Appuntamento con Speciale di Lezioni Di Rock “in Jazz” dedicato a Woodstock, la madre di tutti i festival che sta per compiere 50 anni, cosa che avverrà esattamente nell’agosto 2019. E se, in tanti anni di LdR, Ernesto Assante e Gino Castaldo più volte sono tornati a parlare di questa straordinaria rassegna che HA CAMBIATO per sempre il modo di proporre la musica dal vivo, hanno scelto di ripercorrere nuovamente i momenti più belli della più grande festa di “pace, amore e musica” attraverso un un nuovo format. Come avrete capito, con musica suonata dal vivo.
Enrico Zanisi
A BEAUTIFUL STORY alla CASA DEL JAZZ 29/1
StandardRosario Bonaccorso è solito raccontarci emozioni. Lo ha fatto ogni volta mettendo sul pentagramma il suo universo di uomo e musicista attento ai piccoli dettagli, capace di cogliere e trasformare queste sue gocce di vita in musica, raccontando i viaggi, i sogni, l’amore, la sua vita.
[mentre leggi spingi PLAY nel video qui sotto e ascolta un’anteprima del nuovo disco]
Storie bellissime che Bonaccorso ha da sempre voluto condividere senza troppe note o ricami, ma con quella vena passionale naturale che lo contraddistingue. I suoi infatti sono brani dettati dall’istinto e dal cuore, la sua è una penna preziosa che sembra scorrere nel comporre, come l’acqua da una sorgente. Ci offre tanti piccoli racconti, che insieme formano una grande storia. Continua a leggere
SAVELLI COME MAGELLANO, ESPLORATORE DI NOTE | Live a Testaccio
StandardUna domenica differente a Testaccio, con le musiche meravigliose di Gianni Savelli, sassofonista e compositore; un musicista capace di toccare gli animi con le sue note ‘dal mondo’ ed i suoi arrangiamenti inarrivabili, se parliamo di originalità e creatività dei tre elementi fondamentali della musica, ritmo, armonia e melodia. Nei suoi dischi troviamo la chiave per intraprendere il ‘viaggio’ o per aprire le porte alla cultura mondiale facendola accomodare tra le note a noi più familiari del jazz.
‘Musiche’ perfettamente a proprio agio nei repertori del sassofonista romano che, come “Magellano” esploratore di nuovi mondi, titolo del suo ultimo lavoro discografico che sarà suonato in questa occasione alla scuola di Testaccio, da anni continua ad esplorare la musica senza mai porsi limiti di genere o barriere nella realizzazione degli arrangiamenti e nell’esecuzione. Questa è libertà, ed i suoi meravigliosi frutti. Il suo, quello che attraverso Media Res porta in scena dal 2000, è un jazz di grandissima umanità ed è anche per questo che a lui si avvicinano sempre tante persone ad ascoltarlo.
La maturità del sound di Gianni Savelli è il frutto di un grande lavoro di ricerca realizzato negli anni dal sassofonista insieme ad Aldo Bassi, che con lui rappresenta la front line di Media Res. Ad esempio, la scelta univoca nel progetto del flicorno di Bassi completa il sound di Savelli nella realizzazione del suo viaggio immaginario attraverso toni ricercati nei registri morbidi e profondi.
ENRICO ZANISI, CON LA SUA MUSICA FA QUELLO CHE VUOLE
StandardENRICO ZANISI IN CONCERTO
Presenta nuovo album KEYWORDS
Auditorium Parco Della Musica
Teatro Studio € 12.00 h. 21:00
Enrico Zanisi, pianoforte | Joe Rehmer, contrabbasso | Alessandro Paternesi, batteria
Mercoledì 28 maggio alle ore 21:00, Enrico Zanisi presenterà all’Auditorium Parco della Musica di Roma il suo nuovo album Keywords, con il contrabbassista americano Joe Rehmer e il batterista Alessandro Paternesi. Sono le parole chiave che Enrico ha riconosciuto nel suo presente. Dopo i cambiamenti inaspettati della vita (Life Variations), il titolo Top Jazz come “miglior nuovo talento” 2012, il giovane pianista romano, classe 1990, ha trovato dei punti fermi che ha racchiuso in dieci parole, dieci brani che coronano un album ispirato e compiuto. Un percorso netto tra atmosfere ariose (Equilibre), oasi di quiete (Au revoir) e ritmi trascinanti (Power fruits), con un unico spazio lasciato in chiusura allo spartito della Träumerei di Robert Schumann: tre minuti di eleganza pura. A prova che con la musica, molto più che con lingua parlata, si possano esprimere concetti ed emozioni forti, Zanisi dimostra di possedere l’arte di racchiudere ed esprimere il complesso nella semplicità.
GRANDI NOMI ALLA CASA del JAZZ FESTIVAL 2013
Standard28.6.2013 – 4.8.2013
CASA DEL JAZZ FESTIVAL 2013
Parco della Casa del Jazz
Via di Porta Ardeatina 55
Ingressi vari vd programma
Iniziato da qualche giorno, continuerà per tutta l’estate romana il Festival 2013 della Casa del Jazz. Leggere il programma di questa edizione 2013 è come vedere materializzato un elenco dei più grandi nomi del jazz oggi in circolazione, qualcuno manca di certo, ma il cartellone è di quelli che sarà ricordato. Troviamo i grandi ‘vecchi’ e il fior fiore della nuova generazione di Italiani. Grandi nomi stranieri e alcune imperdibili chicche, come Bollani in primo luogo (9/7) e ancora un rinnovato Gegè Telesforo con la sua band di grandi artisti (11/7), Flavio Boltro con Marcio Rangel in un repertorio emozionante (1/8) , ma anche Kikoski, Rosenwinkel e moltissimi altri nomi che amo particolamente. Non mancheranno gli appuntamenti formativi con Gerlando Gatto e la presentazione di nuove uscite discografiche, in primo luogo vi ricordo l’atteso nuovo lavoro del pianista argentino Natalio Mangalavite il 19 luglio. I costi sono abbastanza accessibili e la Casa del Jazz, nella sua versione summer è sempre molto accogliente e piacevole. Yeah!
PROGRAMMA
GIANNI SAVELLI, UN SIGNORE DELLA MUSICA
StandardSab. 23.2.2013
Gianni Savelli MEDIA RES
Casa del Jazz
Viale di Porta Ardeatina, 55
h. 21:00 Ingresso € 10,00
Un live che produce sempre grandi vibrazioni al pubblico e ai musicisti stessi. Questa sera alla Casa Del Jazz di Roma sale sul palco Media Res di Gianni Savelli , un progetto in continua evoluzione stilistica sebbene mantenuto negli anni rigorosamente acustico, come lo stesso Savelli ama ricordare nell’intervista postata sotto che il mio amico Nicola Navazio gli fece nel 2011 prima di un concerto. Non sarebbe la prima volta che ascolto il progetto Media Res che ogni volta è riuscito ad attirare la mia attenzione dalla prima all’ultima nota. E non stiamo qui a fare una sorta di commento o valutazione sulle composizioni o sulla capacità strumentale di questi musicisti perchè è fuori di ogni dubbio che qui stiamo parlando del top di qualsiasi classifica (se esistesse), anzi si parla di veri fuori-classe. Quindi lascio ogni valutazione ai colleghi esperti di jazz. Io parlo di emozione, che è la cosa mi porta sempre da queste parti a scrivere.
Con Media Res l’emozione è forte. Affascina, incanta, turba, sconvolge, colpisce, ti stringe forte per farti volare alto. E’ assuefazione per le orecchie .. è inevitabile. Questo è un progetto scritto con l’anima, non per vendere o solo per fare un disco, ma è l’esigenza di un artista di tirare fuori quello che la natura gli ha donato, il talento, e che come tutti i grandissimi vive all’ombra della sua musica senza mai attirare un riflettore su se stesso. Non mi stupisce il fatto che su Facebook il suo gruppo sia frequentato da poche decine di persone. Se poi avete ancora il dubbio se andare o non andare, vi elenco a seguire il gruppo di Gianni (e non lo dico io, ma cito il portale Teatro on line che parla dell’evento):
Aldo Bassi
trombettista e compositore, è uno dei più interessanti musicisti di jazz in Italia. Tiene il corso di Jazz presso il conservatorio di Musica di Benevento.
Enrico Zanisi
giovane pianista vincitore del Top jazz come miglior nuovo talento
Luca Pirozzi
musicista creativo di grande esperienza. E’ tra i bassisti maggiormente richiesti per il suo modo di suonare solido e sicuro, ma al tempo stesso etereo e leggero.
Alessandro Marzi
nato in una famiglia di musicisti, è un batterista assai apprezzato per la sua profonda sensibilità e la spontanea musicalità.
Approfitto per ricordare Nicola Navazio, giornalista appassionato e amico di molti di noi che stiamo dietro le quinte del jazz e che ci lasciò una notte di quasi due anni fa nel sonno. Nicola non ti dimentichiamo!
Interview by Nicola Navazio (Jazz Channel TV) in Rome, Casa del jazz Festival, JUL 29 2011
Semplice – track from “Que la fête commence” album – 2009 Alfa Music
NICOLA ANGELUCCI in TRIO
StandardMerc. 5.12.2012
NICOLA ANGELUCCI project
Alexanderplatz jazz club
Via Ostia 9, zona Prati
Ingresso tesserati h. 21.45
Enrico Zanisi, piano
Luca Fattorini, dbass
Nicola Angelucci, drums
Mercoledì sera non mancate a questo appuntamento. Nicola è sotto osservazione (la mia) da anni. Lo seguo con molta attenzione prendendo nota delle sue evoluzioni. Lo considero uno degli artisti più promettenti del nostro jazz. Che parolona promettenti.. usatissima forse .. ma in questo caso per me significa che la sua è stata e continuerà a essere una strada lastricata di ottima musica e che finora Nicola ha dimostrato non solo di conoscere benissimo il suo strumento – ricordo gli oltre 40 album come sideman – ma, preso il coraggio ‘a due bacchette’, ha iniziato a comporre e a portare in scena il suo pensiero tradotto in musica che trovate nei suoi primi due lavori in quartetto The first one (2010 vvj) e Beyond the drums che uscirà a gennaio 2013. Anche questo ultimo album è stato registrato in quartetto (insieme a Angelucci troviamo nuovamente Paolo Recchia sax, Roberto Tarenzi piano, Francesco Puglisi contrabbasso) con uno special guest veramente speciale, il chitarrista newyorkese Peter Bernstein. Dal promo dell’album, che si può ascoltare in anteprima sul sito di >> Nicola, posso dire che il lavoro risulta rispettoso della tradizione ma capace di creare un ponte con quello che si prevede essere il domani del jazz, che in realtà è già musica di oggi grazie a simili progetti. Melodie e arrangiamenti sapientemente ‘mescolati’ in un percorso che dimostra che il jazz oggi, come sempre, diventa specchio della contemporaneità. Un lavoro che guarda in avanti e porta a noi grazie a Bernstein le tendenze di quella New York che pur sempre rimane la città leader del jazz mondiale e che Angelucci conosce bene.
Il trio è una proiezione (e riduzione) del quartetto ma rappresenta anche una nuova esperienza di ensemble in scena all’Alexanderplatz mercoledì sera. Affiancato da due giovanissimi Enrico Zanisi al pianoforte e Luca Fattorini al contrabbasso, il repertorio sarà fatto dai brani originali, standards e ovviamente momenti di pura improvvisazione per osservare la ‘regola d’oro’ di Nicola Angelucci ovvero Modernità nel pieno rispetto della tradizione.
UN POPOLO CHE SCOMPARE E’ UNA FERITA PER LA TERRA
StandardMart. 23/02/2010
NUKAK MAKU’ “Io esisto”
parole e musica per un popolo in via di estinzione
i grandi nomi del jazz e le voci del teatro
in una serata dedicata al popolo Nukak
Circolo degli Artisti
Via Casilina Vecchia, 42
h. 21.00 8,00 €
Massimo Nunzi presenta, coordina e suona con
i mucicisti:
Javier Girotto, sax
Natalio Mangalavite, pianoforte
Enrico Zanisi, pianoforte
Emanuele Smimmo, batteria
Lorenzo Feliciati, basso
Alessandro Gwiss, pianoforte
Alvaro Startua, voce
Reciteranno alcuni brani gli attori:
Marcello Mazzarella, Lucia Bendia e Alessandro Tiberi
I Nukak Makù sono un popolo indigeno millenario che vive nella selva colombiana. Sfollati dai loro territori a causa del conflitto armato e decimati dalle malattie, oggi vivono relegati in accampamenti privi di ogni servizio di base. Per questo i Nukak sono a rischio d’estinzione. L’incasso della serata organizzata dal musicista e compositore Massimo Nunzi e promossa dall’Associazione A Sud, sarà interamente devoluto al progetto di assistenza sanitaria al popolo Nukak Makù.
intervista a Javier Girotto
“”Ogni popolo che scompare è una grave ferita per la vita, riduce la vita e lascia posto alla sopravvivenza. Ogni volta che si estingue una specie, l’uomo si avvicina alla propria estinzione“” sono parole tratte dal “Testamento del Popolo U’wa” della Colombia, che alla fine degli anni ’90 minacciò il suicidio di massa se fossero proseguite le ricerche di petrolio nel loro territorio. Gli U’wa consideravano il petrolio il sangue della terra e in questa circostanza, per loro nefasta, diffusero il testamento come monito alle future generazioni. Il solo pensiero fa rabbrividire e anche se siamo lontani geograficamente, è impossibile non sentire amore e solidarietà verso questi esseri umani. Abbiamo chiesto a Javier Girotto, sassofonista argentino, di spiegarci cosa si prova in più davanti a un simile episodio, perchè anche lui viene da quella parte del mondo.
ROMALIVE: Javier, la tua presenza alla serata dedicata al popolo colombiano dei Nukak Makù è significativa in quanto essendo argentino rappresenti questa parte del mondo, da dove arriva la richiesta di aiuto. Qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere attraverso la tua presenza e la tua musica?
JAVIER GIROTTO: Non conosco bene la situazione del popolo Nukak Maku’ anche se vedendo le fotografie mi ricordo di averli visti in qualche documentario o in altre occasioni di solidarietà. Io stesso mi dedico e seguo le travagliate vicende di molte popolazioni che da anni sono costrette a vedere annullati i propri diritti e ad avere la dignità calpestata nella negazione dei loro usi e costumi. La maggior parte sono popoli che vivono in armonia con l’ambiente circostante all’interno di Comunità che cercano di proteggere dalle insidie dell’esterno. Ad oggi l’ONU e gli enti mondiali preposti si muovono con lentezza e spesso con disinteresse e quindi dobbiamo fare almeno noi occidentali qualcosa per portare a conoscenza dell’opinione pubblica il loro dramma e far comprendere allo stesso tempo la bellezza della loro esistenza. Le persone qui vanno a vedere Avatar al cinema, ma basta guardare popoli come i Nukak Maku’ per ritrovare in loro tutto ciò.
ROMALIVE: Nella vostra storia nazionale esistono esempi di “sterminio” e immagino che in qualche modo tu possa capire ancora di più una simile vicenda.
JAVIER GIROTTO: Sì, anche in Argentina ci sono tantissime comunità minori come i mapuche, araucanos, quechua, che non trovano il loro spazio perchè i vari governi hanno tolto loro le terre che gli appartenevano da secoli e adesso sono relegati in piccoli fondi con terreni difficili da coltivare perchè posti in zone impervie e aride. Inoltre sono trattati con indifferenza e totalmente abbandonati. Quando Massimo Nunzi mi ha chiamato per questa serata mi è piaciuta l’idea perchè almeno così posso testimoniare il mio interesse verso queste problematiche e lo ringrazio fin da ora per aver pensato a me in un evento di solidarietà. Quando mi è possibile io partecipo sempre a queste iniziative anche con Amnesty International e altre associazioni di volontariato per aiutare il più debole o l’emarginato, o semplicemente aiutare dove c’è bisogno.
ROMALIVE: E noi cosa possiamo fare per essere ancora più vicini a questa popolazione colombiana?
JAVIER GIROTTO: Partecipare il 23 sera insieme noi! Venire al concerto sarà un contributo enorme per un’iniziativa nata, si può dire, tra amici. Ringrazio ancora Massimo e l’Associazione a Sud che hanno questa grande coscienza civile e solidale. Al concerto probabilmente la questione del popolo Nukak Maku’ sarà descritta con maggiori dettagli, perciò coloro che saranno con noi quella sera potranno approfondire la storia di questa comunità e con la loro presenza aiutare ad aumentare i fondi che saranno devoluti interamente a questa popolazione colombiana. In cambio offriremo la nostra musica .. per cui vi aspettiamo.