NATALIO MANGALAVITE FESTEGGIA LA SUA ROMA

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Ven. 19|06|2009 
PROGETTO NATALIO MANGALAVITE
Villa Celimontana Jazz Festival
h. 22:15
 
Natalio Mangalavite pianoforte, tastiere, voce, arrangiamenti, composizioni originali
Marco Siniscalco basso
Martin Brhun batteria
Massimiliano Rosati chitarre
Luisiana Lorusso violino
Juan Carlos El Cubanito violino e armonica
Nico Ciricugno viola
Piero Salvatori violoncello
 
Natalio Mangalavite festeggia i suoi 25 anni a Roma e 50 anni di età. Un bellissimo traguardo che sarà segnato con un concerto veramente unico e importante. Voglia di stupire e soprattutto di mescolare le due metà di una vita, i 25 anni passati in Sudamerica e i 25 qui, ma anche la voglia di giocare con la musica unendo il sacro e il profano. Musica colta e popolare, ritmi latini e archi classici, bolero e jazz, canzoni e brani strumentali arrangiati con grande passione e raffinatezza stilistica dal pianista argentino.

Natalio, per questa occasione ha voluto scegliere con molta cura i musicisti, soprattutto amici e compagni di tante altre formazioni, artisti di altissimo livello. Durante la serata interverranno come ospiti (se in quel giorno si troveranno a Roma) Javier Girotto, Norma Beatriz Santillo, la voce forte raffinata del tango, Peppe Servillo, Fabrizio Bosso e tanti altri musici amici di Natalio. Il repertorio si compone di brani originali e qualche cover di Caetano Veloso e Carlos Gardel. Il concerto verrà registrato e diventerà un disco live di Villa Celimontana.

Con Peppe Servillo e Javier Girotto, Natalio Mangalavite ha inciso di recente un album intitolato Fútbol, pubblicato a febbraio 2009, ispirato allo scrittore argentino Osvaldo Soriano e al suo modo di scrivere storie di calcio per parlare della vita stessa. Tredici brani originali che raccontano i sentimenti e il calcio giocato e tutto quello che lo rappresenta, campioni come Maradona e Pelé, lo spirito di squadra e l’assolo del fantasista, la vittoria e la sconfitta. I testi sono in italiano e in spagnolo.

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Ufficio stampa Romalive

 

FEEDBACK Trombettisti, BOSSO,BASSI,FRESU

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Come annunciato i giorni scorsi hanno visto la presenza a Roma di tre grandi trombettisti. Fabrizio Bosso insieme a Sergio Cammariere nella sala Santa Cecilia dell’Auditorium, Aldo Bassi all’Alexander Platz per un tributo a Miles Davis, Paolo Fresu nella Sala Petrassi dell’Auditorium esibirsi in un One Man Show.

Tre concerti completamente diversi nel genere eppure con il denominatore comune di una elevata qualità musicale, di una perfetta conoscenza dello strumento e della sua profonda espressività acustica. Abbiamo assistito alle variazioni di uno strumento veramente versatile ed emozionante come una voce umana.


 da sx. Fabrizio Bosso, Aldo Bassi, Paolo Fresu

leggi gli approfondimenti nelle RECENSIONI:

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FEEDBACK: FABRIZIO BOSSO con SERGIO CAMMARIERE

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Il duetto Cammariere-Bosso dal palco della Santa Cecilia dell’Auditorium il 3/01, ha presentato un repertorio misto, ma in questo nel complesso forse non molto omogeneo. Brani di Cammariere si sono alternati alla musica d’autore. Tre gli omaggi a grandi compositori scomparsi quali  Tenco, De Andrè ed Endrigo. Varie le aperture al mondo del jazz più tradizionale, come la versione del brano Mack the Knife, che ha riportato il pubblico alle atmosfere degli anni ’20. Gentile l’omaggio alla città di Roma con un brano della tradizione romana, anche se stilisticamente si distaccava troppo dal contesto.

 

Foto di Bruno Gianquintieri www.apj.it

Una performance per Cammariere insolita. Apprezzabile, ma non tanto quanto nel concerto di Roma del 6 luglio 2008 all’Auditorium di Via della Conciliazione. Bosso invece ha saputo catturare l’interesse della sala intera, anche del pubblico che, giunto all’evento sulla scia del cantautore piccolino, non aveva idea che il concerto avrebbe preso un  percorso musicale diverso  suggerito dalla tromba del musicista torinese. Nei fill e nei numerosi assolo, il trombettista ha dimostrato le sue ottime qualità melodiche e, ancora una volta, di possedere una grande tecnica e padronanza dello strumento. Molto emozionante l’esercizio di risonanza realizzato con la tromba sulle corde del pianoforte di Cammariere, che hanno vibrato ‘per simpatia’ senza che nessun tasto fosse sfiorato.

ALTRE RECENSIONI sulla TROMBA

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FEEDBACK: ALDO BASSI “Kind of Blue Tribute” a Miles

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Lo storico jazz club romano, Alexander Platz, è stato luogo di un evento molto originale ed interessante lo scorso 6 gennaio 2009. Aldo Bassi Quartet ha ospitato i sassofoni di Gianni Savelli (tenore) e di Paolo Recchia (contralto) per ricreare le atmosfere del capolavoro di Miles Davis  ‘Kind Of Blue’ e ricordare con questo concerto il cinquantesimo anniversario della sua pubblicazione.

E’ un tributo significativo che Bassi ha voluto rendere al maestro ideale di tutti i trombettisti e compositori jazz. Nell’esecuzione sono stati rispettati l’ordine originale dei brani – di ogni brano le caratteristiche musicali-  e la durata dei vari assolo. Inoltre, utilizzando per l’occasione una tromba Martin, Bassi  è riuscito ad avvicinare il pubblico alle sonorità del grande trombettista afroamericano.



Scaletta del concerto “Kind of Blue Tribute” del  06.01.09

 

I Parte: So What, Freddie Freeloader, Blue in Green, All Blues, Flamenko Skatches.

II Parte: Straight No Chaser, Some day my prince will come, Round Midnight, It could happen to you, The theme.

 

Insieme a Bassi, oltre ai componenti del Quartetto, A. Bravo al pianoforte, S. Nunzi al contrabbasso e A. Marzi alla batteria, si sono alternati sul palco due ottimi sassofonisti, il tenore Gianni Savelli e il più giovane contraltista Paolo Recchia i quali hanno colmato gli spazi lasciati dalla tromba di Bassi con momenti di grande forza e notevole livello interpretativo. Importante il contributo di Stefano Nunzi che ha dato il meglio di se con il suo contrabbasso senza perdere mai un passo di ritmica e dimostrando oltrettuto buone doti da solista.

Bassi con sensibilità artistica che lo contraddistingue e grazie ad una ottima interpretazione del mood di Miles ha saputo coinvolgere il pubblico che, inaspettatamente, rispetto al normale vociare di sottofondo da locale notturno, ascoltava la lirica e i passaggi  melodici nel silenzio più totale.

LE ALTRE RECENSIONI SULLA TROMBA:


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FEEDBACK: PAOLO FRESU “Solo”

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 Il 7 gennaio abbiamo assistito ad un concerto diverso. In verità definirlo concerto è riduttivo e poi, anche se lo ha eseguito un jazzista di chiara fama, chiamarlo concerto di jazz non sarebbe esattamente corretto, ma ne limiterebbe il significato.

Paolo Fresu con il supporto tecnico di Francesco Carta alle luci, Fabrizio Dall’Oca al suono e Vittorio Albani alle basi, ha dato prova di essere un musicista versatile e completo. E per conoscenza musicale è probabilmente ‘onnivoro’ il che lo colloca certamente a livello dei più grandi. Ha eseguito brani di suggestiva atmosfera, spaziando dalla musica classica, al jazz, alla musica tribale africana, facendo affiorare echi del folclore sardo. L’utilizzo sapiente delle strumentazioni elettroniche, con l’impiego di harmonizer, lunghi riverberi, basi musicali ed altri supporti tecnologici, ha reso possibile la dura impresa dell’esecuzione in ‘Solo’. 

foto di "cellulare ma rende"

Così ha catturando l’attenzione del pubblico che ha ricambiato chiedendo due bis al termine dei quasi 60 minuti consecutivi di esibizione.  Ma Fresu ha dato anche prova di saper gestire molto bene lo spazio circostante, con varie postazioni microfoniche e  la ormai consueta “passeggiata” tra il pubblico. Bella anche la scenografia costruita attraverso un gioco di  luci molto armonico.

Di questo evento non potremo dimenticare la camminata sopra un simbolico filo  sospeso nel mezzo al palcoscenico, a simboleggiare la leggiadria di questo piccolo grande acrobata della musica  –  creato in realtà con luci proiettate sul pavimento – durante la quale Fresu ha suonando ininterrottamente la stessa stupenda nota per tre o forse più minuti. Una grande prova di respirazione circolare, l’esercizio che permette di respirare e soffiare nello strumento allo stesso tempo.

LE ALTRE RECENZIONI SULLA TROMBA

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ROMA, INIZIA IL 2009 A SUON DI TROMBA

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A Roma il 2009 avrà un inizio in Musica veramente unico. La prima settimana di questo giovane nuovo anno sarà segnata dalla strumento considerato il più vicino alla voce umana. La Tromba. Presente nelle narrazioni bibliche come pure nelle rappresentazioni pittoriche e iconografiche dei grandi eventi, dal secolo scorso viene considerata uno degli strumenti più affascinanti. Quando risuona obbliga a prestarle attenzione con il suo richiamo a volte urlante e stridente, altre caldo e avvolgente. Michelangelo Buonarroti, nel rappresentare il giudizio universale sulle volte della Cappella Sistina, esprime l’inquietudine profonda che attraversava il XVI secolo, dipingendo angeli che al suono di Tromba richiamano forme umane ormai prive di vitalità alla vita stessa – simbolicamente è il richiamo alla morale e la tromba è la voce di Dio. <FOTO>

« Il primo musicista jazz fu un trombettista, Buddy Bolden,
l’ultimo sarà un trombettista, l’arcangelo Gabriele » Wynton Marsalis 

Presente nella musica in modo trasversale dalla dance alla latin, dalla sinfonica al pop, passando per tutte le bande del mondo, la tromba viene soprattutto identificata con la musica afroamericana che la ha innalzata a strumento divino, grazie a musicisti come Bix, Dizzie, Miles, Chet e tanti altri. Possono essere considerati loro dei semplici musicisti? No. La tromba è il mezzo che ha permesso di trasferire i ‘sospiri interiori’ al cuore di chi ha ascoltato la voce. Nei primi sette giorni dell’anno Roma accoglie tre grandi trombettisti Italiani. Fabrizio Bosso, Aldo Bassi e Paolo Fresu. Tre differenti maniere di interpretare la musica attraverso la Tromba, sotto la guida di una stessa grande stella. Il Jazz.
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3/01/09   Sergio Cammariere e Fabrizio Bosso
                    
                      Jazz ‘n’ soul duet

                      Sala Santa Cecilia Auditorium h. 21.00
                     

6/01/09   Aldo Bassi Sextet
                    
                     Kind of Blue Tribute

                     Alexander Platz, Via Ostia 9  h. 22.00
                     INFO   MYSPACE

7/01/09  Paolo Fresu
                    
                     Solo
                     Sala Petrassi Auditorium h. 21.00
                    

 

FABRIZIO BOSSO, nella foto di sinistra, sarà all’Auditorium il 3 gennaio ad accompagnare il pianista compositore Sergio Cammariere. Un’accoppiata vincente che vede due artisti compensarsi a vicenda. Infatti, le sonorità di Cammariere che si riferiscono alla grande musica d’autore italiana contaminata dai colori vivi del jazz in chiave bossa nova,  incontrano il jazz puro di Bosso, un trombettista che si distingue per gradi virtuosismi tecnici. I brani del ‘Cantautore piccolino’ saranno interpretati in modo più intimo per un concerto unico, per pianoforte e tromba, con ampio spazio all’improvvisazione.

Il 6 gennaio al Jazz Club Alexander Platz ALDO BASSI, foto a destra di Andrea Conti, rende omaggio ai 50 anni di Kind of Blue, proponendo tutte le take dell’album e altri brani celebri di Miles Davis. Bassi è un interprete sensibile e raffinato, un compositore in continuo movimento alla ricerca di nuove sonorità. Per questa occasione sarà accompagnato da cinque musicisti, rispettando così la stessa formazione, un sestetto,  che allora incise l’album.  A cinquant’anni della sua pubblicazione avvenuta nel 1959 “Kind of Blue” di Miles Davis è il disco di jazz più venduto di tutti i tempi. Con la sua magia ha accompagnato momenti di vita di molte persone e i cinque brani originariamente contenuti – so what, freddie freeloader, blue in green, all blues, flamenco sketches – sono tasselli preziosi di un’opera d’arte e, singolarmente, ciascuno rappresenta un’opera d’arte in se. 

Aldo Bassi (tromba)                        
Paolo Recchia (sax contralto)        
Gianni Savelli (sax tenore)                
Alessandro Bravo (pianoforte)                                                                          
Stefano Nunzi (contrabbasso)         
Alessandro Marzi (batteria )           

LA FORMAZIONE DEL 1959 di Kind Of Blue: Miles Davis (tromba) Julian “Cannonball” Adderley (sax contralto, ad eccezione del brano Blue in Green) John Coltrane (sax tenore)  Bill Evans (pianoforte eccetto nel brano Freddie Freeloader) Wynton Kelly (pianoforte, nel brano Freddie Freeloader)  Paul Chambers (contrabbasso) Jimmy Cobb (batteria)

Il 7 gennaio, l’eccentrico trombettista sardo, PAOLO FRESU, avrà tutto per se il palco della Sala Petrassi all’Auditorium per un concerto “Solo”. Impresa ardita! Sessanta minuti di rara bellezza che incorporano la saggezza del suono e il calore dei colori e viceversa. (fonte:auditorium). Che cosa posso dire di Fresu che già non sia stato detto? Che trasmette emozioni,  che è coraggioso a prestare se stesso e la sua tromba alle imprese artistiche più disparate. Che lo ringraziamo per portare il nome del nostro paese così lontano e così in alto. Allo stesso modo ringraziamo gli altri due trombettisti qui citati, perchè dall’alto delle loro ‘nicchie’ musicali, questi tre artisti, ci dimostrano che oggi è ancora possibile fare, quindi per noi ricevere, buona musica di qualità. Va solo ricercata lontano dai clamori, come ormai abbiamo detto più volte dalle pagine di Romalive. Da non perdere!! quindi i tre appuntamenti di questo inaspettato e casuale viaggio nei diversi colori della tromba a Roma. Se questo è solo l’inizio… allora abbiamo i presupposti perchè il 2009 della capitale possa essere veramente un Buon Anno!