia mente e cominciai ad ascoltare altra musica.

Questo breve estratto è parte del lungo racconto che sarà pubblicato qui nei prossimi giorni. Intanto vi lascio con una video-chicca di Larry Carlton, una delle figure artistiche nominate durante il racconto da Rocco, in cui descrive alcune cartatteristiche della tecnica jazz e blues.

GOSSIP DOMENICALE

Si dice che all’Auditorium di Roma la Lezione di Rock dedicata agli ultimi 50 anni, dalla nascita del genere ai giorni nostri, sia stata una vera bomba. Vedo un gran fermento sulla pagina del Gruppo Facebook con pioggia di ringraziamenti e congratulazioni. Chi non è andato deve aver perso un’occasione. Pero’ non sarà l’ultima. L’anno accademico con i Prof. Assante & Castaldo è appena iniziato e il cammino è lungo. Fra tutti i messaggi mi ha colpito questo di una signora ‘Carissimi Gino Ernesto Assante Castaldo oggi avete fatto una lezione perfetta che ha reso magnifica la giornata, dopo di voi, ricca di progettualità e creatività scaturita grazie alle vostre parole che ancora stimolano riflessioni!’  Il potere della musica è proprio grande. E anche Ernesto e Gino.

di CRISTIANA PIRAINO

Strepitoso Gualazzi [auditorium 24.6.2011]

Standard

Bravo, anzi bravissimo. Forte, deciso, intenso, divertente e generoso. Questo e molto altro é Gualazzi. Dal ragtime a Tom Waits passando per un grande come Duke Ellington e senza dimenticare i maestri Buscaglione e Conte, e poi il Blues e la soul music, insomma dalle sue mani esce un pezzo di storia di musica. Quella a mio parere piú giusta che il giovane pianista italiano (nato nel 1981) rimodella seguendo canoni (se esistono) contemporanei, ricordandoci che con la Musica si puo’ giocare ma non scherzare! Lui e’ una vera stella e si vede, si sente. A Roma ha regalato un concerto indimenticabile che le oltre 3000 persone presenti potranno confermare. Divertente e incalzante, suonato molto bene e senza lasciar dubbio sul talento che lui  ha da vendere. Meraviglioso il remake di Caravan di Duke Ellington, come anche i numerosi brani originali meno noti e ovviamente le canzoni che lo hanno portato all’attenzione popolare, come Follia d’amore, da Sanremo 2011 e Reality & Fantasy del 2010. Per uno dei tre bis voluti dalla Cavea dell’Auditorium, dove il 24.6.2011 si é tenuto il concerto, Rapahel ha eseguito un omaggio alla cittá con Vacanze Romane [di cui il video amatoriale caricato su youtube]

Vodpod videos no longer available.

Per l’occasione ho acquistato un suo disco registrato qualche anno fa – Love outside the windows, nel quale segnalo una grandiosa versione di Besame Mucho, accelerata e perfetta! e se amate il jazz, quello piú accattivante allora non potete fare a meno di avere questo CD nelle vostre discoteche.

da comprare:Love outside the windows
R. Gualazzi 2005

Irresistibile RAPHAEL GUALAZZI

Standard


nella foto: Fabrizio Bosso e Raphael Gualazzi

E’ impossibile resistere al fascino della musica di questo giovanissimo pianista e vocalist italiano, cresciuto a jazz e blues, nel conservatorio di Urbino. Qualcuno ha già detto che nella sua musica si sentono echi di note del passato, semmai questo fosse un difetto, di sicuro non per la giovane generazione contemporana alla quale deve per forza risultare una novità e non può non suggerire una nuova strada, almeno da provare.

Ci ha riempito il cuore ieri sera dal palco dell’Ariston. Perchè dopo la sfilata di (pseudo) talenti sanremesi e canzoni mediocri, di colpo arriva lui, un po’ timido e impacciato, con l’atteggiamento di chi pensa di essere lì un po’ per sbaglio o forse per un colpo di fortuna. Poi mette le mani sul pianoforte e  nel tempo di poche batture riesce a cancellare dalla nostra mente ogni pensiero negativo. Nonostante la comprensibile emozione della primissima volta, suona veramente bene e canta ricordandoci che esistono le signore Voci, gioca con l’orchestra che finalmente si diverte e lo sostiene con passione e soprattutto trova grande interplay con Fabrizio Bosso alla tromba, un altro importante jazzista italiano, in un emozianante serie di scambi che avremmo voluto veder continuare all’infinito. Il brano è piacevolmente divertente, ma non è questo il punto.

Il palco e tutto l’Ariston sono con loro.  Fatica e suda Raphael, mentre  le sue mani scorrono a pieno ritmo volando sulla tastiera, e  regalano un momento toccante di improvvisazione. Forse potrà sembrare un marziano a chi non frequenta dal vivo musicisti di questo livello. Eppure è solo un Jazzista e per questo molti di noi ‘godono’ perchè finalmente la musica che amiamo di più occupa il posto che meriterebbe sempre di avere. Finisce il brano e Raphael sorride ora più disteso  e, mentre il teatro esplode in una applauso fortissimo, anche gli orchestrali posano gli strumenti per battere le mani.

Video dalla serata del 16.2.2011

Video Rai.TV – Sanremo – Raphael Gualazzi – “Follia d’amore”.

Video Review: U2 a Roma. Grazie a voi!

Standard

Senza troppe parole, lasciamo che le immagini raccontino quello che è stato l’evento che ha segnato la settimana appena trascorsa a Roma. 8 ottobre 2010. U2 360° Tour Stadio Olimpico ..

Vodpod videos no longer available.

IL FORUM MULTIMEDIALE dell’Estate Romana

Standard

Nella foto Rosalia de Souza
Villa Ada 2010
(foto di Roberto Panucci
www.robertopanucci.it )

Sarebbe bello riuscire a partecipare a tutti i concerti dell’Estate Romana! Sì ma sarebbe anche impossibile. La tecnologia pero’ ci viene incontro offrendo un notevole supporto per favorire la circolazione dei contenuti, che siano multimedia o altro.

Romalive mette a disposizione le proprie pagine affinchè diventino una galleria virtuale in cui mostrare tutti contenuti inviati da voi pubblico delle notti romane, Video, foto e testi troveranno spazio indistintamente e racconteranno giorno dopo giorno una bellissima estate piena di musica.

Non esitate a mandare i vostri contenuti!

Inviare il materiale a romaliveventi@gmail.com (nota: inviare video e foto con didascalia; potete inviare il link del video una volta caricato su YouTube o altro canale)

>> VAI ALLA PAGINA DEL FORUM

 

 

LEGGERE LA CANZONE: Masters of War

Standard

Ci sono brani nella storia della musica la cui importanza è fondamentale per comprendere i valori più profondi ai quali l’umanità deve assolutamente attenersi per sopravvivere. Dichiarazioni per una Vita che potrebbe essere migliore se a questi brani fosse data una legittimità. Se nelle scuole venissero insegnati o se diventassero le leggi per una comunità. 

Masters of  War scritto nel 1963 da Bob Dylan è proprio uno di questi brani. Un testo forte, diretto e senza mezzi termini, a volte ‘violento’ nell’uso delle parole contro i signori della guerra, quelli che si arricchiscono vendendo armi e promuovendo nuovi conflitti per il proprio tornaconto. Vili, che si nascondono dietro una scrivania mentre nel mondo le loro bombe uccidono. Come Giuda, traditori dell’umanità. Non degni del sangue che gli scorre nelle vene. Il monito di Dylan risuona pieno di rabbia quando scrive ‘tutti i soldi che farete, non vi serviranno a riavere la vostra anima’ o quando ancora dice ‘voi che non costruite mai nulla, ma siete solo capaci di distruggere’ .

Questo brano tutt’ora viene considerato da molti un inno al pacifismo, essendo datato in un momento in cui la guerra del Vietnam mostrava tutti gli errori e gli orrori del conflitto bellico. Sebbene la lettura che va data al testo della canzone in realtà è diversa e a dirlo è lo stesso Bob Dylan in un’intervista del 2001 rilasciata a USATODAY: “Purtroppo, le persone sono state portate sulla strada sbagliata da pseudo-intellettuali che non hanno mai veramente colto lo spirito culturale che si respirava nel momento in cui scrivevo determinate canzoni. Masters of War, per esempio, viene definita una canzone pacifista contro la guerra. Non è una canzone contro la guerra, ma contro ciò che Eisenhower chiamava il complesso militare industriale, in un momento in cui il suo mandato di Presidente era quasi concluso. Questo ‘spirito’ era nell’aria e io l’ho colto“. 

Per ascoltare questo brano ho scelto la versione live dei Pearl Jam, che offrendo un’ interpretazione magnifica, dimostrano di percepire pienamente lo spirito con il quale Dylan otre ’40 anni fa scrisse queste parole e musica. Il brano non ha tempo e non sarà mai superato fino a che ci saranno i Signori della Guerra.

Vodpod videos no longer available.

MASTERS OF WAR Bob Dylan 1963

dall’Album “The Freewheelin’ Bob Dylan”

Come you masters of war
You that build all the guns
You that build the death planes
You that build the big bombs
You that hide behind walls
You that hide behind desks
I just want you to know
I can see through your masks

You that never done nothin’
But build to destroy
You play with my world
Like it’s your little toy
You put a gun in my hand
And you hide from my eyes
And you turn and run farther
When the fast bullets fly

Like Judas of old
You lie and deceive
A world war can be won
You want me to believe
But I see through your eyes
And I see through your brain
Like I see through the water
That runs down my drain

You fasten the triggers
For the others to fire
Then you set back and watch
When the death count gets higher
You hide in your mansion
As young people’s blood
Flows out of their bodies
And is buried in the mud

You’ve thrown the worst fear
That can ever be hurled
Fear to bring children
Into the world
For threatening my baby
Unborn and unnamed
You ain’t worth the blood
That runs in your veins

How much do I know
To talk out of turn
You might say that I’m young
You might say I’m unlearned
But there’s one thing I know
Though I’m younger than you
Even Jesus would never
Forgive what you do

Let me ask you one question
Is your money that good
Will it buy you forgiveness
Do you think that it could
I think you will find
When your death takes its toll
All the money you made
Will never buy back your soul

And I hope that you die
And your death’ll come soon
I will follow your casket
In the pale afternoon
And I’ll watch while you’re lowered
Down to your deathbed
And I’ll stand o’er your grave
‘Til I’m sure that you’re dead

ISPIRAZIONE

>> Lezioni di Rock Lezioni di Pace

FONTI

>> USATODAY

>> Originale Masters Of War di Bob Dylan

INFO

TRACK LIST

Blowin’ in the Wind
Girl from the North Country
Masters of War
Down the Highway
Bob Dylan’s Blues
A Hard Rain’s a-Gonna Fall
Don’t Think Twice, It’s All Right
Bob Dylan’s Dream
Oxford Town
Talkin’ World War III Blues
Corrina, Corrina
Honey, Just Allow Me One More Chance
I Shall Be Free

DUE GRANDI VOCI INSIEME

Standard

Due grandi voci italiane insieme per un nuovo lavoro. Ti vorrei sollevare di Elisa che ha invitato a duettare Giuliano Sangiorgi, leader, voce e compositore di Negramaro. Il nuovo singolo di Elisa feat. Giuliano Sangiorgi è tratto dall’album “Heart” in uscita il 13 Novembre 2009 per la Sugar music a cui i due artisti sono legati.

Vodpod videos no longer available.

Ti vorrei sollevare, Elisa & Giuliano Sangiorgi

Elisa Toffoli nasce a Trieste il 19 dicembre 1977. Cresce a Monfalcone (GO), nel nordest dell’Italia, ai confini tra l’Austria e la Slovenia. Fin da bambina esprime una grande sensibilità artistica: danza, dipinge, recita e scrive racconti. L’amore per l’arte cresce quando si ritrova immersa della lettura delle poesie di Rudyard Kipling e delle liriche poetiche di Jim Morrison. Tuttavia la naturale evoluzione del suo talento si esprime nella musica: all’età di undici anni scrive i suoi primi testi e compone le prime melodie. Qualche anno dopo questa sua vocazione cresce ed Elisa comincia ad esibirsi con varie band locali sperimentando vari generi musicali. E’ una via senza ritorno. per leggere di più fonte: elisatoffoli.com

Giuliano Sangiorgi nasce nel 1979 a Copertino, in provincia di Lecce. Fin da bambino è attraversato dal fuoco sacro della musica: inizia a suonare la chitarra precocemente poi il piano e, nel corso della sua adolescenza, matura l’esigenza di “fare” musica più seriamente. Nel 2000 dà vita al progetto negramaro: sei musicisti che, grazie alle numerose esibizioni dal vivo, diventano ben presto un fenomeno emergente del circuito alternativo. Giuliano, fin dagli esordi della band, è autore di tutti i testi e le musiche dei negramaro. per leggere di più: fonte sugarmusic.com